I.T.P. INSEGNANTI TECNICO PRATICI

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    Gli ITP sono figli di un dio minore?





    La teoria e la pratica: la valenza didattica del laboratorio.

    Roma, 20 novembre, Convegno nazionale



    Gli ITP sono figli di un dio minore? venerdì 15 novembre 2013

    La riforma Gelmini dell´istruzione superiore entrerà a regime nel 2014-15. Come è noto la riforma è caratterizzata da un massiccio taglio delle unità di lezione (circa un terzo del monte ore complessivo); questa riduzione si concentra soprattutto nell´area delle discipline pratiche esercitate nei laboratori.

    Il risultato è stata una significativa riduzione delle cattedre, in particolare una forte contrazione dei docenti tecnico-pratici di laboratorio (comunemente detti ITP), le cui prestazioni spesso sono ridotte ad una sola ora settimanale per classe.

    Di conseguenza molti di questi docenti sono ora perdenti posto, a questi l´Amministrazione propone, là dove possibili, l´impiego negli uffici tecnici delle scuole, la riconversione su cattedre di sostegno agli alunni con particolari difficoltà e altre, sporadiche ed una tantum, prestazioni su progetti aggiuntivi da attivarsi in istituto senza garanzie di continuità.

    E´ una situazione che preoccupa la Gilda degli Insegnanti perché vede il governo muoversi, come nell´ultimo quinquennio è stato ripetutamente fatto, con il criterio unico della ragioneria, disinteressato a proposte che impieghino gli ITP sulla base della qualità dei progetti didattici, nonostante la tanto volte proclamata strategicità della formazione in tempi difficili come i presenti. Nel frattempo i docenti tecnico-pratici, che hanno maturato professionalità specifiche si vedono "spostati" come birilli di un gigantesco gioco senza che vi sia la minima considerazione della loro dignità professionale.

    Infine il sistema scolastico, che il mondo del lavoro giudica spesso distante dalla propria concreta realtà, viene ulteriormente impoverito dalla riduzione pressoché totale del precipitato laboratoriale della teoria appresa, interrompendo un circuito virtuoso fra conoscenze ed abilità sottoutilizzando, o addirittura lasciando inutilizzati, laboratori eccellenti sia nel settore tecnologico professionale sia in quello liceale (a riguardo, si pensi solo al nuovo liceo delle scienze, appunto, che dovrebbero essere "applicate" e poi di fatto non lo sono che sporadicamente!).

    L´obiettivo del Convegno, promosso dalla Gilda degli Insegnanti, è quello di favorire il dibattito e l´analisi argomentata di questi temi attraverso i dati disponibili, affinché il confronto costruttivo consenta di individuare proposte concrete e soluzioni condivise.

    _________________________________
    Programma
    Ore 9.15
    Accreditamento partecipantiOre 9.45
    Lo stato dell´arte:
    della precarietà degli Insegnanti Tecnico Pratici (ITP)
    (a cura del Centro Studi Nazionale della Gilda degli Insegnanti)

    Ore 10.15
    La valenza della didattica laboratoriale
    Michele Aglieri, ricercatore cattedra di Pedagogia dell´Università Cattolica di Milano

    Ore 11.00 Break

    Ore 11.15
    La scuola reale
    alcune testimonianze di Insegnanti Tecnico Pratici (ITP)

    Ore 11.40
    Le richieste e le risposte
    Rino Di Meglio, Coordinatore Nazionale della Gilda degli Insegnanti
    On. Gian Luca Galletti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell´Istruzione



    Il convegno nazionale è riconosciuto dal Miur come attività di formazione, valida per l´aggiornamento e con diritto all´esonero dal servizio (art. 64 CCNL 29/11/07)

    Edited by rsustaff - 22/1/2014, 20:13
     
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  2. rsustaff
     
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    Sembrava una leggenda metropolitana ma è vero!!!!



    SCARICATE IL DOCUMENTO IN FONDO ALLA PAGINA!!!!!







    In questi giorni di inizio anno scolastico 2013/2014 stiamo ricevendo divere segnalazioni di colleghi ITP in esubero che vengono utilizzati nei profili di assistente tecnico per 36 ore settimanali, praticamente demansionati da Docenti ad ATA.
    Il tutto ad opera di una stretta di mano o di una strizzata d’occhio da parte del DS oppure, in alcuni casi, i provveditorati hanno pubblicato note “tout court” con elenchi di ITP da destinare alle scuole nei posti di AT.
    Tutto questo viene praticato in forza di una distorta interpretazione dell’art. 4 comma 81 della Legge 183/2011, che recita quanto segue: “Allo scopo di evitare duplicazioni di competenza tra aree e profili professionali, negli istituti di scuola secondaria di secondo grado ove sono presenti insegnanti tecnico-pratici in esubero, è accantonato un pari numero di posti di assistente tecnico.”
    Per chi mastica un pochino di diritto scolastico, il principio contenuto in questo comma non vuole assolutamente dire che se hai un ITP in esubero gli devi far fare l’assistente tecnico… !!!
    A chiarirlo nelle aule giudiziarie è stata un recentissima sentenza del l’ 11 luglio 2013 (che vi alleghiamo in visione) del Tribunale del Lavoro di Catania, che ha addirittura condannato il provveditorato agli studi Catania al reintegro immediato del ricorrente (un collega ITP demansionato ad assistente tecnico) nelle sue mansioni di Docente.
    Pertanto, invitiamo tutti i colleghi ITP vittime di questa situazione di pretendere comunicazioni scritte su carta intestata della scuola con timbro e firma del DS che indichino l’utilizzo su posto ATA, una volta in mano il documento, recarsi immediatamente alla segreteria provinciale di un sindacato serio che sarà pronto a far partire immediatamente una diffida nei confronti del DS con cui lo invita a revocare il provvedimento di utilizzo, e successivamente se il caso lo necessita, si propone ricorso al giudice del lavoro competente per territorio.
    Sulla vicenda abbiamo chiesto numerosi pareri ai nostri esperti di diritto scolastico, e gli stessi ci hanno confermato che oltre al ricorso in sede civile (giudice del lavoro) si può anche presentare esposto alla procura della repubblica competente per territorio (sede penale) per abuso d’ufficio o d’autorità (violazione art. 323 del Codice Penale) ed altri ravvisabili dal PM in corso d’istruttoria.
    Ricordiamo a tutti che ognuno di noi deve salvaguardare i propri diritti e soprattutto denunciare gli abusi subiti senza temere ritorsioni o vessazioni da parte del DS, se ogni singolo tutela un diritto proprio, automaticamente tutela i diritti di tutti.

    Fonte: http://informazionescuola.it

    Edited by redrose - 10/2/2014, 09:43
    File Allegato
    Determinazione_bonini_cavalli.pdf
    (Number of downloads: 110)

     
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    Repubblica choc: in classe gli Itp stanno a guardare!



    v9sa

    di Alessandro Giuliani
    17/11/2013
    Il quotidiano romano sostiene che il ministro Carrozza sarebbe in procinto di riformare tecnici e professionali rimodulando le materie settimanali: l’obiettivo è eliminare il “numero elevato di insegnanti tecnici ‘in compresenza’ che, in alcuni istituti, semplicemente non servono. Fanno solo lievitare i costi”. Col risultato “di avere in classe un docente laureato che continua a fare il lavoro che ha sempre fatto e un docente tecnico che sta a guardare”. Ogni commento sul vero ruolo degli Itp, sull’importanza nelle scuole del ‘fare’ quanto si apprende a livello teorico, appare superfluo. Anche il Miur prende le distanze: nessuna riforma in atto.
    Sta facendo discutere la rivelazione di Repubblica sulla ipotetica volontà del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, di voler rivedere la formulazione degli insegnamenti degli istituti tecnici e professionali. In particolare, per il quotidiano romano sarebbe ormai impellente l’esigenza di eliminare le copresenze dei docenti teorici con gli Itp, gli insegnanti tecnico pratici che conducono le esercitazioni in laboratorio.
    Con una formulazione a metà tra il semplicistico e il luogo comune, il cronista giustifica anche le intenzioni che sarebbero state espresse dal titolare del dicastero di Viale Trastevere: in talune classi sarebbe il caso di “rimuovere le ridondanze e i vuoti (entrambi) creati dalla riforma Gelmini. Con la Gelmini – sostiene ancora il quotidiano - si è ridisegnato il quadro orario degli istituti tecnici nel nome dei tagli alla spesa riducendo drasticamente le ore di materie di indirizzo e inserendo nell’organico un numero elevato di insegnanti tecnici ‘in compresenza’ che, in alcuni istituti, semplicemente non servono. Fanno solo lievitare i costi”.
    Sempre nell’articolo vengono riportati degli esempi forniti da alcuni docenti. “Nel corso Costruzioni, territorio, ambiente (ex geometri) – continua Repubblica - sono previsti insegnanti in compresenza per informatica, fisica, chimica, tecniche di rappresentazione grafica, estimo, tecnologia delle costruzioni e impianti, topografia”. La conclusione è, almeno per un addetto ai lavori, davvero sconvolgente. “Bene, il risultato è quello di avere in classe un docente laureato che continua a fare il lavoro che ha sempre fatto e un docente tecnico che sta a guardare”.
    Con chiosa finale che trova anche i colpevoli delle mancate risorse fornite scuola per far aggiornare tutti i docenti. “Questa sovrapposizione negli anni si è rivelata inutile e ha sottratto risorse ai corsi di aggiornamento, per le discipline tecniche fondamentali, e all’acquisto di strumentazione tecnica adeguata”.
    Ogni commento appare superfluo. Qualsiasi persona che conosce la scuola superiore italiana e la strutturazione della didattica degli istituti tecnici e professionali sa bene che le cose non stanno così. Lo sa bene anche il ministro Carrozza, la cui portavoce “ ha precisato che all'ordine del giorno del ministro non c'è la riforma degli istituti tecnici e professionali”.


    Riforma istituti tecnici e professionali e cancellazione delle compresenze ITP: non è nell'agenda del Ministro Carrozza




    red - Il Ministro Gelmini ha introdotto le compresenze per le materie tecniche e professionalizzanti, il Ministro Carozza vuole eliminarle. Questo il senso di un articolo apparso su Repubblica.it. La portavoce del Ministro Carrozza ha però affermato che una riforma degli istituti tecnici e professionali non è nell'agenda del Ministro Carrozza.

    L'articolo Istituti tecnici, la Carrozza studia la riforma: si parte dal nuovo orario pubblicato su Repubblica.it il 16 novembre, annnciava una nuova riforma degli istituti tecnici e professionali, a partire dal quadro orario e dalle compresenze.

    Nello stesso articolo, qualche ora dopo, è stato introdotto il seguente trafiletto, che spiega tutto "La portavoce del ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza ha precisato che all'ordine del giorno del ministro non c'è la riforma degli istituti tecnici e professionali."

    Dunque nel bene e nel male la riforma Gelmini prosegue il suo cammino.

    Ma alcuni contenuti dell'articolo stesso meritano di essere approfonditi, a salvaguardia del lavoro svolto giornalmente dagli ITP, Insegnanti Tecnico Pratici nelle scuole ad indirizzo tecnico e professionale. Si afferma nell'articolo " Il ministero sotto Maria Chiara Carrozza sta articolando una riforma che, come primo passo, deve rimuovere le ridondanze e i vuoti (entrambi) creati dalla riforma Gelmini. Con la Gelmini si è ridisegnato il quadro orario degli istituti tecnici nel nome dei tagli alla spesa riducendo drasticamente le ore di materie di indirizzo e inserendo nell'organico un numero elevato di insegnanti tecnici “in compresenza” che, in alcuni istituti, semplicemente non servono. Fanno solo lievitare i costi.

    Un esempio, segnalato dagli stessi docenti. Nel corso Costruzioni, territorio, ambiente (ex geometri) sono previsti insegnanti in compresenza per informatica, fisica, chimica, tecniche di rappresentazione grafica, estimo, tecnologia delle costruzioni e impianti, topografia. Bene, il risultato è quello di avere in classe un docente laureato che continua a fare il lavoro che ha sempre fatto e un docente tecnico che sta a guardare. Questa sovrapposizione negli anni si è rivelata inutile e ha sottratto risorse ai corsi di aggiornamento, per le discipline tecniche fondamentali, e all'acquisto di strumentazione tecnica adeguata. "

    L'affermazione secondo la quale gli insegnanti tecnici in compresenza non servano, ma facciano solo lievitare i costi, ci lascia perplessi. Innanzitutto la riforma è entrata in vigore solo da pochi anni e non ci risulta siano stati ancora pubblicati dati ufficiali sui risultati, positivi o negativi da essa prodotti sull'acquisizione delle competenze da parte degli alunni.

    In secondo luogo lo stereotipo del docente in compresenza silente, osservatore del docente laureato che "fa il prof", completamente avulso dalle dinamiche della classe, seppure farà riferimento ad una specifica situazione segnalata, non può sicuramente essere considerata la norma nella variegata casistica delle istituzioni scolastiche riformate, in cui al contrario l'ITP è a pieno titolo partecipe delle attività didattiche.


    Gli ITP tutti sul sostegno?


    Posted On domenica, novembre 17, 2013 By Redazione. Under Scuola Tags: coordinamento ITP

    Dopo l’articolo apparso su La Repubblica circa l’eliminazione delle compresenze fra docente di teoria e docente di laboratorio sembra ritornare in auge l’idea “morattiana” ovvero quella di spostare un’intera categoria sui posti di sostegno.

    Tentativo allora bloccato dalle lotte del Coordinamento ITP che giustamente rivendicava e difendeva l’operato della categoria che fino a quel momento e prima del progetto 92, costituiva una delle figure fondamentali per la formazione Tecnica e Professionale. A ridimensionarli ci pensò poi la riforma Gelmini che tagliò drasticamente le ore di laboratorio causando una marea di esuberi “costretti” in questi giorni a fare domanda di riconversione sul sostegno.
    Adesso si sta materializzando un altro spauracchio che rischia di spazzare via le residue ore di compresenza, forse perchè li vogliono tutti sul sostegno?

    Intanto i docenti di laboratorio stanno raccogliendo le forze per respingere l’ennesimo tentativo di controriforma, si stanno coordinando su Facebook sul gruppo “Io Sto con gli ITP“, su un blog dal titolo gli “ITP – l’Orizzonte della Scuola” e pure su A Ruota Libera il blog di Liborio Butera, storico componente e cofondatore del Coordinamento ITP.


    ITP. Gilda: taglio delle unità di lezione a rigore dal 2014/15. Rischio conversione in Ata, Miur intervenga




    Gilda degli Insegnanti - Presentate questa mattina a Roma alcune proposte per valorizzare gli insegnanti tecnico-pratici. Gian Luca Galletti, sottosegretario del ministero dell’Istruzione: “Istanze di buon senso, ne terremo conto nel monitoraggio sul funzionamento degli ultimi 3 anni degli istituti tecnico professionali che faremo entro 90 giorni a partire dall’8 novembre”.

    Inserire nei decreti attuativi della legge 128/2013 la valorizzazione degli ITP, gli insegnanti tecnico-pratici. A chiederlo è la Gilda degli Insegnanti che questa mattina al Centro Congressi Cavour di Roma ha dedicato al tema il convegno “Gli ITP sono figli di un dio minore?”.

    Con il massiccio taglio delle unità di lezione (circa un terzo del monte ore complessivo) previsto dalla riforma Gelmini che entrerà a regime nel 2014-2015, gli ITP, le cui prestazioni sono spesso ridotte a una sola ora settimanale per classe, rischiano di perdere le cattedre e di essere convertiti in Ata.

    “E’ una situazione che ci preoccupa molto – spiega la Gilda degli Insegnanti – perché conferma la tendenza del governo a intervenire con il criterio unico del risparmio economico. Riciclare in questo modo il personale significa sperperare competenze professionali e impoverire l’offerta didattica, arrecando quindi un danno sia agli insegnanti che agli alunni”.

    Ecco alcune delle strade indicate dal sindacato per evitare quella che gli ITP definiscono una “mortificazione inaccettabile”: rivedere gli impianti orari didattici, portando a due le ore di laboratorio per classe; studiare nuove modalità di impiego degli insegnanti tecnico-pratici nelle formule di alternanza scuola-lavoro e di tutoraggio dello studente; favorire, su richiesta, la loro conversione in coordinatori di uffici tecnici degli istituti dove prestano servizio; stimolare il potenziamento dei laboratori di informatica, matematica, fisica e chimica.

    Le istanze della Gilda sono state accolte con favore dal sottosegretario al ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Gian Luca Galletti: “Si tratta di proposte di buon senso sulle quali è possibile ragionare – ha affermato l’esponente del Miur durante il suo intervento al convegno – e di cui terremo conto nel monitoraggio sul funzionamento degli ultimi 3 anni degli istituti tecnico professionali che faremo entro 90 giorni a partire dall’8 novembre”.
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  4. rsustaff
     
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    Ecco come salvaremo gli Itp


    di A.G.
    21/11/2013
    La Gilda presenta le proposte per scongiurare il ridimensionamento degli insegnanti tecnico-pratici: rivedere gli impianti orari didattici, impiegarli nelle formule di alternanza scuola-lavoro e di tutoraggio, affidargli gli uffici tecnici, stimolare il potenziamento dei laboratori di informatica, matematica, fisica e chimica. Per il sottosegretario Galletti sono proposte di buon senso su cui è possibile ragionare.
    La Gilda degli insegnanti ha presentato il suo progetto a salvaguardia della figura degli insegnanti tecnico-pratici: nel corso di un convegno a Roma, il sindacato ha chiesto alle istituzioni preposte di inserire nei decreti attuativi della legge 128/2013 la valorizzazione degli Itp. Con il massiccio taglio delle unità di lezione (circa un terzo del monte ore complessivo) previsto dalla riforma Gelmini che entrerà a regime nel 2014-2015, gli Itp, le cui prestazioni sono spesso ridotte a una sola ora settimanale per classe, rischiano di perdere le cattedre e di essere convertiti in Ata. "E' una situazione che ci preoccupa molto - spiega la Gilda degli Insegnanti - perché conferma la tendenza del governo a intervenire con il criterio unico del risparmio economico. Riciclare in questo modo il personale significa sperperare competenze professionali e impoverire l'offerta didattica, arrecando quindi un danno sia agli insegnanti sia agli alunni", hanno sottolineato i rappresentanti delle Gilda.
    Tra le proposte indicate dal sindacato per evitare quella che gli Itp definiscono una "mortificazione inaccettabile", figura anche quella di rivedere gli impianti orari didattici, portando a due le ore di laboratorio per classe. Ma pure studiare nuove modalità di impiego degli insegnanti tecnico-pratici nelle formule di alternanza scuola-lavoro e di tutoraggio dello studente; favorire, su richiesta, la loro conversione in coordinatori di uffici tecnici degli istituti dove prestano servizio; stimolare il potenziamento dei laboratori di informatica, matematica, fisica e chimica.
    Le istanze della Gilda sono state accolte con favore dal sottosegretario al ministero dell'Istruzione, Gian Luca Galletti: "Si tratta di proposte di buon senso sulle quali è possibile ragionare - ha affermato l'esponente del Miur durante il suo intervento al convegno - e di cui terremo conto nel monitoraggio sul funzionamento degli ultimi 3 anni degli istituti tecnico professionali che faremo entro 90 giorni a partire dall'8 novembre".
     
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    Comma 81 – La mail da inviare alle OO.SS per sollecitare il loro intervento




    Mettiamo a disposizione di tutti un “form mail” da completare con i propri dati e inviarealle segreterie nazionali della OO.SS

    Alle Segreterie Nazionali di FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS e GILDA

    Mail: [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]

    Oggetto: demansionamento ITP ad Assistenti Tecnici

    Buongiorno, la presente per portare alla Vs attenzione il problema indicato in oggetto relativo ai casi sempre più numerosi che si stanno verificando in questi giorni in tutta Italia di Dirigenti Scolastici e USP che stanno demansionando il personale ITP in esubero su posti di AT a 36 h settimanali, probabilmente per una distorta interpretazione dell’art. 4 c. 81 – L. 183/2011. Come sicuramente saprete, la questione è già finita nelle aule giudiziarie del Tribunale del Lavoro di Catania, che con una recentissima sentenza del 11/7/2013 ha imposto all’amministrazione di reintegrare immediatamente il ricorrente nel profilo originario di Docente. La questione riveste connotati gravi e meritevoli di un Vs urgente intervento, non già per la nostra (già martoriata) figura professionale di ITP ma soprattutto per i colleghi Assistenti Tecnici, che si vedono sottratti indebitamente i posti di lavoro ove in modo illegittimo veniamo posti per abuso d’autorità perseguibile altresì in sede penale per la plateale violazione dell’art. 323 del c.p. Pertanto si chiede innanzitutto un Vs comunicato ufficiale (possibilmente congiunto) sul sito (ad oggi nessuna segreteria nazionale ha espresso pubblicamente la propria posizione in merito all’argomento) e in seconda battuta una Vs richiesta di incontro urgente e chiarimento al MIUR sulla scabrosa e proditoria questione che a tutt’oggi sta passando sotto silenzio. Nel ringraziarvi di un Vs sicuro e immediato intervento risolutorio vi auguro buon lavoro e vi porgo cordiali saluti.

    Luogo, data

    L’ITP Nome e Cognome

    N.B. inviare la mail possibilmente con l’indirizzo di posta elettronica: [email protected]
     
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    Vinta una battaglia occorre vincere la guerra





    Vinta una battaglia occorre vincere la guerra
    dicembre 2013 – luglio 2014
    incontri, mobilitazioni, sit-in, presidi

    Per rilanciare la centralità delle biblioteche scolastiche, dei laboratori didattici, della funzione di supporto/potenziamento al piano dell’offerta formativa dei docenti “idonei ad altri compiti”

    Il 23 novembre 2013, si è svolto a Roma, presso la sala convegni Cesp, il Convegno Nazionale dei docenti “idonei ad altri compiti” che si sono ritrovati, insieme agli insegnanti tecnico-pratici e al personale precario amministrativo e tecnico, per entrare nel merito di quanto disposto dalla L128/2013 (dopo la conversione in legge del DL 104/12) e dalla nuova revisione di spesa.

    I presenti (più di 120 provenienti da varie regioni italiane: Piemonte, Toscana, Lazio, Abruzzo,Campania, Molise, Puglia Basilicata), si sono dichiarati soddisfatti per essere riusciti, con la propria mobilitazione:

    a) ad avere il diretto interessamento del ministro Maria Chiara Carrozza, che per la prima volta in 10 anni di “persecuzione” ha dimostrato attenzione alla situazione dei docenti inidonei;

    b) ad ottenere l’abrogazione dell’iniqua norma della spending montiana (comma 13 articolo 14 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135) che prevedeva la deportazione coatta dei docenti “idonei ad altri compiti” sui profili amministrativi e tecnici;

    c) ad aver sbloccato, attraverso la mobilitazione congiunta con ITP e precari amministrativi e tecnici, i posti per le immissioni dei precari dei relativi profili professionali;

    d) ad aver ottenuto il trasferimento su classe di concorso affine per gli ITP ( C555- C999), anche per chi è in possesso del solo diploma specifico.

    Ciononostante gli insegnanti ritengono che “il governo delle larghe intese” abbia voluto mantenere l’obbligo alla mobilità intercompartimentale (che si applicherà dopo il 31 agosto 2016), per una mera questione di equilibri politici. Per questo, infatti, è stato approvato un testo che rifacendosi a quanto previsto dalla finanziaria del governo Berlusconi del 2011, appare gratuitamente “punitivo” ed “intimidatorio” nei confronti di docenti che per gravi patologie non possono più rimanere in classe per l’ordinario lavoro di attività didattica frontale, ben sapendo, peraltro, che tale norma non potrà che rimanere inapplicata, perché ne mancano i necessari presupposti normativi.

    Gli insegnanti giudicano la prevista integrazione delle Commissioni mediche preposte alle visite per la dichiarazione di inidoneità, con personale ministeriale (docenti pagati con il Fondo d’istituto), una palese violazione della privacy, ritengono che il ripristino dell’istituto della dispensa sia il giusto riconoscimento per docenti affetti da gravi patologie per poter abbandonare l’insegnamento con il maturato e chiedono l’immediata immissione in ruolo del personale amministrativo e tecnico sui posti dei docenti “idonei ad altri compiti”, che non chiederanno di passare sui relativi profili professionali al 1° gennaio 2014.

    Considerano quanto previsto dal nuovo piano finanziario, un subdolo tentativo di ripristinare lo “status quo ante”, che rischia di annullare nei fatti quanto faticosamente ottenuto. Pertanto, docenti inidonei, precari amministrativi e tecnici, ITP (C555-C999), proprio a partire dalle scadenze dettate dal Coordinatore Straordinario per la Revisione della spesa, Carlo Cottarelli, indicono lo stato di agitazione, con incontri, mobilitazioni, sit-in, presìdi, per rilanciare la centralità delle biblioteche scolastiche, dei laboratori didattici e della propria funzione di supporto e potenziamento al piano dell’offerta formativa, per i seguenti periodi:

    - Dicembre 2013-Febbraio 2014, durante la prima fase di ricognizione tecnica per definire le misure dei risparmi.

    - Marzo-Aprile 2014, durante la ricognizione tecnica nell’ambito del Documento di Economia e Finanza per la formulazione degli obiettivi di finanza pubblica.

    - Maggio-Luglio 2014, durante l’implementazione delle misure a livello legislativo.

    Così come previsto dal documento di revisione di spesa, durante tali fasi sarà chiesta al Commissario Carlo Cottarelli, un’audizione presso le competenti Commissioni.

    I presenti, al termine del Convegno, approvano all’unanimità il testo di diffida al MIUR e di segnalazione all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali per violazione della privacy (articolo 141, comma 1, lett. b) del Codice in materia di protezione dei dati personali e Regolamento n. 1/2007 articoli 13 e 14).


    Convegno CESP il 23 novembre a Roma

    Cobas Scuola

    11/11/2013 22:48
    cesp

    Quale futuro per Inidonei/Precari AA AT/ITP

    alla luce della conversione in legge del DL 104/2013?

    Roma – 23 novembre 2013

    c/o SALA CONVEGNI CESP

    Viale Manzoni,55 - (metro A fermata Manzoni)

    Ore 9.00-14.00




    CESP
    CENTRO STUDI SCUOLA PUBBLICA

    CONVEGNO NAZIONALE

    Quale futuro per
    Inidonei/Precari AA AT/ITP
    alla luce della conversione in legge
    del DL 104/2013?


    Roma – 23 novembre 2013
    c/o
    SALA CONVEGNI CESP
    Viale Manzoni,55-
    ( metro A fermata manzoni)

    Ore 9.00-14.00

    Corso nazionale di Aggiornamento/Formazione
    per il personale ATA, DOCENTE, DIRETTIVO, ISPETTIVO
    della Scuola pubblica statale
    -----------------------------
    ore 9.00
    Presentazione dei lavori

    -------------
    ore 9.30-12.30 Tavola Rotonda
    La situazione dei docenti inidonei
    Del personale amministrativo e tecnico e degli ITP
    alla luce della conversione in legge del DL 104/2013

    Coordinano
    Maria Sipontina Mazzacane-Filippo Agostini-
    INTERVENGONO
    Anna Grazia Stammati ( presidente Cesp)
    Marco Barone (avvocato esperto)
    Daniela Perrone- Rita La Sala ( ATA)

     
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    Docenti inidonei e Itp ex Enti Locali. Lo stato dell’arte dopo la conversione in legge del DL 104
    E' necessario attendere l'emanazione di uno specifico decreto da parte del MIUR.

    25/11/2013


    Pervengono al sindacato diverse segnalazioni che in alcuni uffici scolastici regionali o provinciali si stiano prendendo iniziative autonome per dare indicazioni alle scuole, e al personale interessato, su come muoversi e cosa fare.

    In base a quanto prevede la legge (DL 104 del 12 settembre 2013, convertito in legge n. 128 pubblicata nelle G.U. del 12 novembre 2013), e come ricordato nella nota sul sito del 21 novembre scorso con cui si è dato conto della discussione che c’è stata nell’incontro al MIUR sull’attuazione di questa legge, si ricorda che che dovrà essere emanato un Decreto specifico ​da parte del MIUR, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in cui dovranno essere date tutte le indicazioni operative, i tempi e le modalità di presentazione delle domande da parte dei diretti interessati.

    Per questa ragione si ritiene inopportuna e fuori luogo qualsiasi iniziativa (o “fuga in avanti”) da parte delle singole amministrazioni territoriali, prima dell’emanazione di questo decreto.

     
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    CCNI utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a.s. 2013/14 contratto inutile? Ecco cosa prevede per gli ITP




    inviato da piuscuola.net - Il 12/12/2013 è stato firmato il CCNI su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed Ata per l'a.s. 2013/13. Come si chiedono diversi osservatori a che cosa serve la sigla di questo contratto se le operazioni di utilizzazioni e assegnazione provvisorie sono già state concluse dai rispettivi uffici?

    (vedi prot. n. AOODGPER 6894 del 4.7.2013 dal 10 al 20 luglio personale docente della scuola dell'infanzia e primaria; entro il 25 luglio personale docente della scuola di I e II grado; entro il 25 luglio personale educativo e docenti di religione cattolica; entro il 12 agosto personale A.T.A.).

    Domanda a parte ecco cosa prevede questo contratto in particolare per i docenti di laboratorio ITP (Insegnanti Tecnico Pratici)

    TITOLO I

    PERSONALE DOCENTE
    Art. 2 - Docenti destinatari delle utilizzazioni

    1. Premesso che l'adeguamento dell'organico alla situazione di fatto avviene secondo la disciplina dettata dalle disposizioni concernenti la definizione degli organici e la costituzione di posti part time come definito nell’art. 3 del presente contratto e nel rispetto di quanto previsto dall’art. 14 del D.L. 95/2012 convertito con modificazioni dalla L. 135 del 7 agosto 2012, i destinatari dei provvedimenti di utilizzazione per l’a.s. 2013/2014 sono:

    l) gli insegnanti tecnico-pratici e gli assistenti di cattedra, transitati dagli enti locali allo Stato, ai sensi dell’art. 8 della L. 124/99, non collocati nelle classi di concorso previste dalla tabella C allegata al D.M. 39/98, ai quali si applica l’art. 14 comma 14 del D.L. 95/2012 convertito con modificazioni dalla L. 135 del 7 agosto 2012, e che possono essere utilizzati ai sensi del comma 17 della medesima legge su posti disponibili ricorrendo le condizioni ivi previste con riguardo alle abilitazioni, ai titoli di studio e alla specializzazione sul sostegno;

    7. Gli insegnanti tecnico-pratici appartenenti a classi di concorso in esubero in possesso di un titolo di studio che consenta l’accesso ad altra classe di concorso, sia essa appartenente alla tabella A, che alla tabella C, ovvero in altra area di sostegno, sono utilizzati, in base ai criteri stabiliti nei commi precedenti del presente articolo, sulle relative disponibilità per le quali hanno titolo, nei limiti della permanenza di situazione di esubero provinciale della classe di concorso o dell’area di provenienza. Nel caso di utilizzazione in classi di concorso della tabella A, sarà attribuito il maggior trattamento economico spettante.

    8. Gli insegnanti tecnico-pratici utilizzati in provincia diversa da quella di titolarità per le iniziative sperimentali di diffusione delle tecnologie delle informazioni, anche nel caso di recepimento di tali iniziative negli ordinamenti didattici possono, a domanda, essere confermati nelle stesse attività, qualora non abbiano ottenuto il trasferimento o l'assegnazione provvisoria e permanga la situazione di soprannumero nella provincia di titolarità.

    9. Dopo la copertura di tutti i posti comunque disponibili fino al termine delle attività didattiche nell'ambito di ciascuna classe di concorso o di classi affini, può essere previsto l’utilizzo degli insegnanti tecnico-pratici, negli uffici tecnici, nello svolgimento di esercitazioni di laboratorio per gruppi ristretti di alunni, per la realizzazione di progetti che prevedano attività di laboratorio e l’introduzione di nuove tecnologie nella scuola primaria, secondaria di I grado e negli istituti comprensivi. Gli insegnanti tecnico-pratici che risultino ancora in esubero potranno essere utilizzati in istituzioni di altro ordine o tipo:

    a) negli uffici tecnici attivati ai sensi dell’art. 8 comma 7 del D.P.R. 87/2010 recante norme per il riordino degli istituti professionali e dell’art. 8 comma 4 del D.P.R. 88/2010 recante norme per il riordino degli istituti tecnici;

    b) per lo svolgimento di attività didattiche tecnico-scientifiche connesse anche alla realizzazione di progetti di sperimentazione di nuovi ordinamenti e strutture;

    c) in base a quanto disposto dall’art. 14, commi 17 e seguenti del D.L. 95/2012 convertito con modificazioni dalla L. 135 del 7 agosto 2012

    d) per gli adempimenti relativi al miglioramento della sicurezza nelle scuole in attuazione del decreto legislativo 19/9/94 n. 626 e successive modificazioni ed integrazioni, tenuto conto della disponibilità e della professionalità degli interessati;

    e) per la realizzazione di progetti qualificanti dei rapporti tra scuola e mondo del lavoro e per attività presso gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) di cui al D.P.C.M. 25.1.2008 e successive norme applicative, qualora ne facciano richiesta gli stessi ITS e vengano previste da specifici accordi regionali;

    f) per l’attuazione di progetti autorizzati, anche in via sperimentale, e conferibili solo in assenza di qualsiasi posto disponibile ed assegnabile a livello provinciale.

    Art. 5. Criteri di articolazione delle utilizzazioni

    4. Le operazioni di utilizzazione in altra classe di concorso o in altro ruolo del personale appartenente a ruoli con situazione di esubero sono effettuate prioritariamente nei confronti del personale che abbia prodotto apposita domanda dando la precedenza alle proroghe del personale già utilizzato per la medesima causale.

    L’utilizzazione negli uffici tecnici degli insegnanti tecnico-pratici appartenenti a classi di concorso in esubero, è effettuata, a domanda, prioritariamente nell’ambito dei docenti titolari della stessa scuola e, in subordine, nell’ambito dei docenti in esubero in ambito provinciale, tenendo conto del punteggio a loro attribuito.
     
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  9. rsustaff
     
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    ITP, FGU-Gilda : ripristinare ore insegnamento tagliate dalla Gelmini



    Fgu Gilda - Rivedere l’impianto della riforma Gelmini che, a quattro anni dal suo avvio, ha dimezzato o addirittura eliminato le ore di didattica in laboratorio affidate agli insegnanti tecnico pratici. A chiederlo è la Fgu-Gilda degli Insegnanti in occasione delle imminenti scadenze per la definizione degli organici e alla luce della sentenza con cui l’8 aprile scorso il Tar del Lazio ha giudicato illegittimi i tagli all’orario degli istituti tecnici e professionali.

    “Nello specifico – spiega La Fgu-Gilda - è necessario ripristinare il numero delle ore di attività di laboratorio pari o quantomeno rapportabili dignitosamente al monte ore previsto prima del riordino. Inoltre va estesa a tutti gli ordini di scuola l’attivazione degli uffici tecnici con l’inserimento della figura dell’insegnante tecnico pratico, sulla base del proprio campo di specializzazione.

    Infine – conclude il sindacato – bisogna dare la possibilità ai docenti Itp in possesso dei requisiti per altri insegnamenti di accedere, se lo richiederanno, ad altre classi di concorso”.

    Organici. Sentenza SNALS che boccia tagli riforma Gelmini, per Ministero è inapplicabile. Sfuma speranza di migliaia di docenti
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    Gio, 19/12/2013
     
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    La Gelmini non doveva ridurre le ore di laboratorio: ora ridatecele!
    di A.G.
    19/12/2013
    Appello della Fgu-Gilda degli Insegnanti in occasione delle imminenti scadenze per la definizione degli organici. Secondo il sindacato autonomo, occorre rivedere l’impianto della riforma che, a quattro anni dal suo avvio, ha dimezzato o addirittura eliminato le ore di tecnico-pratiche. Serve anche più tutela per gli Itp.
    Le ore di laboratorio non andavano ridotte. A sostenerlo è la Fgu-Gilda degli Insegnanti in occasione delle imminenti scadenze per la definizione degli organici e alla luce della sentenza con cui l’8 aprile scorso il Tar del Lazio ha giudicato illegittimi i tagli all’orario degli istituti tecnici e professionali.
    Secondo il sindacato autonomo, occorre necessariamente rivedere l’impianto della riforma Gelmini che, a quattro anni dal suo avvio, ha dimezzato o addirittura eliminato le ore di didattica in laboratorio affidate agli insegnanti tecnico pratici.
    “Nello specifico – spiega La Fgu-Gilda - è necessario ripristinare il numero delle ore di attività di laboratorio pari o quantomeno rapportabili dignitosamente al monte ore previsto prima del riordino. Inoltre va estesa a tutti gli ordini di scuola l’attivazione degli uffici tecnici con l’inserimento della figura dell’insegnante tecnico pratico, sulla base del proprio campo di specializzazione. Infine – conclude il sindacato – bisogna dare la possibilità ai docenti Itp in possesso dei requisiti per altri insegnamenti di accedere, se lo richiederanno, ad altre classi di concorso”.
    La richiesta è fatta. Ora c’è da capire se al ministero dell’Istruzione abbiano voglia e tempo per confrontarsi sull’argomento. Di sicuro, il rischio che i forti vincoli economici, imposti dal Mef, possano prevalere su tutto il resto esiste. Ma è anche compito dei sindacati cercare di non rompere definitivamente con il sindacato.
     
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  11. rsustaff
     
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    Transito ITP C999 e C555 su altra classe di concorso: è l'ora. Chiarimenti per gli USR




    Indicazioni operative agli Uffici Scolastici Regionali per procedere all'inquadramento su altra classe di concorso per coloro che, avendo i titoli, hanno presentato domanda.

    Con la circolare del 6 dicembre 2013 era stato chiarito che il personale docente titolare delle classi di concorso C999 e C555, anche nell'a.s. 2013/14, è consentito transitare su altra classe di concorso per la quale sia abilitato o in altro posto di insegnante tecnico pratico o di scuola primaria per il quale possieda idoneo titolo di studio, purchè non sussistano condizioni di esubero nella stessa provincia.

    Al citato personale è altresì consentito di rimanere negli organici degli Uffici tecnici, se già utilizzato in tali ambiti ed in possesso del relativo titolo di studio subordinatamente all'esistenza di posti in organico di diritto e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

    Dato l'approssimarsi delle domande di mobilità, si invitano gli Uffici Scolastici Regionali, acquisite e verificate le richieste del personale interessato, ad avviare tutte le procedure finalizzate al nuovo inquadramento con decorrenza giuridica nell'a.s. in corso e raggiungimento della sede di titolarità a decorrere dal 1° settembre 2014.

    La nota del 5 febbraio 2014
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    Edited by rsustaff - 5/2/2014, 18:26
     
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    ATA-ITP transitati allo Stato: Corte Europea condanna nuovamente l'Italia per mancato riconoscimento anzianità




    inviato da Vincenzo Lo Verso - Lo Stato Italiano non può più ignorare ciò che è accaduto a 70.000 lavoratori italiani della scuola, gli ATA-ITP che nel lontano gennaio 2000 transitarono allo Stato, a malincuore, perché costretti dalla l. 124/99 che all’art, 8 prometteva di riconoscere loro tutta l’anzianità maturata nell’Ente Locale di provenienza.

    Era dunque garantito ad essi l’equiparazione ai colleghi dello Stato, rispetto ai quali avevano, comunque e da sempre svolto le stesse mansioni e compiti, anche se alle dipendenze di due Amministrazioni Pubbliche diverse.

    Ebbene dopo una scellerata alleanza Governo-Sindacati protrattasi per 14 anni durante i quali si sono orchestrate le più turpe trame tese da tutti i governi che si sono succeduti (Prodi, D’Alema, Berlusconi, Monti, Letta ) finalizzate ad affossare le legittime speranze ed aspettative di questi sfortunati lavoratori, continuano a pervenire, dalle Grandi Corti della Giustizia Europea, a cui si sono visti costretti rivolgersi per dei diritti in Italia negati, pesanti condanne per lo Stato Italiano.

    Sono diverse ormai le Sentenze con le quali “il Giudice di Berlino” ricorda allo Stato Italiano, ed ai sindacati che hanno taciuto, girandosi dall’altro lato per non vedere e tappandosi le orecchie, che certi comportamenti vergognosi e squallidi sono degni dei paesi del terzo mondo e non certo di un paese che si vuole definire a tutti i costi “Europeo”.

    Infatti , con la sentenza Montalto la Cedu ha rafforzato quanto già enunciato nella sentenza Agrati sulla violazione dell’art.6 della Convenzione, rigettando tutti gli argomenti del Governo italiano. Secondo la Corte europea non vi era alcuna necessità di una norma interpretativa che andasse a ridurre il contenzioso, che anzi è stato alimentato, non vi erano ragioni imperiose di carattere generale per giustificare a distanza di oltre cinque anni la modifica dell’art.8 della legge n.124/1999 che riconosceva la piena anzianità di servizio e professionale al personale ATA transeunte, perché non vi era alcun vide juridique, nessun vuoto normativo da colmare, ma solo gli interessi “egoistici” dello Stato (e dell’Avvocatura erariale) da tutelare contro i sacrosanti diritti degli ATA-ITP ex EE.LL.

    Insomma, la Corte di Strasburgo con la sentenza Montalto ha espresso con durezza le stesse valutazioni di censura agli abusi dello Stato italiano sulle regole e sui processi e alla slealtà nei rapporti con le Corti sovranazionali .

    Lo Stato italiano “di diritto” dovrà prendere atto di queste posizioni delle Corti europee e cominciare a ricostruire le fondamenta della tutela dei diritti fondamentali, coniugandole con le reali esigenze della finanza pubblica, senza inventarsi nuove manipolazioni o cattive interpretazioni della giurisprudenza comunitaria e/o convenzionale.

    Per questo motivo la C.E.D.U. ha dichiarato la violazione dell’art. 6 § della Convenzione essendo stato non garantito il diritto dei lavoratori interessati all’equo processo.

    Ancora più deludente e squallido è il comportamento dei nostri governanti , i quali, alla luce delle molteplici sentenze di condanna, che riconoscono a questi lavoratori di essere stati vittime di una trama ordita dallo Stato Italiano , preferiscono non vedere pur di non affrontare la situazione e non voler ammettere gli errori commessi. A questo punto alle migliaia di lavoratori Italiani ATA-ITP, padri di famiglie e , con alla gola “il cappio” rappresentato dalla restituzione “coatta” imposta dalle Ragionerie Provinciali dello Stato, ancora attivate, nonostante le “SENTENZE EUROPEE”, di condanna allo Stato Italiano per il trattamento subìto, non resta che rivolgersi, ancora una volta , in massa ai tribunali. È esattamente quello che sta avvenendo, dopo l’abdicazione ed il voltafaccia dei rappresentanti politici-sindacali con l’effetto finale che, dato i tempi della giustizia, lo Stato andrà incontro a colossali esborsi che inevitabilmente finiranno con il gravare sulle spalle delle future generazioni. A tale riguardo si pensi che solo per 124 lavoratori la Corte di Giustizia Europea con la sentenza Agrati del 08/11/2012 ha condannato l’Italia a sborsare 1, 8 milioni di euro.

    Bene farebbero i governanti italiani a comportarsi “responsabilmente” cercando di intavolare un discorso con i rappresentanti di questi lavoratori per trovare una soluzione che blocchi da subito le ingiuste restituzioni coatte, attuate dalle Ragionerie dello Stato, e, trovare responsabilmente una soluzione ricordandosi che delle “scuse” da parte dello Stato Italiano sono dovute a questi lavoratori invece di continuare a trattarli come “lebbrosi”.

    E’ passata la prima Repubblica,….è ormai moribonda la seconda …..ma i comportamenti dei nostri politici e sindacalisti con il loro silenzio assordante sono sempre più deludenti.

    Il Comitato sapendo di interpretare e rappresentare le istanze di migliaia di lavoratori è impegnato nel premere per chiedere incontri Istituzionali con i Presidenti delle Commissioni Cultura e Lavoro ed organizzare contemporaneamente la ripresa dei giudizi legali

    Sentenza Corte Europea dei Diritti Umani agrati del 7 giugno 2011
    SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA – ATA Scattolon (Ricorso C-108/10)
    SENTENZA AGRATI 8 novembre 2012 con la tabella dell’equo indennizzo
    sentenza CEDU del 14 gennaio 2014, affaire Montalto e altri v. Italia IN FRANCESE
    sentenza De Rosa e altri contro Italia (AFFAIRE DE ROSA ET AUTRES c. ITALIE 11 dicembre 2012
    CEDU-Sentenza Montalto del-14-gennaio-2014 Il testo in italiano è frutto di una prima traduzione non ufficiale (dunque con possibili refusi)
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    Passaggio ITP C555 e C999 nei ruoli ATA, tar sospende provvedimenti




    FLCGIL - Il TAR Lazio a seguito dell'udienza tenutasi lo scorso 6 marzo ha deciso di sospendere l'applicazione dei provvedimenti relativi al passaggio forzoso degli ITP C555 e C999 nei ruoli ATA (nota MIUR prot. n. 13219 del 6.12.2013) e ha dato 60 giorni di tempo al MIUR per fornire una "compiuta relazione" che illustri l'antefatto che ha portato ad adottare tali provvedimenti.

    Questa decisione del TAR è frutto del ricorso presentato tempestivamente dalla FLC lo scorso febbraio per chiedere l’annullamento della circolare MIUR in questione.

    Per la FLC tale operazione, come sostenuto nel ricorso, è illegittima poiché impone un transito agli ITP su altro profilo penalizzante sul piano professionale e economico, senza che l'amministrazione abbia previsto alcuna attività di riqualificazione o ricollocazione in grado di salvaguardarne la loro esperienza professionale. Così facendo il MIUR è venuto meno ai basilari principi di efficienza e buon andamento nella gestione del servizio pubblico.

    Il TAR Lazio, sospendendo i provvedimenti attuativi del MIUR, ha trovato fondate le nostre argomentazioni e sospeso "ad tempus" il provvedimento impugnato in attesa che il MIUR fornisca le necessarie spiegazioni. La prossima udienza è stata fissata per il 22 maggio 2014, data in cui ci sarà la decisione definitiva. Fino ad allora il MIUR non potrà procedere ad alcuna operazione di transito degli ITP nei ruoli ATA. Di conseguenza tutti i posti dovranno essere resi disponibili alle immissioni in ruolo ATA di cui si discuterà domani al MIUR.
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    Transito nei profili Ata di docenti C999, C555, inidonei: ulteriori chiarimenti




    Con la nota del 21 marzo 2014 il Miur chiarisce che i docenti ITP C999 e C555 non possono passare nei ruoli ATA. Inidonei dopo il 1° gennaio 2014 potranno transitare nei profili Ata solo con le immissioni in ruolo disposte per l'a.s. 2014/15

    Non si dovrà procedere al transito nei nei profili ATA

    per i docenti titolari nelle classi di concorso C555 e C999 nelle more del perfezionamento del decreto attuativo applicativo dell'art. 15 della legge 128/2013
    per docenti dichiarati inidonei alla funzione dopo il 1° gennaio 2014 o a seguito di nuova visita collegiale. In questo caso bisognerà attendere il contingente delle immissioni in ruolo per l'a.s. 2014/15.

    Il Ministero si riserva di fornire, sull'argomento, puntuali indicazioni operative

    La nota
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    Immissioni in ruolo Ata: il Miur su inidonei e ITP


    di Lara La Gatta
    01/04/2014
    È stata inoltrata agli UU.ss.rr. la sollecitata nota che chiarisce il “destino” del personale docente inidoneo e dei docenti inquadrati nei contingenti ad esaurimento C999 e C555
    A seguito di sollecitazioni da parte sindacale è stata diramata agli Uffici scolastici regionale la nota prot. n. 2773 datata 21 marzo 2014 con la quale finalmente il Miur chiarisce la situazione di transito nei ruoli del personale Ata dei docenti inidonei e ITP C555 e C999.
    Con precedente nota prot. 895 del 5/02/2014, erano state fornite istruzioni per consentire al personaledocente inquadrato nei contingenti ad esaurimento C999 e C555 di essere inquadrato in altra classe di concorso, in altro posto di insegnante tecnico-pratico, di scuola primaria o di sostegno per il quale possieda l'abilitazione o idoneo titolo di studio e, per i posti di sostegno, lo specifico titolo di specializzazione.
    In attesa del perfezionamento del decreto attuativo di cui all'art. 15 del D.L. n. 104 del 12.09.2013, convertito con modificazioni in Legge n.l28/2013, gli Uffici Scolastici non dovranno procedere al transito del personale in argomento nei profili professionali del ruolo A.T.A.
    Con riferimento invece ai docenti dichiarati permanentemente inidonei alle proprie funzioni per motivi di salute, ma idonei ad altri compiti successivamente al 1° gennaio 2014, ovvero a seguito di nuova visita collegiale, il transito, a domanda, nei profili professionali del ruolo A.T.A. potrà essere disposto con il contingente delle immissioni in ruolo per l'anno scolastico 2014/2015.
     
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