LA SCUOLA PUBBLICA E' SOTTO ATTACCO!

SCHEDA CGIL

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    Senza sosta verso la gloria

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    Ancora una legge a perdere per la scuola pubblica: aumento di un terzo dell'orario di lavoro dei docenti, meno diritti per i disabili, funzioni superiori sottopagate. La scuola ri-paga un miliardo di euro. Università e ricerca (forse) ricevono un contentino.

    La scuola è sotto attacco, necessaria una mobilitazione unitaria
    Stralciato in Parlamento l'art. 11 della Legge di Stabilità sul riordino degli Enti di Ricerca
    Queste le ultime drastiche misure che il governo Monti ha approvato e che adesso sta discutendo la Camera. Ai lavoratori della scuola, considerati figli di un dio minore, si negano diritti fondamentali e si aumenta per legge l'orario settimanale di lezione di un terzo senza prevedere alcun compenso aggiuntivo. La scuola, con il taglio di un ulteriore miliardo di risorse, contribuisce da sola a coprire circa il 9% del costo della manovra pari a 11,6 miliardi di euro. È proprio vero che al peggio non c'è fine.
    La scuola subisce da oltre un decennio tagli, norme ingiuste e autoritarie, politiche demagogiche che hanno gettato nello scompiglio famiglie, studenti e lavoratori. E non è mai abbastanza. L'anno scolastico è iniziato, come al solito, nel caos. Manca tutto e non sono ancora arrivati i fondi contrattuali, quelli già stanziati e "coperti" finanziariamente.
    Senza contratto, senza scatti di anzianità, i docenti della scuola con gli stipendi più bassi d'Europa continuano a pagare per gli sprechi, la corruzione, la mala politica.

    Su università e ricerca è previsto un contentino per pochi enti e le università. Ma siamo ancora molto lontani dal recuperare le risorse tagliate in questi settori dalle diverse finanziarie e da ultimo dalla spending review.

    La FLC CGIL è impegnata ad ottenere, attraverso una stringente interlocuzione con le forze politiche e con iniziative di mobilitazione e di lotta, profonde modifiche al testo del disegno di legge a partire dalla cancellazione della norma che prevede l'aumento dell'orario settimanale dei docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Basta interpellare qualsiasi docente per rendersi conto che non è possibile fare una didattica di qualità con un così alto numero di ore di lezione.


    SCHEDA FLC CGIL SULLA LEGGE DI STABILITA'

    Ancora una legge a perdere per la scuola pubblica: aumento di un terzo dell'orario di
    lavoro dei docenti, meno diritti dei disabili, funzioni superiori sottopagate. La scuola ripaga
    un miliardo di euro. Le ultime del governo.
    Scuole e istituzioni scolastiche italiane all'estero (Art. 3 commi 22, 23 e 24)
    Nel bilancio del Ministero degli Affari Esteri si prevede una riduzione alla
    autorizzazione di spesa relativa agli assegni di sede previsti nei rispettivi capitoli di
    bilancio per un ammontare complessivo pari 6 milioni di euro così imputabili:
    comma 22) riduzione di € 5.287.735 dell'autorizzazione di spesa relativa agli assegni
    di sede di cui all'art. 171 del DPR n. 18 del 1967 imputabile al personale del MAE in
    servizio all'estero nelle sedi estere;
    comma 23) riduzione di € 712.265 della autorizzazione di spesa relativa agli assegni
    di sede di cui all'art. 658 del DLgs 297/94 imputabile al personale di ruolo della scuola
    italiana all'estero;
    comma 24) viene inoltre previsto che gli obiettivi sopra ricordati possono essere
    attuati anche mediante la possibilità di derogare a quanto previsto dalla normativa
    intervenendo sulla modalità di calcolo dell'assegno di sede.
    Conseguenze. Si tratta di un taglio lineare che riduce l'assegno di sede per tutti
    (ministeriali e scuola) dell'1,5%. Ovviamente tale riduzione si aggiunge a quanto già
    disposto dal decreto legge 95/2012 (cd spending review).
    Funzioni superiori assistenti amministrativi (art. 3 commi 30 e 31)
    La norma stabilisce che saranno retribuiti direttamente dalle Direzioni Provinciali del
    Tesoro gli assistenti amministravi che svolgono le funzioni di Direttori dei servizi per
    l'intero anno scolastico. La misura del compenso spettante sarà determinata per
    differenza fra il livello di retribuzione iniziale del DSGA e quello complessivamente in
    godimento dell'assistente incaricato.
    Conseguenze. Sicuramente positive per la certezza della retribuzione, sicuramente
    negative per l'entità del compenso che viene ridotto rispetto alla attuale
    determinazione contrattuale che prevede sia pari alla differenza fra i livelli iniziali del
    direttore e dell'assistente amministrativo, arrivando così al paradosso per cui gli
    assistenti con più anzianità svolgerebbero queste funzioni a titolo gratuito.
    Compensi per le commissioni esaminatrici dei concorsi personale docente
    (art. 3 commi 37 e 38)
    Vengono abrogate le norme che consentivano la retribuzione dei componenti le
    commissioni del concorso per il personale docente che rinunciavano all'esonero dal
    servizio e vengono applicate a tutti i concorsi le regole utilizzate per retribuire i
    commissari del concorso per dirigenti scolastici.
    Conseguenze. Vengono ridotti i compensi e viene del tutto esclusa la possibilità di
    esoneri dal servizio per coloro che faranno parte delle commissioni di concorso.
    Aumento dell'orario di insegnamento a 24 ore settimanali nella secondaria di
    primo e secondo grado (art. 3 comma 42)
    A decorrere dal 1 settembre 2013 l'orario di impegno per l'insegnamento del
    personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello
    di sostegno, diventa di 24 ore settimanali.
    Il personale docente della secondaria titolare sul posto comune (classe di
    concorso) nelle sei ore eccedenti l'attuale orario di cattedra (18 ore) è utilizzato
    prioritariamente per la copertura di spezzoni orario disponibili nell'istituzione scolastica
    di titolarità, nonché per l'attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di
    concorso per cui abbia titolo, ivi comprese le sostituzioni su posti di sostegno, purché
    in possesso del relativo diploma di specializzazione, gli impegni didattici in termini di
    flessibilità, ore aggiuntive di insegnamento, di recupero e di potenziamento.
    Per il personale docente di sostegno, le ore d'insegnamento eccedenti l'orario di
    cattedra (le 6 ore in più), sono prioritariamente dedicate all'attività di sostegno e, in
    subordine, alla copertura di spezzoni orari di insegnamenti curriculari, per i quali il
    personale docente di sostegno abbia titolo, nell'istruzione scolastica di titolarità.
    L'organico di diritto del personale docente di sostegno è determinato a decorrere
    dall'anno scolastico 2013/2014, in misura non superiore a quello dell'anno scolastico
    2012/2013. Il periodo di ferie retribuito per il personale docente di cui al presente
    comma è incrementato di 15 giorni su base annua.
    Conseguenze. In cambio di 15 giorni di ferie in più (da fruire sempre nei periodi di
    sospensione delle attività didattiche o di sospensione delle lezioni, fatta eccezione per
    i soliti 6 giorni purché senza oneri aggiuntivi), l'orario obbligatorio di lezione per tutti i
    docenti della scuola secondaria sia di primo che di secondo grado è aumentato di 1/3
    (da 18 a 24 ore settimanali) senza alcun compenso aggiuntivo. In questa prima fase
    non cambiano le norme per la costituzione delle cattedre (quindi sempre a 18 ore),
    mentre per i posti di sostegno viene garantito solo l'organico di diritto in misura pari a
    quello del 2012-2013, ovvero 63.348 posti complessivi (cioè comprensivi anche della
    scuola primaria e infanzia) su 90.593 dell'organico di fatto.
    Di conseguenza gli spezzoni orario verranno coperti da personale interno a titolo
    gratuito e quindi verranno tagliate le relative supplenze e conseguentemente il
    personale precario.
    Nella relazione tecnica si fa una stima prudenziale degli spezzoni potenzialmente
    coperti dal personale interno, a parere della FLC il taglio sarà certamente superiore a
    quanto stimato (pur sempre tantissimo). In termini di risparmio, poi, avremmo anche
    una forte decurtazione, nella secondaria, della spesa per le supplenze brevi, oltre a
    quella dei finanziamenti aggiuntivi per i corsi di recupero dei debiti scolastici (nel 2°
    grado) con ulteriore tagli di personale precario. Ecco che si arriva tranquillamente,
    come ipotizzato da subito dalla FLC CGIL, a superare anche il miliardo di taglio di
    risorse complessive nella sola scuola.
    La gravità della misura sta nel fatto che in questo modo si apre la strada alla futura
    modifica anche delle cattedre in organico di diritto che potranno essere fatte non più a
    18 ore, ma fino a 24. Questo comporterebbe un taglio superiore addirittura a 100.000
    posti. Questa operazione, inoltre, è gravissima perché in prospettiva analoghi
    interventi potrebbero essere messi in campo in caso di necessità di cassa anche per
    altri ordini di scuola.
    Ferie da parte dei docenti, cambiano le regole (art. 3 comma 43)
    I docenti potranno usufruire delle ferie anche durante i periodi di sospensione delle
    lezioni secondo i calendari scolastici definiti dalle regioni ad eccezione dei giorni in cui
    ci sono gli scrutini, gli esami di Stato e le attività valutative. Durante il periodo
    dell'attività didattica i giorni di ferie fruibili sono massimo 6 a condizione che non ci sia
    aggravio di spese.
    Conseguenze. Molto negative per i diritti dei docenti che sono gli unici lavoratori
    pubblici che sono obbligati a prendere le ferie solo durante i periodi decisi
    dall'amministrazione. La finalità di questa norma che stravolge il CCNL è chiara:
    rendere applicabile quanto più possibile il divieto di monetizzazione delle ferie previsto
    dalla spending review.
    Monetizzazione parziale delle ferie ai supplenti temporanei (art. 3 comma 44)
    I docenti supplenti temporanei fino al 30 giugno e supplenti saltuari che non riescono
    a fruire delle ferie per incapienza del contratto nei periodi di sospensione delle lezioni
    hanno diritto al pagamento delle ferie.
    Conseguenze. La norma cerca di attenuare l'ingiustizia commessa ai danni del
    comparto scuola dalla spending review che impedisce la monetizzazione delle ferie nei
    confronti di tutti i pubblici dipendenti. Una attenuazione del tutto insufficiente, che il
    Miur si è visto costretto ad introdurre dopo che la FLC ha dimostrato con esempi
    concreti l'assurdità di questo divieto.
    Inderogabilità da parte dei CCNL (art. 3 comma 45)
    Questo comma stabilisce l'inderogabilità da parte dei contratti collettivi delle
    disposizioni su orario dei docenti della secondaria e periodi di fruizione delle ferie
    contenute nella legge di stabilità. Inoltre si stabilisce la disapplicazione dal 1°
    settembre 2013 delle clausole contrattuali contrastanti.
    Conseguenze. Riteniamo gravissimo che si intervenga con legge su materie che sono
    di esclusiva competenza contrattuale. Lo stesso art. 40 del decreto 165/2001 come
    modificato dal DLgs 150/2009 stabilisce che la contrattazione collettiva determina i
    diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro e il tema dell'orario e
    delle ferie rientrano pienamente in questa determinazione legislativa.
    Si prosegue quindi l'operazione di smantellamento dei contratti e della contrattazione
    avviata dal precedente governo: questa per la FLC è un punto inaccettabile.
    Distacchi presso Amministrazione, Enti ed Associazioni (art. 3 comma 46)
    Vengono ulteriormente ridotti da 300 a 150 unità (erano già stati ridotti da 500 a 300
    dalla legge 183/2011) i distacchi presso l'Amministrazione scolastica centrale e
    periferica per i compiti connessi con l'attuazione dell'autonomia scolastica e ridotti, da
    100 a 50 unità sia i distacchi presso Enti e Associazioni che svolgono attività di
    prevenzione del disagio psicosociale sia i distacchi presso Enti ed Associazioni che si
    occupano di formazione del personale in campo educativo.
    Conseguenze. Si tratta di una ulteriore diminuzione delle risorse destinate al
    supporto all'autonomia che avrà ricadute negative anche sui livelli occupazionali dei
    precari.
    Comandi presso altre amministrazioni (art. 3 commi 47 e 48)
    Il personale del comparto scuola può essere posto in posizione di comando presso
    altre Amministrazioni solo con oneri a loro carico.
    Conseguenze. La norma ridurrà i comandi del personale del comparto scuola con
    contratto a tempo indeterminato con una ulteriore diminuzione delle supplenze
    annuali.
    Istituzione del fondo per la valorizzazione dell'istruzione scolastica (art. 3
    comma 75)
    Si tratta di un nuovo "fondone" in cui dovrebbero confluire i risparmi di spesa
    derivanti dai tagli previsti dalla stessa legge di stabilità. Questo nuovo "fondone"
    assorbe il precedente "fondino" già previsto dall'art. 50 del decreto sviluppo.
    Conseguenze: Si tratta di un annuncio che, come è avvenuto quasi sempre, può
    essere del tutto vuoto di sostanza. Non e' la prima volta che ventilano risparmi
    cospicui che dovrebbero ritornare nel sistema scuola. Purtroppo questo non accade
    mai perché il Mef avoca a sé la decisione sulla certificazione e quindi sui tempi e sulle
    quantità delle economie. La scuola subisce integralmente i tagli, ma le economie
    certificate sono semplicemente ridicole. Valga un conto per tutti: nel 2013 questo
    fondo potrà contare solo su 21 milioni di euro come ha certificato il Mef.
    Limite anche per la scuola del 20% delle spese sostenute nel 2011 (Art. 7
    comma 4)
    Le amministrazioni pubbliche non possono spendere oltre il 20% in più di quanto
    speso nel 2011 per l'acquisito di mobili ed arredi. Il risparmio va riversato al bilancio
    dello Stato.
    Conseguenze. La scuola non dovrebbe rientrare nel limite posto perché non può
    tecnicamente riversare nulla al bilancio dello Stato e soprattutto perché tale norma è
    inapplicabile nella maggior parte delle scuole che rispetto al 2011 non sono più le
    stesse.
    Ricorso al mercato elettronico (Art. 7 comma 14)
    Viene introdotto anche per le scuole l'obbligo di ricorrere al mercato elettronico. Il
    Miur dovrà emanare, con un decreto, linee guida finalizzate alla razionalizzazione ed al
    coordinamento tra più scuole per gli acquisti di beni e servizi, con riferimento a tabelle
    merceologiche. Dal 2014 i risultati conseguiti dalle singole scuole saranno presi in
    considerazione ai fini della distribuzione delle risorse per il funzionamento.
    Conseguenze. Difficile commentare il "premio" previsto per le scuole in funzione dei
    risultati ottenuti: quali sono i risultati attesi e in che modo se ne terrà conto?
    Obbligo di utilizzo Consip (Art. 7 commi 15 e 21)
    Le scuole, finora escluse, vengono inserite fra le Pubbliche Amministrazioni obbligate
    ad avvalersi delle convenzioni Consip. Sono previste linee guida (comma 21) adottate
    annualmente dal Mef sulle categorie di beni e di servizi da acquisire attraverso
    strumenti di acquisto informatici.
    Conseguenze. Le spese di acquisto di beni e di servizi da parte delle scuole sono
    oramai ridotte al lumicino e le procedure finalizzate al risparmio, seppure positive,
    rischiano di essere solo un inutile aggravio di lavoro per le segreterie.

    Disegno di legge stabilità 2013
    Gli interventi previsti dal disegno di legge del governo
    su scuola, università e ricerca e le loro conseguenze
    ottobre 2012


     
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  2. bombassei1953
     
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    FORSE E' IN ATTO UN RIPENSAMENTO


    da Tecnica della Scuola

    Orario prof a 24 ore, conferme sul ripensamento
    di Alessandro Giuliani

    Arrivano dal leader Udc, Pier Ferdinando Casini, e dal vicesegretario del Pd, Enrico Letta, che hanno incontrato il premier, Mario Monti, per un confronto di idee sul ddl Stabilità. Ma si va verso uno stralcio oppure una soluzione a metà strada?
    Le indiscrezioni apparse sul quotidiano “La Repubblica” di lunedì 22 ottobre trovano conferma anche dagli ambienti politici: le forti proteste per l’allungamento dell’orario settimanale dei docenti della scuola media e superiore da 18 a 24 ore avrebbero convinto il Governo a fare un passo indietro. E a rimandare l’ipotesi di ampliamento delle ore frontali in un ambito di confronto con i sindacati e le parti sociali coinvolte.
    La decisione di intraprendere un dibattito costruttivo, con tempi più decisamente più lunghi di quelli che si sarebbero voluti imporre attraverso la Legge di Stabilità (l’obiettivo sarebbe il 2015 se non più il 2013) è stata prima fatta intendere dal sottosegretario Marco Rossi Doria, attraverso un’intervista allo stesso quotidiano romano.
    E successivamente ribadita da alcuni responsabili politici che si stanno avvicendando a Palazzo Chigi per incontrare il premier, Mario Monti, proprio per un confronto di idee sul ddl Stabilità.
    Le insistenze sono tali che il presidente del Consiglio avrebbe già ammesso il passo indietro del suo Governo. "Sulla scuola è in atto un ripensamento, ho visto che il Ministro Profumo ha già in atto un ripensamento", ha detto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, dopo l'incontro tenuto nel pomeriggio del 22 ottobre.
    Le stesse indicazioni sono arrivate dal Partito democratico. "Siamo fiduciosi che la discussione in Parlamento possa migliorare la legge di stabilità", ha detto il vicesegretario del Pd Enrico Letta, al termine dell'incontro, durato circa un'ora e mezzo, tenuto con Monti a palazzo Chigi qualche ora prima.
    "Abbiamo discusso con Monti di legge di stabilità e delle preoccupazioni che il Pd ha espresso su scuola che in questi anni è già stata troppo tartassata e sul fisco e per non danneggiare le fasce deboli della popolazione specie sui mutui per le prime case", ha spiegato Letta, sottolineando che "questi saranno giorni di discussioni e confronto" dicendosi "fiducioso che la discussione in Parlamento possa migliorare il testo".
    Il miglioramento, tuttavia, per Letta non passa attraverso l'introduzione di una patrimoniale: "un'altra tassazione ulteriore sarebbe un errore, sono fiducioso di poter trovare una soluzione dentro questa manovra e nei saldi decisi". L’impressione è che i soldi per la scuola, servono meno di 200 milioni di euro, dovranno essere trovati negli sprechi o gli eccessi (se ve ne sono ancora) presenti nella scuola stessa.
    Intanto, dai deputati democratici componenti delle commissione Cultura della Camera, è stata inviata agli insegnanti italiani una lettera aperta attraverso cui sottolineano il loro dissenso per la Legge di Stabilità: Maria Coscia, Giovanni Bachelet, Emilia De Biasi, Rosa Bruna De Pasquale, Maria Letizia De Torre, Ricardo Franco Levi, Giovanni Lolli, Manuela Ghizzoni, Eugenio Mazzarella, Caterina Pes, Sabina Rossa, Antonino Russo, Alessandra Siragusa, Walter Tocci.
    "Siamo nettamente contrari all'innalzamento a 24 ore – scrivono nella lettera i deputati Pd - , peraltro senza incremento della retribuzione, dell'orario di lavoro degli insegnati che il governo ha inserito nella legge di stabilità. Non condividiamo questo intervento, sia nel merito che nel metodo. Nel merito: la proposta del ministro Profumo tradisce la mancanza di un progetto complessivo che abbia una visione della scuola che punti sulla qualità dell`istruzione per gli studenti, sul ruolo docente, su cosa significhi "insegnare" e che abbia la consapevolezza che, al di là delle ore di lezione in classe, sono tante le ore in più che l'esercizio di questa professione richiede nel corso della giornata. Una proposta che, oltre al vuoto programmatico dimostrato, avrebbe una pesante ricaduta anche sugli insegnanti precari e soprannumerari. Nel metodo: attraverso una legge di stabilità, varata in un momento di crisi, il governo senza colpo ferire tenta di innalzare a 24 le ore di lezione frontale, agendo contro il CCNL e gli accordi sindacali, senza alcun progetto se non tagliare cattedre, senza alcuna attenzione per la dignità dei docenti. In Parlamento - concludonamo questo intervento no - noi ci impegneremo per cambiare una norma iniqua e che svilisce la dignità degli insegnanti".
    Insomma, il fronte del no alle 24 ore sembra sempre più allargarsi. Tanto che il testo sul ddl Stabilità sembrerebbe davvero per essere modificato. I più realisti parlano di un’ipotesi a metà strada, con l’incremento che diventerebbe di due-tre ore (quindi arrivando a 21 ore complessive settimanali). I più ottimisti parlano di articolo da stralciare. Nelle prossime settimane vedremo quali saranno gli esiti.
     
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1 replies since 22/10/2012, 16:25   39 views
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