IN ARRIVO UN ALTRA "MAZZATA" SULLA SCUOLA

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,197

    Status
    Offline

    Cottarelli: nessun taglio per istruzione e cultura


    di Pasquale Almirante
    13/03/2014
    “Nella mia proposta non si riducono stanziamenti all’istruzione”: lo ha detto Carlo Cottarelli il commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica. Manca però il “punto di vista”
    Lo ha ribadito il commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, il quale, in un'audizione della commissione Bilancio del Senato, ha affermato: "nella mia proposta non c'è alcuna riduzione per l'istruzione e la cultura".

    E questa è una buona notizia, benchè rimanga di capire da quale punto di vista osserva il commissario straordinario per la spending review.
    Se infatti si ridicesse di un anno la secondaria di secondo grado, così come tante sperimentazioni in corso in molti istituti italiani vanno dimostrando, non si toglierebbero soldi alla scuola, perché in effetti dal punto di vista dei finanziamenti non vedremmo sottrazioni di risorse. Vedremmo semmai sottrazioni di personale che per certi versi corrisponde all’ida che si ha di “razionalizzazione” della pubblica amministrazione. Il Leitmotiv più comune è infatti quello di contrarre la grande pletora di impiegati che affollano, spesso inutilmente, gli uffici dello stato sottraendo risorse giudicate importanti.
    Con eguale punto di vista, nessun taglio cioè alla scuola e all’istruzione, se si aumentassero le ore di docenza da 18 ore a settimana a 2i o a 24: quale tagli ci sarebbe infatti alle rimesse cash per il Miur?
    Ecco, da quale punto di vista guarda Cottarelli? E’ questo ciò che non abbiamo capito nelle sue parole.

    da tecnica della scuola
     
    .
  2. rsustaff
     
    .

    User deleted


    85mila statali “esuberanti”


    di P.A.
    18/03/2014
    Le agenzie scrivono che dentro il piano della spending rewiev del commissario Cottarelli ci sarebbero 85mila statali a rischio esubero. Che farne?
    Se uscissero circa 85.000 unità dalla pubblica amministrazione si risparmierebbero tre miliardi, fermo retando che il blocco del turnover, fermo ancora all'80%, arrivi al 100 %. Il problema, anche secondo il commissario della spendig review, è dove mettere il personale in esubero, come per esempio nella scuola dove ci sarebbero pochi esuberi ma molti pensionamenti, mentre di contro assisteremmo all’aumento dell'età media del personale. Per Cottarelli, il taglio di 85mila statali, si tratta di “una prima stima di massima che va affinata in base alle effettive riforme che dovranno essere chiarite nel corso del 2014”. Oltre ai tagli agli stipendi dei manager, tra l'8 e il12%, che potrebbe portare nelle casse dello Stato circa 500 milioni, si prevede una sforbiciata agli enti di formazione che consentirebbe un introito di altri 250 milioni l'anno. In merito alle pensioni (su cui è nata una polemica per un possibile contributo di solidarietà per gli assegni superiori ai 26 mila euro annui) Cottarelli ha frenato: quello del dossier presentato in precedenza era solo “uno scenario illustrativo che può essere modulato secondo i parametri che si decidono. Sono scelte politiche, si può anche decidere che non si devono toccare” Il documento definitivo sulla spending review è comunque destinato ad essere presentato con il Def. Pronte le critiche della Cgil, che si aspettava di più dalla spending review, “la cui finalità è sempre più fondamentale”. Per il sindacato ci voleva “una maggiore lotta agli sprechi reali e non l'ennesimo attacco al sistema pubblico e del welfare”.
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,197

    Status
    Offline
    Taglio istituti italiani all’estero, proteste immediate
    di A.G.
    21/03/2014
    A farsi sentire, contro il piano Cottarelli, è il leader della Uil Scuola, Massimo Di Menna: sono istituti di eccellenza, altamente considerati nei paesi in cui si trovano, che rispondono ad una crescente domanda di lingua e cultura italiana nel mondo. Il Governo deve sostenerle, non solo con le esortazioni di Renzi.
    Si torna a parlare di taglio delle spese per le scuole italiane all'estero. E si tratta di più di un’ipotesi, visto che il progetto fa parte del piano che sta portando a termine il commissario straordinario per la spending review Carlo Cottarelli. La “voce” è presto rimbalzata tra le diverse centinaia di lavoratori che operano negli istituti italiani all’estero. E ha messo in allarme i sindacati. In particolare la Uil Scuola, che già un anno e mezzo fa aveva portato avanti una dura battaglia contro la stessa operazione, allora messa in atto da Governo Monti.
    Il segretario generale del sindacato Confederale, Massimo Di Menna, ricorda che "la scuola italiana statale di Madrid è fra le cento migliori in Spagna, tra le sei scuole straniere inserite nelle migliori cento. E ne dà notizia il quotidiano El Mundo. Tra le motivazioni assunte per il riconoscimento 'la possibilità offerta agli studenti di esprimere le proprie capacità, stimolare la creatività e costruire un percorso di crescita e formazione, personalizzato e incentrato sul dialogo con ragazzi e famiglie'. Le scuole italiane all'estero - commenta ancora il sindacalista - sono istituti di eccellenza. Sono altamente considerate nei paesi in cui si trovano. Ancora una volta giunge da altri quell'apprezzamento del nostro sistema di istruzione che dovrebbe partire da noi".
    "Abbiamo letto con sconcerto – continua Di Menna - che nel piano di revisione della spesa predisposto dal commissario Cottarelli sarebbe invece previsto un ulteriore taglio delle risorse per le scuole italiane all'estero. Deve valere, invece, quanto assicurato dal presidente del Consiglio Renzi: l'istruzione è una risorsa strategica. E questo deve valere anche per le scuole italiane all'estero. Condividiamo quanto detto oggi dal Premier a Bruxelles. La qualità della politica deve arrivare a determinare più risorse per l'istruzione che interessi sul debito".
    Ma, come al solito, la politica è un conto, la realtà è un’altra. "Sarebbe davvero sbagliato - conclude Di Menna - non sostenere e valorizzare le nostre eccellenze e la crescente domanda di lingua e cultura italiana nel mondo. Lingua e cultura italiana importanti perché strumenti di integrazione e sviluppo, in Italia e in Europa. Il Governo deve sostenerle e valorizzarle". Non certo cancellandone una parte.
     
    .
32 replies since 18/11/2013, 18:56   156 views
  Share  
.