aggiornamento al 16.02.2014 DOCENTI INIDONEI

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    Docenti inidonei: fissate le prime date per le visite. Occorre fare chiarezza su cosa possano stabilire




    di Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici (CONBS) - Sono note le proiezioni basate su dati forniti al MIUR da 8 Uffici regionali: facendo le dovute proporzioni il 60% degli inidonei avrebbe sottoscritto il Modello B, che in caso di mobilità inevitabile indicherebbe quella intercompartimentale; il 6% avrebbe compilato il modello A, che invece darebbe risultati quasi immediati, cioè mobilità interna al comparto scuola, verso i ruoli amministrativo o tecnico; il 34% circa non ha sottoscritto né A né B, pertanto è in attesa della prevista visita.

    Rileviamo che molti colleghi hanno apposto ad entrambi i modelli una “clausola”, con l’intenzione di salvaguardare la possibilità di una opposizione legale, ritenendo la scelta coercitiva e lesiva di un diritto sancito per contratto collettivo e poi completato da contratto individuale.

    Le prime convocazioni a visita sono partite in Toscana, Lazio ed Emilia Romagna; al momento solo alcune Commissioni avrebbero fissato le date per le visite (con convocazione inviata al dipendente).

    Quindi è tempo di iniziare a prefigurare comportamenti ed azioni che non possono essere lasciati all'improvvisazione, come invece sembra fare il MIUR.

    La L. 128 appare, nella sua costruzione/sequenza testuale, carente di senso logico a causa del taglia-e-cuci rimediato nelle Commissioni parlamentari per la morsa dei tempi strettissimi, cui vanno aggiunte le spinte antitetiche manifestatesi nella stessa maggioranza parlamentare.

    Per questo la procedura dettata dagli articoli così risultanti è indubbiamente "SCONNESSA" nel significato complessivo e l’insensato collage fra i DIVERGENTI emendamenti frettolosamente assemblati non viene poi dipanato nemmeno dalla successiva Circolare 13000, generando i problemi e dubbi di seguito esposti.

    1. Se le visite fossero concepite per un "controllo fiscale"allora andavano estese a TUTTI. Anche per dar modo alla Medicina del lavoro di verificare a priori le condizioni sanitarie di queste (forzose!) operazioni di mobilità: verso le mansioni originarie (cattedra) oppure verso mansioni tecniche o amministrative di altro livello e carriera (ATA) oppure ancora verso nuove professioni in altri Enti. Se invece le visite servono per consentire il rientro in classe (idoneità alla docenza) è del tutto incomprensibile per quale motivo vengano poi estese anche a chi non vi aspiri: in altre parole dovevano essere volontarie.

    2. Non è chiaro se le CMV possano pronunciarsi anche per l'INIDONEITA' PERMANENTE ASSOLUTA, con conseguente dispensa (parrebbe che l'operatività delle commissioni sia limitata al semplice accertamento del perdurare dell'inidoneità all'insegnamento).

    3. Chi ha sottoscritto subito uno dei due modelli lo ha fatto per evitare l’inspiegabile circolo vizioso che pare imporsi a coloro che sostengono visita: stessa scelta ma successiva alla visita.

    Chi non ha sottoscritto i modelli A o B, ha evidentemente “interpretato” le visite mediche come un "prezzo" che l’Amministrazione fa pagare a quanti proprio non riescono ad affrontare una forma di mobilità e tentano di sfruttare i mesi residuali consentiti dalla legge.

    In entrambi i casi gli interessati hanno dovuto INTERPRETARE ciò che non era interpretabile!Per questo occorre una normativa che faccia chiarezza. Soprattutto è necessario comprendere se, una volta confermata l'inidoneità all'insegnamento,si sia obbligati di nuovo a una scelta. Ma se chiarimento deve pervenire dal livello amministrativo "perché la superiore legge non è comprensibile" allora è opportuno che il testo ATTUATIVO derivi da un confronto fra le parti e da un lato rimuova gli indubbi e già accertati disagi, dall’altro riduca i possibili contenziosi legali. Sottolineiamo infatti ancora una volta che fra i docenti utilizzati in altri compiti ci sono persone tutelate dalla L. 104/92, persone con invalidità piuttosto gravi, anziani prossimi alla pensione.

    4. Nessuna disposizione è stata data per l'applicazione del dettato del comma 6 riguardo ai compiti connessi alla prevenzione della dispersione scolastica e alle attività culturali e di supporto alla didattica, nelle more dell'applicazione della mobilità intercompartimentale e comunque fino alla conclusione dell’anno scolastico 2015-2016. Anzi è stata emanata una nota in direzione contraria, ove si "chiarisce" che sono vietati ai docenti inidonei alcuni compiti legati alla gestione dei fondi strutturali europei e nazionali per lo sviluppo e la coesione sociale (compiti che prevedono un impegno frontale ridotto e di tutoraggio adulti)

    5. Non è stato chiarito quali siano le parti del CCNI 2008 "ancora compatibili con la L. 128".

    6. Non sono state chiarite le modalità di rientro nei ruoli o di assegnazione ai ruoli AA e AT e la possibilità di chiedere trasferimento, se non attraverso una bozza di decreto, finora non ufficiale. Oltretutto la diversa tempistica tra le varie province rischia di produrre disparità di trattamento sia per i docenti confermati inidonei che volessero passare nel ruolo ATA, sia per i docenti dichiarati nuovamente idonei all'insegnamento, che volessero produrre domanda di trasferimento.

    7. Il comportamento di Ambiti Territoriali e Dirigenti scolastici nell'applicazione della Circolare 13000 ha ampiamente confermato che non c'è una visione univoca e coerente che avvii un iter comprensibile e logicamente sensato (se non quello di "cancellare" l'istituto dell'utilizzazione dalla legislazione scolastica) .

    Per tali motivi ci sembra che la legge così com'è sia INAPPLICABILE nella pratica e che pertanto sia urgente un confronto tra Miur e Sindacati, per chiarire termini e procedure in maniera mediata e non unilaterale e RESTRITTIVA.

    I docenti utilizzati in altri compiti aderenti al Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici
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    Edited by redrose - 30/1/2014, 20:17
     
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    Docente inidoneA nei ruoli ATA: "mi trovo ridotta alla depressione"



    Inviato da Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici - Sono una docente inidonea che nel 2011, in base alla legge 111, aderì alla mobilità accedendo così ai ruoli ATA. Ho 35 anni di servizio e quasi 60 di età.

    Dopo un anno e mezzo in segreteria mi trovo ridotta alla depressione più nera, al ricorso costante allo psichiatra e all'ansia insistente, quotidiana. Non riesco a svolgere i compiti che mi vengono richiesti perché ho difficoltà a memorizzare tutte le procedure delle pratiche, non conosco tutta la marea di leggi e regolamenti che il lavoro in segreteria richiede, non riesco ad imparare ulteriori procedure.

    Finora mi hanno consentito mansioni meno complesse, ora però mi hanno messo di fronte al fatto che devo sapermi disimpegnare con tutte le incombenze del profilo amministrativo: sono uno dei componenti il contingente di segreteria e come tale devo fare il lavoro come gli altri (che peraltro lamentano che io non contribuisco equamente al lavoro complessivo).

    Capisco quanto le loro richieste siano logiche, ma proprio non so adeguarmi.

    Al momento mi occupo della posta, del protocollo, delle circolari, dei certificati, dell'Invalsi e di altre incombenze generiche, ma Dirigente scolasticoe Segretario sostengono che non è abbastanza, anche se-per la verità- non mi rimane del tempo inutilizzato.

    Mi hanno detto che una via d'uscita potrebbe essere una nuova richiesta di visita medica collegiale. Non so come muovermi. E' meglio che la chieda io o che la faccia richiedere dalla scuola? Che cosa è bene evidenziare nella documentazione medica? Il dirigente mi ha concesso pochi giorni per dare una risposta. Qualcuno mi può aiutare?/

    (segue firma)

    Questa è una recentissima, disperante testimonianza, arrivata al Conbs, dei guasti prodotti da norme drastiche e grossolane che trattano i docentiinidonei all'insegnamento come numeri, senza alcun riguardo per lo stato di salute e per la preparazione professionale acquisita in una vita da un lavoratore ormai anziano...

    Con la L.111/2011 il MIUR aveva mobilitato nel ruolo ATA (e dequalificato, “sradicandoli” dalle loro competenze…)circa *600* docenti,consenzienti per timore del peggio, che si trovano ora in condizioni simili a quelle della “sfortunata” collega.

    Con la L. 128 si predispone un nuovo transito (sempre “volontario”) di circa altri 200 “richiedenti”, buona parte dei quali lamentano di aver praticato in realtà una autentica scelta al buio, accettataper non affrontare il trauma della mobilità in altri enti (che non è stato possibile conoscere prima e quindi valutare) oppure per problemi logistici (determinanti quando ci siano di mezzo età e salute).

    Tra questi “mobilitati-Ata volontari” c'erano persone /utilizzate/ esclusivamente in biblioteca, quindi senza alcunaesperienza di attività in segreteria.

    Il Conbs ha /girato/ la testimonianza alle Parlamentari che hanno seguito l'iter legislativo della mobilità. Una di queste, sconsolata, suggerisce di avviare istanza per tentare la dispensa.

    Fosse tutto così semplice…La dispensa, stando alle normative più recenti,è ormai ristretta ai soli casi di chi “non è assolutamente in grado di lavorare”.Inoltre fra i docenti inidonei ci sono persone relativamente giovani –eppure con gravi handicap- a cui la dispensa lascerebbeuna pensione da fame.

    Il legislatore avrebbe dovuto prevedere questi casi, o almeno avrebbe dovuto "ascoltare" chi li conosce bene per farne parte e perché raccoglie quotidianamente testimonianze e valuta quindi problemi e possibili rimedi, senza per questo chiedere la luna.

    Il nostro coordinamento richiama a questo punto l’attenzione su quella che riteniamo essere già ora una “piccola” emergenza (piccola per il numero di coinvolti: “poche” migliaia di insegnanti) ma che senza interventi immediati emergerà lacerante e dannosa. Non si può lasciare la categoria insegnante, abbandonata a se stessa e “punita” per il suo lavoro, da tutti riconosciuto come un pilastro della società futura ma visibilmente esposto a diffuse malattie da stress.

    Tutto sui docenti inidonei
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    Docenti Inidonei e ITP C/999 e C/555. Oggi, incontro al MIUR




    Oggi al Ministero incontro per un aggiornamento sulla situazione dei docenti inidonei e ITP in esubero. Per i primi sono stati forniti dati parziali sui docenti che hanno fatto richiesta di nuova visita collegiale e di passaggio ai ruoli ATA. Per i secondi si attende una nota per l'immissione su altra classe.

    Il resoconto UIL

    Docenti inidonei

    Il Miur ha comunicato che, ad oggi, per completare il quadro relativo al personale inidoneo mancano all’appello ancora i dati disaggregati di tre regioni (Lazio, Lombardia e Friuli), quindi il dato complessivo è ancora parziale.
    Sono state acquisite al sistema complessivamente 3.292 domande, 981 docenti hanno chiesto di essere sottoposti a nuova visita collegiale, 128 hanno chiesto il passaggio nel profilo di Assistente amministrativo, 6 nel profilo di Assistente tecnico e 1.500 hanno optato per la mobilità intercompartimentale.

    Il dato, seppur parziale, è sufficientemente indicativo e a breve dovremmo avere il dato completo.
    Ultimata questa procedura si darà seguito alle nomine in ruolo del personale Ata, sui posti accantonati, disponibili, con decorrenza giuridica settembre 2013.

    Docenti classi di concorso C/999 e C/555

    Il Miur ha comunicato ai sindacati che è in via di emanazione una nota indirizzata ai Direttori degli USR con la quale, in applicazione dell’art. 15 della Legge 128/13, si danno disposizioni per avviare tutte le procedure finalizzate all’immissione nei ruoli del personale docente e I.T.P. del personale titolare delle classi di concorso C/999 e C/555, sulla base dell’abilitazione o del titolo di studio posseduto.
    La decorrenza giuridica partirà dall’anno scolastico in corso, il raggiungimento della sede di titolarità decorrerà dal 1° settembre dell’anno scolastico 2014/15, attraverso le procedure della mobilità territoriale.

    Vedi anche

    Docenti inidonei, in 680 hanno chiesto passaggio per altro comparto pubblico. Il commento
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    Il calvario dei docenti inidonei e degli assistenti tecnici e amministrativi precari




    USB - USB ottiene i dati per l’Emilia Romagna sulle “scelte” dei docenti inidonei in merito al DL 104 e alla conseguente circolare 13000 del 3 dicembre 2013.

    A seguito di una formale richiesta di accesso agli atti, abbiamo preso visione del modello C che riporta le decisioni dei docenti permanentemente inidonei per l’Emilia Romagna. Questi lavoratori, lo ricordiamo, in base al decreto Carrozza, avevano 3 scelte: passaggio immediato nei profili ATA; una nuova visita medico-collegiale entro il 20 dicembre; essere utilizzati in attività scolastiche in attesa del varo di un’improbabile mobilità verso altre amministrazioni pubbliche. I dati ci danno informazioni tristi, ma interessanti.

    sono tantissimi quelli che risulta abbiano richiesto la visita. In realtà ci giunge voce che molti di questi colleghi sarebbero stati “caldamente” esortati a questa soluzione, ma, anche prendendo il dato così com’è, il risultato è sconcertante: in pratica, sei permanentemente inidoneo, ma pur di farla finita con la situazione di incertezza e di ansia, rinunci ai tuoi diritti derivanti da uno stato di malattia e ti sottoponi nuovamente a visita per vedere se puoi tornare ad insegnare, magari solo perché vengono modificati i criteri di classificazione delle patologie. Scandaloso! Come immaginavamo, era questo l'obiettivo del governo, spingere gli attuali inidonei a rinunciare ai propri diritti e scoraggiare chi si ammalerà d'ora in avanti, sconsigliando di addentrarsi nell’ormai incerto terreno del diritto alla salute. L’aspetto assurdo della faccenda è che ormai questi lavoratori non potranno più essere sottoposti a visita, a meno di un nuovo provvedimento normativo. Il decreto 104 fissava infatti i termini al 20 dicembre 2013.
    Sono parecchi quelli che resistono, non cedono a “consigli” più o meno pressanti e reclamano di restare a lavorare nella scuola con incarichi diversi dall’insegnamento, in attesa di saperne di più sui passaggi ad altre amministrazioni. Va detto che, a causa di numerose manovre economiche e della spending review, tutte le pubbliche amministrazioni risultano in uno stato di esubero. E’ quindi una barzelletta parlare di passaggio dei docenti inidonei ad un’altra amministrazione.
    Pochissimi vogliono andare a ricoprire i profili ATA. Il lavoro non lo conoscono e se è duro fare i docenti a 18 o 24 ore, lavorare in segreteria per 36 non lo è certo di meno. Probabilmente, i pochi che hanno fatto questa “scelta” ora, volevano solo uscire da uno stato terribile di incertezza.

    L’USB ha richiesto i dati su livello nazionale. Attendiamo le carte per poter valutare in modo più puntuale cosa ci attende.

    Il governo intanto con il decreto 104 continua a non dare risposte ai precari amministrativi e tecnici, a lucrare sulla loro pelle e, nello stato di incertezza, si mangia un posto vacante dietro l'altro, portando tutti a diventare supplenti brevi. Le assunzioni a tempo indeterminato promesse ancora non si vedono; nel frattempo è stata cancellata la possibilità di ottenere un contratto annuale. Intanto giunge notizia di colleghi con nomina fino ad avente diritto che vengono licenziati perché sforano il tetto dei 30 giorni di malattia, previsto per i supplenti brevi.

    Nel piano di lavoro di Cottarelli (il super commissario alla spending review), si dice che uno dei punti su cui si risparmierà nella scuola saranno proprio gli inidonei. Visto che non possono farli sparire d'incanto, ciò significa che il risparmio arriverà da un lato dalla negazione dei diritti di amministrativi e tecnici precari, dall’altro dall’opera di “terrorismo” attuata nei confronti di quanti avessero la sventura di ammalarsi da qui in avanti e non potessero più insegnare.

    L’USB non accetta la logica spartana imposta dalla troika e risponde convocando una manifestazione nazionale a Roma il 14 marzo, proprio contro la nuova e devastante puntata della spending review.

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