FONDO D'ISTITUTO

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    FONDO ISTITUZIONE SCOLASTICA FIS 2013-2014
    I.I.S. EUROPA-VIRGINIA WOOLF
    A.S.2013-2014

     
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    I tagli al Mof cambiano la didattica




    La riduzione del Mof, il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, decisa dal governo per finanziare gli scatti di anzianità al personale, si traduce in pratica nella limitazione delle attività di integrazione della didattica.

    L’Anief-Confedir segnala casi di istituti scolastici dove ciò sta già avvenendo o si ritiene che potrà accadere a breve. Protesta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir: “Non è un caso - sostiene il sindacalista - che sono sempre più gli istituti a dover ricorrere a recuperi scolastici 'in itinere', con la didattica bloccata per settimane intere e i docenti impegnati nelle attività di rinforzo e di ripetizione, anzichè in orario pomeridiano, nelle ore normalmente dedicate alla didattica ordinaria. Per i dirigenti diventa una necessità, perchè è l'unico modo per avviare i recuperi senza pagare i docenti. Solo che a pagare, alla fine, sono tutti gli alunni. Quelli in ritardo, cui viene negata la possibilità di recuperare assistendo a lezioni di qualità. Ma anche quelli bravi. Costretti a svolgere attività alternative. Invece di fare lezione”.

    Ma c’è anche chi ritiene pressochè inutili i corsi integrativi e che una didattica ‘ordinaria’ più personalizzata e per gruppi possa dare risultati migliori anche per gli alunni più in difficoltà.
    tuttoscuola.com giovedì 30 gennaio 2014
     
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    Fondo di istituto: scuole "scippate"?


    di Reginaldo Palermo
    02/02/2014
    Fino ad ora gli avanzi del fondo di istituto potevano essere riutilizzati da ciascuna scuola nell'esercizio successivo. Ma quest'anno, a quanto pare, i risparmi finanzieranno gli scatti stipendiali. Premiate le scuole che hanno distribuito "a pioggia"?
    L’avanzo di più di 200milioni di euro sulle fondo di istituto del 2012/2013 non ci stupisce minimamente.
    Lo avevano già agevolmente previsto un anno fa.
    Lo scorso anno, infatti, le scuole riuscirono a conoscere l’entità complessiva delle risorse disponibili solo a fine marzo, mentre a gennaio il Miur aveva comunicato solo le cifre erogate in acconto.
    Ed ecco cosa scrivevamo esattamente 12 mesi addietro.
    “… per il momento nelle scuole si potranno stipulare i contratti facendo affidamento solo sull’acconto e che ad aprile si potrà contrattare il “saldo” del finanziamento. E’ del tutto evidente, quindi, che quest’anno non si può più fare una programmazione seria delle attività.
    Ma forse non tutti i mali vengono per nuocere: se nelle prossime settimane nelle scuole si faranno contratti basati solo sull’acconto può darsi persino che la quota erogata “a saldo” risulti difficile da impiegare o non venga spesa del tutto.
    In questo modo per il 2013/2014 potrebbe esserci qualche risorsa in più derivante proprio dal risparmio forzoso di quest’anno”.
    In effetti il risparmio dello scorso anno dovrebbe rimanere nella disponibilità delle singole scuole (cioè se la scuola X ha avanzato 10mila euro dovrebbe poter riutilizzare questa somma aggiungendola agli stanziamenti del 2013/2014); ma è probabile che le cose stiano andando un po’ diversamente e che gli avanzi siano già stati “incamerati” dal Miur.
    In sostanza le scuole che gestito correttamente il fondo, pensando di poter riutilizzare quest’anno l’avanzo - come peraltro è sempre accaduto - si vedranno penalizzate perché non potranno contare su questa somma che invece, a quanto pare, verrà utilizzata per pagare gli scatti stipendiali di tutti.
    Come spesso accade la mancanza di regole certe e trasparenti finisce per penalizzare chi ha gestito correttamente l’intera operazione e per premiare chi al contrario ha distribuito un po’ “a pioggia” tutte le risorse disponibili pur di non avanzarle.
    Ma si tratta di una vecchia storia: difficilmente, nella Pubblica Amministrazione si premia la buona gestione. Nella migliore delle ipotesi, premi e “sanzioni” vengono distribuiti in modo “random”.

    TECNICA DELLA SCUOLA
     
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    Fondo d'istituto, 217 mln non sono stati spesi




    A dirlo la CISL tramite un articolo apparso su Repubblica.it a firma Salvo Intravaia. I dati si riferiscono al 2012/13.

    Su un totale di 889 mln di euro erogati alle scuole, non ne sono stati spesi ben 217. Tra le voci incriminate, la pratica sportiva, i corsi di recupero alle superiori e la sostituzione dei docenti.

    Se le spese per le supplenze dipendono da svariati fattori, come le assenze dei colleghi e la tempestività nella loro comunicazione. A prima vista, sembrerebbe una mancanza non indifferente la mancata spesa delle somme assegnate per le altre due voci.

    I motivi? Secondo Gregorio Iannaccone, presidente dell'Associazione nazionale dirigenti scolastici (Andis) "E' possibile che rimangano economie dovute al fatto che le somme erogate dal ministero arrivano con enorme ritardo e le scuole, presidi e consigli d'istituto, sono prudenti nell'impegnare cifre che di fatto non conoscono". Afferma su Repubblica.it

    Ad esempio, ancora, per il 2013/14 le somme per la pratica sportiva non sono ancora state erogate.

    Certo è che si tratta di un dato che cade a fagiolo, proprio alla vigilia di una sessione negoziale all'ARAN dove si dovrà decidere l'entità del taglio al Fondo per il pagamento degli scatti stipendiali.

    Anche se non manca la bacchettata di Scrima, segretario CISL, che invita Dirigenti e docenti a non accumulare i fondi, ma a spenderli.
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    da Repubblica

    Le scuole non spendono tutti i soldi erogati dallo Stato
    Nel 2012/2013 sono rimasti non utilizzati 217 milioni su 889 destinati al Miglioramento dell'offerta formativa. La sorprendente scoperta è stata fatta quasi per caso, cercando le risorse per gli scatti stipendiali degli insegnanti. Dibattito aperto sull'utilizzo di quei fondi
    di SALVO INTRAVAIA


    02 febbraio 2014







    Scuole italiane con i bilanci in rosso? Macché, gli istituti nostrani non riescono a spendere ogni anno un quarto delle risorse erogate dallo stato. Circa 200 milioni di euro che dirigenti scolastici e organi collegiali della scuola potrebbero utilizzare per migliorare l'offerta formativa, per incentivare la pratica sportiva e per i corsi di recupero a favore degli studenti delle superiori, le cui famiglie hanno difficoltà a rivolgersi ai professori privati. Ma secondo i presidi, se le scuole fanno fatica a spendere tutti i fondi stanziati per il Mof (il Miglioramento dell'offerta formativa) è colpa del ministero che accredita le somme con ritardi enormi.

    Quella che a prima vista sembra una boutade dei detrattori della scuola pubblica è invece la gelida verità che emerge dai numeri nudi e crudi. E' stata la Cisl scuola ad accorgersi della strana anomalia che interessa l'istruzione statale italiana. Della questione, sembra, ci si è accorti per caso, durante la ricerca delle possibili fonti di finanziamento per gli scatti stipendiali dei docenti, col contratto scaduto da quasi cinque anni e con gli automatismi retributivi bloccati per legge. Francesco Scrima, a capo della Cisl scuola, mette le mani avanti. "I dati sulle economie delle scuole - spiega - non possono essere usati per dire che non ci sono problemi di risorse; resta in generale uno stato di grave insufficienza".

    Anche se poi è costretto ad ammettere che "può accadere, e i dati ce lo dicono, che in qualche caso non venga speso quello che è stato assegnato". E bacchetta dirigenti scolastici e insegnanti: "Questo non va bene, le risorse vanno utilizzate, non accumulate". I dati forniti dal sindacato sono piuttosto eloquenti. A fronte di 889 milioni di euro assegnati nel 2012/2013 alle scuole per il cosiddetto Mof, gli oltre 8mila istituti sparsi in tutta la penisola sono riusciti a spenderne appena 672. Al 30 settembre del 2013 - cioè quando si è di fatto passati all'esercizio relativo all'anno successivo - ben 217 milioni di euro risultano ancora come giacenze: soldi non spesi, insomma.

    "Una parte delle somme - spiega Gregorio Iannaccone, presidente dell'Associazione nazionale dirigenti scolastici (Andis) - potrebbe essere impegnata ma non spesa. E' comunque possibile che rimangano economie dovute al fatto che le somme erogate dal ministero arrivano con enorme ritardo e le scuole, presidi e consigli d'istituto, sono prudenti nell'impegnare cifre che di fatto non conoscono".

    Salta all'occhio che non risultano spese quasi la metà, il 46 per cento, delle somme destinate alla pratica sportiva e alle cosiddette ore eccedenti: quelle che servono per la sostituzione degli insegnanti assenti per uno o pochi giorni, che non prevedono il coinvolgimento di un supplente. In molti casi, alle superiori, le classi vengono lasciate senza docente oppure vengono fatte entrare dopo o congedate in anticipo sulla fine delle lezioni. Di fatto, ore di lezione saltate.

    Un altro dato è quello del non speso sui corsi di recupero per gli studenti che già nel primo quadrimestre mostrano difficoltà in una o più discipline o vengono rimandati a settembre. Nel 2012/2013 vennero stanziati 174 milioni che fanno parte del Fondo d'istituto, pari a 688 milioni di euro. "Sappiamo che le scuole non li spendono per intero", continua Scrima. E dire che, stando ai dati forniti dall'Istat, le famiglie italiane hanno sempre meno soldi da destinare alle lezioni private per i figli. In poco più di un decennio lo stanziamento famigliare per gli insegnanti privati è sceso da 162 euro all'anno per famiglia a 117: meno 27,5 per cento.

    E con tutta probabilità le somme non spese andranno a pagare gli scatti stipendiali bloccati dai governi precedenti. Ma il leader della Cisl scuola ci tiene a precisare che "utilizzando queste risorse per pagare gli scatti di anzianità non si stanno tagliando le attività rivolte agli alunni". Visto che per pagare gli aumenti dei docenti si preleverebbero risorse non utilizzate. Ma i presidi non ci stanno."Non se ne parla neppure. Queste cifre possono essere sempre spese per attività con ricaduta sugli alunni negli anni successivi, utilizzarle significherebbe tagliare l'offerta formativa".
     
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    Il Governo non sa come pagare gli scatti? Ed ecco la bufala: le risorse ce l’hanno le scuole!

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    Questi fondi non sono somme initulizzate per insipienza delle scuole, ma giacenze che verrebbero scippate alla contrattazione e alle attività degli studenti. Giù le mani dal MOF!
    03/02/2014


    Si legge da più parti che esisterebbero nelle casse scolastiche ben 200 milioni di “avanzi” del fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF); vale a dire, somme non spese per l’inefficienza delle Istituzioni scolastiche.

    E’ la solita tecnica della denigrazione, a danno della scuola e del suo personale, che scatta puntuale quando si vogliono sottrarre risorse al settore pubblico, in questo caso alle istituzioni scolastiche.

    Ricordate Fioroni che, non volendo scucire i soldi, tuonava contro i Dirigenti che non spendevano i fondi, i quali fondi altro non erano che somme spettanti alle scuole che avevano anticipato con la cassa in attesa dell’accreditamento ?

    Ricordate Berlusconi-Tremonti-Gelmini-Brunetta che, dovendo rastrellare 8 miliardi al sistema scolastico e tagliare 140000 unità di personale, lanciarono una vasta campagna di denigrazione contro i fannulloni dello Stato e in particolare contro la scuola? E che non accreditarono per due anni il fondo per il funzionamento facendo arrivare col contagocce i soldi per le supplenze ?

    La tecnica è sempre la stessa, la storia si ripete: ci servono soldi? Prendiamoli a quei fannulloni che non li sanno spendere.

    Ma qual è la verità? La verità è che il MEF e IL MIUR non reperiscono le risorse per pagare gli scatti di anzianità. Ed ecco che si inventano “avanzi” inesistenti.

    La verità è che esistono “giacenze” che le scuole potrebbero avere già impegnate ma che non si riescono a tradurre in pagamenti per le inefficienze del sistema ministeriale cosiddetto NoiPa.

    La verità è che MIUR e MEF si sono inventati un meccanismo infernale per cui i fondi del MOF sono nella reale disponibilità delle scuole solo pochi mesi all’anno. Valga per tutti l'esempio dello scorso anno scolastico: giacenze sui POS (questa è la definizione esatta) riaccreditate a maggio 2013 e azzerate a dicembre 2013. Le scuole e siamo già a febbraio 2014 ancora non hanno viste riaccreditate le loro legittime giacenze. Questo crea incertezza sia nei pagamenti che nel regolare svolgimento della contrattazione.

    Vogliamo fare un altro esempio? I fondi delle aree a rischio: il MEF non registra il Contratto ormai stipulato da molti mesi e così può dimostrare che vi sono “avanzi”.

    Respingiamo la campagna denigratoria contro le scuole e ricacciamola in gola a quanti si affannano a dimostrare l’indimostrabile.

    Rilanciamo la nostra richiesta presentata alla massima dirigenza amministrativa del MIUR in occasione della conferenza del 3 giugno scorso sul rispetto dei tempi della scuola, i tempi dei Ministeri: si impone una crono-armonizzazione da sempre mancante. Già a partire dalla sfasatura fra anno scolastico e anno finanziario per finire ai normali ritmi di trasferimento delle risorse, si è registrata e tuttora si registra una indicibile “sofferenza” di funzionalità che le scuole sono costrette a subire ad ogni processo o innovazione che esse debbono seguire o portare avanti. Su questo argomento può fare molto il lavoro di confronto che si sta svolgendo sui tavoli tecnici.

    Invitiamo le scuole a non farsi intimorire da questo battage antiautonomistico e utilizzare, come loro diritto, in contrattazione tutte le giacenze come risulta dalla stessa nota ministeriale a firma del Direttore Generale del Bilancio.

    Sappiano che la loro campagna offende il personale scolastico, offende i Dirigenti scolastici, i DSGA e le Rsu; ed è una campagna contro l’autonomia, parola ormai sempre più metafisica, resa priva di contenuto da quando la si pensa possibile senza i fondi del MOF.
     
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    Fondo d'istituto per pagare scatti stipendiali. FLCGIL risponde a CISL su mancato uso dei fondi da parte delle scuole




    Ieri vi abbiamo dato notizia di un articolo apparso su Repubblica.it nel quale il segretario della CISL, Scrima, divulgava la notizia della mancata spesa di ben 200mln di euro del MOF.

    La FLCGIL non ci sta e risponde con un comunicato nel quale sottolinea che i fondi in questione "non sono somme inutulizzate per insipienza delle scuole, ma giacenze che verrebbero scippate alla contrattazione e alle attività degli studenti."

    Perché in ballo c'è il principio che divide i sindacati sull'uso del MOF. Da un lato CISL, UIL, GILDA e SNALS che sono favorevoli all'utilizzo dei sondi del Fondo d'istituto per pagare gli scatti ai docenti, e dall'altro la FLCGIL che pretende soldi aggiuntivi e chiede che i soldi del fondo vengano utilizzati per l'offerta formativa.

    Una delle argomentazioni avanzate dai sindacati favorevoli all'uso del MOF è proprio il mancato uso di tutte le risorse disponibili, teoria che ieri ha trovato riscontro nelle affermazioni della CISL.

    Ma la FLCGIL non si dà per vinta e pubblica un comunicato che nell'abstract riporta lo slogan "Giù le mani dal MOF!". Insomma, tregua finita.

    "E’ la solita tecnica della denigrazione, - scrivono nel comunicato - a danno della scuola e del suo personale, che scatta puntuale quando si vogliono sottrarre risorse al settore pubblico, in questo caso alle istituzioni scolastiche."

    Ed ecco la/le verità della FLCGIL sulla questione, snoccialti in un lungo documento del quale riportiamo qualche stralcio.

    "La verità è che il MEF e IL MIUR non reperiscono le risorse per pagare gli scatti di anzianità. Ed ecco che si inventano “avanzi” inesistenti.

    La verità è che esistono “giacenze” che le scuole potrebbero avere già impegnate ma che non si riescono a tradurre in pagamenti per le inefficienze del sistema ministeriale cosiddetto NoiPa.

    La verità è che MIUR e MEF si sono inventati un meccanismo infernale per cui i fondi del MOF sono nella reale disponibilità delle scuole solo pochi mesi all’anno. Valga per tutti l'esempio dello scorso anno scolastico: giacenze sui POS (questa è la definizione esatta) riaccrediate a maggio 2013 e azzerate a dicembre 2013. Le scuole e siamo già a febbraio 2014 ancora non hanno viste riaccreditate le loro legittime giacenze. Questo crea incertezza sia nei pagamenti che nel regolare svolgimento della contrattazione."

    Per tale motivo, la FLCGIL ha chiesto all'alta dirigenza del Ministero una "crono-armonizzazione" tra amministrazione centrale e scuole, a partire dalla sfasatura fra anno scolastico e anno finanziario per finire ai normali ritmi di trasferimento delle risorse.

    Questo, pensano, permetterebbe un utilizzo migliore delle risorse e soprattutto permetterebbe di spendere tutte le somme a disposizione.

    La strada, però, sembra dirigersi altrove, e, infatti, nelle prossime settimane inizieranno i lavori per il reperimento delle risorse finanziarie dal MOF per il pagamento degli scatti stipendiali.

    Un primo accenno a quella che si prefigura come una rivoluzione nel finanziamento delle scuole che coinvolgerà il "merito" e la valutazione, rivoluzione i cui sintomi sembrano coincidere con l'azzeramento del Fondo di istituto.

    Molto di questo dibattito avverrà in quella Costituente più volte annunciata dal Ministro Carrozza, ma che vediamo decollare con grande difficoltà. I prossimi mesi, Governo reggendo, giocheremo a carte scoperte.
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    Scatti anzianità: meglio pochi maledetti e subito? Scontro aperto tra i sindacati sui tagli al Fondo di istituto




    di Eleonora Fortunato - Categorica la Flc Cgil: “Il fondo per il Miglioramento dell’offerta formativa (MOF) non si tocca, in pericolo l’autonomia scolastica. Il Parlamento è con noi”. Di tutt’altro avviso Cisl, Uil e Gilda: quei 200 milioni di euro non sono il ‘tesoretto’ dei presidi, devono tornare nelle tasche dei lavoratori, “i corsi di recupero non peggiorano né migliorano l’offerta formativa”. Per Anief toccare il MOF significa avallare l’idea che gli aumenti di stipendio non siano ormai più materia contrattuale.

    Insomma, sono arroventati più che mai i toni con cui in questi giorni i rappresentanti delle principali organizzazioni sindacali della scuola hanno commentato l’indugio con cui il ministro dell’Economia Saccomanni si sta occupando della faccenda scatti di anzianità. L’oggetto del contendere è il congruo gruzzolo di soldi tornati a via XX Settembre dalle scuole che, per esempio, non hanno attivato i corsi di recupero. Su questo ‘tesoretto’ - che secondo quanto ci ha detto il responsabile di Uil Scuola Massimo Di Menna ammonta a non meno di 200 milioni di euro - sono catalizzate, infatti, gran parte delle speranze delle centinaia di migliaia di lavoratori che aspettano il pagamento degli scatti di stipendio relativi al 2012 e 2013.

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    Per Mimmo Pantaleo, Flc Cgil, non è nemmeno lontanamente pensabile stabilire un nesso tra le due cose: “Per il pagamento degli scatti 2012-13 bisogna che il Governo stanzi risorse aggiuntive. Non siamo disponibili a un accordo che intacchi ancora una volta i soldi destinati alle scuole per corsi di recupero o innovazione didattica: questo peggiorerebbe in modo drammatico l’offerta formativa dei nostri istituti e costringerebbe tantissimi lavoratori a lavorare gratis. Senza mezzi termini noi della Flc Cgil chiediamo un atto di indirizzo al Governo con cui si trovino risorse aggiuntive. La nostra posizione è ampiamente condivisa dal Parlamento. Bisogna essere chiari: se si tocca di nuovo il MOF salta completamente l’autonomia scolastica”.

    Marcello Pacifico, Presidente Anief, che questa volta è in sintonia con la Cgil, non perde l’occasione per rimproverare i sindacati rappresentativi di non battersi a sufficienza perché gli scatti, che sono materia contrattuale, tornino a dipendere dal rinnovo contrattuale e non da risorse che sono destinate a un altro scopo. “Fino al 2009 – precisa - i soldi per gli aumenti venivano decisi in Finanziaria. Adesso accettare che vengano presi dai fondi destinati agli istituti significa indebolire ulteriormente la contrattazione della scuola. E’ legittimo, per carità, voler accontentare i lavoratori mettendo subito qualcosa di più in busta paga, ma questa dinamica alla lunga si rivelerà molto controproducente”.

    Di tutt’altro avviso la Gilda: “Se quei soldi non saranno presto disponibili per rispondere alle legittime attese dei lavoratori e i tempi si allungheranno ancora – ci ha detto Fabrizio Reberschegg - andremo allo sciopero. Sappiamo che l’atto di indirizzo è già stato firmato dalla Carrozza, manca solo il sigillo del MEF. Su una cosa teniamo a essere chiari: questi 200 milioni non sono un ‘tesoretto’ dei presidi, non possono essere spesi per coprire i costi della figure di gestione, ma sono soldi dei lavoratori e a loro vanno restituiti sotto forma di scatti”. E ci ricorda che i compensi dei coordinatori di classe, dei collaboratori del preside e così via vanno da un minimo di 3000 a un massimo di 7000 euro lordi l’anno. Che non sono proprio spiccioletti. Il Dirigente Gilda è forte del sondaggio fatto lo scorso anno: “L’80% dei lavoratori si è dichiarato favorevole all’utilizzo di quei soldi per gli scatti, un dato che non lascia spazio ad interpretazioni: sanno benissimo che i corsi di recupero non migliorano né peggiorano l’offerta formativa di un istituto”. La loro soddisfazione economica invece sì, sottintende, e conclude: “Se ha a cuore i corsi di recupero e le figure di gestione il Governo intervenga con un fondo specifico. Spesso ci si dimentica anche che ormai i collaboratori del preside non sono più nemmeno eletti dai collegi, ma nominati”.

    Anche Di Menna, Uil, è preoccupato per questo ritardo del Governo, ma è molto bravo a sfumare e pensa che qualcosa, al netto della cifra che occorrerà per assicurare il pagamento degli scatti, possa restare anche al MOF.
     
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    Scrima (Cisl-Scuola): "Non ci sono alternative al taglio del MOF"


    di R.P.
    13/02/2014
    E ancora: "Chi fa proclami contrari non risolve i problemi". Unità d'azione dei sindacati? "Noi ci siamo già, la domanda andrebbe posta a qualun altro" (il riferimento al sindacato di Pantaleo è più che evidente)
    Dopo aver parlato con d'Errico (Unicobas), Di Meglio (Fgu-Gilda) e Pantaleo (Flc-Cgil) abbiamo posto alcune domande anche a Francesco Scrima, segretario nazionale di Cisl-Scuola. Queste le sue risposte.

    Tecnica della Scuola
    Assunzioni in ruolo. Il Governo ha scritto nel DL 3 che per poter procedere è necessario un contratto fra le parti. Il sospetto è che si voglia estendere il primo “gradone” (ora di 8 anni) a 9 o addirittura a 10. E’ un sospetto fondato?

    Francesco Scrima
    Non mi interessa rincorrere sospetti, intanto prendo atto che nell’incontro del 28 gennaio al MIUR non è stato fatto alcun accenno a ulteriori interventi sulla struttura retributiva dopo quella concordata nel 2011. Siccome credo che ci si confronti fra persone serie, per me valgono le cose dette in quell'occasione. La Cisl Scuola ha detto chiaro e tondo, quel giorno, che non esistono margini di disponibilità per ritocchi alle anzianità, per noi il passaggio all’ARAN non può che confermare quanto sottoscritto nel 2011, e questa è una posizione che intendiamo tenere con fermezza, l’abbiamo detto con estrema chiarezza e non abbiamo avuto alcuna obiezione da parte dell’Amministrazione. Anche a fronte di una direttiva che punta a riaprire la discussione, per noi non c'è alcuna disponibilità in quella direzione.

    Tecnica della Scuola
    E’ ormai chiaro che, per garantire gli scatti bisognerà decurtare ancora il fondo di istituto.
    Voi che ne dite?

    Francesco Scrima
    Diciamo che questa è purtroppo una strada senza alternative, poichè le risorse che nel 2011 avevamo pattuito di destinare al graduale recupero degli scatti sono state usate per altre finalità. In pratica destinando al fabbisogno di organico ciò che avrebbe dato copertura agli scatti di anzianità. Siamo stati quindi messi nella condizione di dover usare, per dare soluzione al problema, le risorse contrattuali di cui abbiamo la disponibilità. Noi, insieme ad altre sigle, abbiamo scelto di dare priorità agli scatti, come elemento importante della retribuzione fondamentale. Di quella scelta ci siamo assunti con chiarezza la responsabilità, altri si sono limitati a chiedere risorse aggiuntive che nessun governo e nessun parlamento da allora ha mai reso disponibili. Anzi, l’attuale governo ha aggiunto problema a problema, sterilizzando anche il 2013. A fare proclami sono capaci tutti, ma i proclami non risolvono i problemi, e i fatti lo hanno dimostrato tante volte.

    Tecnica della Scuola
    Ma, soprattutto, cosa succederà quando il fondo di istituto sarà ridotto a zero o poco più?

    Francesco Scrima
    E’ evidente che la strada di un utilizzo di quote del MOF non è percorribile all’infinito, ed è per questo che stiamo denunciando il problema del 2013 chiamando il governo a farsene carico e ad assumersene la responsabilità. Se si continua a coprire la scuola di elogi e di promesse, ma non si compiono concretamente atti conseguenti, i suoi problemi si aggraveranno e diventerà sempre più arduo portarli a soluzione. All’incontro del 28 gennaio sono emersi segnali di interesse ad aprire un tavolo di confronto negoziale, in pratica ad avviare la discussione su un nuovo contratto. Vedremo presto se si tratta ancora una volta di parole o se si aprirà davvero il confronto che stiamo chiedendo da tempo e per il quale siamo pronti. Così come siamo pronti ad ogni iniziativa che si rendesse necessario assumere se non troveremo risposte adeguate, a partire dalle emergenze di questi giorni.

    Tecnica della Scuola
    Tre questioni sul tappeto richiedono quasi certamente interventi di natura legislativa: posizioni economiche ata, fondo unico dei dirigenti, quota 96. Voi siete ottimisti?

    Francesco Scrima
    Noi siamo determinati nel rivendicare interventi che devono sanare vere e proprie ingiustizie, come quelle delle posizioni economiche e dei dirigenti scolastici. Sulle pensioni, abbiamo assistito a una lunga serie di tentati interventi legislativi, sempre frustrati dall’opposizione del MEF. Abbiamo anche portato la questione all’attenzione della Corte Costituzionale, che si è espressa in modo interlocutorio, e torneremo a investirla del problema nella ricerca di una soluzione che valga per tutti, non solo per qualche ricorrente. Non si tratta di essere ottimisti o pessimisti: si tratta di pretendere che ognuno si assuma le sue responsabilità. Noi siamo abituati ad assumerci le nostre, usando tutti gli spazi che le nostre prerogative ci consentono. Chiediamo a chi esercita il potere legislativo di fare altrettanto.

    Tecnica della Scuola
    In questa fase c’è molta mobilitazione da parte di tutti i sindacati ma manca una azione unitaria. Ci sono le condizioni per mettere nuovamente insieme tutti e 5 i sindacati rappresentativi del comparto scuola?

    Francesco Scrima
    L’unità è sempre un valore e un obiettivo a cui tendere, la Cisl non solo è disponibile ma è sempre stata attivamente impegnata a realizzare le condizioni per l’unità. Vorrà pur dire qualcosa se dal 2008 ad oggi le intese più significative, dal recupero degli scatti, al piano triennale di assunzioni del 2011 sono state condivise da quattro sigle sindacali sulle cinque firmatarie del contratto. In questo senso mi sembra che i destinatari della domanda dovrebbero essere altri.
     
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  9. rsustaff
     
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    Ancora tagli al Fondo di istituto: saranno decurtati 44mln, tolti da recupero scatti e MOF




    Si è svolto oggi un incontro tra sindacati e Ministero relativamente ai fondi del MOF e dello stanziamento per il recupero degli scatti stipendiali 2012. Protagonista la Ragioneria dello Stato che ha avanzato una revisione del taglio legato ai contenuti dell'articolo 9 comma 2 - bis del DL n. 78 del 2010.

    L'articolo è stato integrato dall’articolo 1 comma 456 della legge 147/2013, che prevede: “A decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il corrispondente importo dell’anno 2010 ed è, comunque, automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio. A decorrere dal 1° gennaio 2015, le risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio sono decurtate di un importo pari alle riduzioni operate per effetto del precedente periodo”.

    I reppresentati del Ministero hanno chiarito che si darà applicazione seguendo l'anno scolastico e non solare e hanno presentato un nuovo ricalcolo della decurtazione del MOF per l’a.s. 2013/2014, pari a 44,00 milioni di euro.

    Taglio che determinerà una diminuzione pari ad un importo di 2,55 milioni delle somme destinate agli scatti stipendiali del 2012, e 2,55 milioni della somma ancora da destinare alle scuole per il 2013/2014.

    I sindacati si sono riservati di commentare al prossimo incontro
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    Fondi Mof 2013/2014: tagliati 44 milioni di euro


    Il Miur ricalcola i fondi per il Miglioramento dell'offerta formativa sulla base della riduzione di personale. Per il Miur un atto imposto dalla circolare Mef. Per la FLC CGIL un calcolo da contestare.
    14/02/2014


    Finanziamenti alle scuole: il MIUR rende noti gli importi del MOF 2013/2014
    Scatti e taglio del MOF: la FLC CGIL proclama lo sciopero della attività aggiuntive per docenti, personale educativo e ATA

    Il 13 febbraio presso la Direzione Generale Politiche finanziarie e Bilancio del Ministero dell’Istruzione si è svolto un incontro di informativa sindacale sulle economie Mof (Miglioramento dell'offerta formativa) dell'anno scolastico 2013/2014.
    L'informativa del Miur

    Sono state illustrate le modalità attraverso le quali è stato calcolato il taglio del Mof in applicazione della norma del DL Tremonti che all'articolo 9 comma 2 bis dispone “A decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il corrispondente importo dell’anno 2010 ed è, comunque, automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio. A decorrere dal 1° gennaio 2015, le risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio sono decurtate di un importo pari alle riduzioni operate per effetto del precedente periodo”.

    Il taglio apportato è pari ad euro 44,00 milioni ed è coerente con la circolare n. 12/2011 della Ragioneria Generale dello Stato. Infatti, tale calcolo tiene conto del fatto che il personale della scuola si è ridotto passando da 1.015.211 (unità in servizio al 31.12.2010) a 996.962 (unità in servizio al 31 dicembre 2013).
    La numerosità del personale in servizio è stata desunta dall’analisi delle emissioni stipendiali trasmesse mensilmente dal service NoiPA in Banca d’Italia.
    La nostra posizione

    Abbiamo contestato sia la scelta politica di continuare ad apportare tagli al Mof dopo le pesanti decurtazioni operate dall'Intesa separata del marzo 2013 sia le modalità di calcolo previste dalla circolare Mef ritenendole errate rispetto alla stessa legge Tremonti. A questo proposito ci siamo riservati di fare ulteriori verifiche al fine di valutare un' eventuale impugnativa della circolare in questione.
     
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    Tagli al fondo di istituto: interviene Manuela Ghizzoni
    di R.P.
    15/02/2014
    La parlamentare del PD risponde ad una lettera di proteste dell'Istituto professionale "Meucci" di Carpi dove genitori, studenti e operatori scolastici protestano vivacemente per le pesanti decurtazioni subite dal fondo di istituto.
    Sulla questione della riduzione del fondo d’istituto interviene anche l’onorevole Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera che scrive al Consiglio d’Istituto dell’Istituto professionale “Meucci” di Carpi (Modena) che, nei giorni scorsi, aveva approvato un documento sull’argomento inviato al Ministro dell’Istruzione e anche al Presidente della Repubblica.
    Docenti e genitori del “Meucci” di Carpi hanno messo nero su bianco la situazione drammatica delle loro scuola che aspetta ancora di ricevere dallo Stato 200mila euro per spese di supplenze e commissioni d’esame che la scuola stessa aveva anticipato negli anni passati.
    Ma il problema che da Carpi viene ora sollevato riguarda il fondo di istituto che era di 176mila euro nel 2011/2012, di 137mila nel 2012/2013 ed è ora ridotto a 72mila euro.
    In questi anni - dicono docenti e insegnanti del “Meucci” - le risorse sono servite per migliorare l’offerta formativa della scuola e in particolare per promuovere attività e iniziative di raccordo con le aziende del territorio che ora dovranno essere pesantemente ridimensionate.
    Ghizzoni ha prontamente risposto ricordando che in Parlamento si sta appunto discutendo la conversione in legge del decreto sugli scatti stipendiali.
    “Condivido le preoccupazioni di studenti, genitori, insegnanti, dirigenti e personale Ata” sostiene la parlamentare del PD che aggiunge: “Una riduzione così forte delle risorse per il miglioramento dell’offerta formativa non potrà non avere pesanti ricadute sull’autonomia scolastica e sulla qualità dell’offerta didattica dei singoli istituti. E questo l’ho detto in tempi non sospetti, cioè quando a fine 2012 l’allora governo Monti stipulò l’accordo che reperiva i fondi per il pagamento degli scatti stipendiali 2011 direttamente dal Mof, il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa”.
    “Non si può usare il Mof come un bancomat - prosegue Ghizzoni - una strategia che ricorda troppo da vicino quelle adottate dal, non certo rimpianto, ministro Tremonti con i fondi FAS, i fondi destinati alle aree sottoutilizzate ri-orientati su una variegata gamma di altri usi”.
    Secondo la vicepresidente della Commissione Cultura la conversione in legge del decreto sugli scatti “è l’occasione giusta per cambiare strada rispetto al passato: bisogna immettere risorse fresche per il buon funzionamento della scuola”.
    Vedremo già nei prossimi giorni se l’appello che arriva da Carpi, e che in realtà rappresenta le esigenze di tutte le scuole italiane, sarà raccolto dal ministro e dal nuovo esecutivo.

    da Tecnica della Scuola
     
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    Fondo d'Istituto, Governo promette: sarà rimpinguato. Ieri ennesimo taglio per pagare posizioni economiche ATA




    Ieri, in VII Commissione cultura al Senato è stato licenziato il testo modificato(che sbarcherà in aula) del Decreto per il ripristino degli scatti stipendiali dei docenti. Approvato emendamento per lo stop al taglio delle posizioni ATA

    Il tutto costerà circa 17milioni di Euro che saranno tagliati dal MOF. Copertura che durante la discussione in Commissione non ha mancato di suscitare polemiche.

    Perché ancora una volta il MOF? A dircelo la stessa relatrice, nonché esponente del PD, Francesca Puglisi, che ha presentato l'emendamento, che ha fatto notare come la copertura è ancora una volta a carico dei fondi per il miglioramento dell'offerta formativa (MOF) in quanto è l'unico disponibile per risolvere l'emergenza costituita dalla richiesta di restituzione delle somme percepite dagli ATA per le mansioni superiori svolte.

    Ma, segnala di aver presentato un ordine del giorno proprio al fine di impegnare il Governo a ripristinare le risorse del MOF, che risultano essenziali per la funzionalità delle autonomie scolastiche.

    Il sottosegretario Toccafondi, presente alla seduta, se da un lato ha escluso la possibilità di utilizzo di risorse che non fossero del MOF, ha, però, assicurato l'intenzione del Governo di rimpinguare i finanziamenti relativi al MOF per raggiungere livelli compatibili con le finalità previste.

    Speriamo sia il segnale di una inversione di tendenza che riporti attenzione alle risorse spendibili per l'offerta agli studenti.

    Posizioni economiche ATA. Ok a stop restituzione soldi, copertura finanziaria da Fondo d'istituto
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    Giannini: "Ripristineremo il fondo per il MOF"
    di R.P.
    27/03/2014
    Ma non dice da dove pensa di reperire i soldi. E poi enfatizza il "budget unico", ideato già da Berlinguer e realizzato da Fioroni e Bastico. Suggerisce di introdurre i "contratti di prestazione d'opera" già previsti dalla legge 449/97.
    L’annuncio del ministro Giannini in Commissione Cultura è quasi “epocale”: “Programmare nella scuola vuol dire poter disporre di risorse finanziarie certe e adeguate. In tale ottica, bisognerà reintegrare i Fondi destinati al miglioramento dell’offerta formativa, riportandoli all'ammontare del 2011, che era pari a circa 1,5 miliardi di euro”.
    E non solo: “La disponibilità di risorse è del resto essenziale anche per dare un reale regime di autonomia alla scuola, che attualmente non può realizzare i suoi progetti e le sue scelte per i troppi vincoli e per la mancanza di mezzi. Bisognerà prevedere l’assegnazione di stanziamenti certi già all’inizio dell’anno scolastico in un budget unico, senza vincoli di spesa, se non quelli fissati dalla scuola e finalizzati al miglioramento dell’offerta formativa, anche con la possibilità di utilizzare contratti d’opera laddove essi siano utili”.
    Ci spiace se qualcuno ci considererà ipercritici, ma purtroppo le parole del Ministro denotano, secondo noi, un po’ di pressapochismo e anche una scarsa conoscenza delle regole che oggi esistono in materia contabile.
    Cominciamo con la questione dei fondi del MOF: ritornare al tetto del 2011 (un miliardo e mezzo) significherebbe triplicarli o quasi rispetto alla cifra attuale.
    Ovviamente tutti se lo augurano (anche noi) ma francamente ci sembra una ipotesi piuttosto remota.
    Come si può credere che il Governo riesca a trovare in qualche mese poco meno di un miliardo di euro per il fondo quando non si è riusciti a trovare neppure poche decine di milioni di euro per le posizioni economiche Ata che, non dimentichiamolo, verranno pagate riducendo di 39 milioni di euro le spese per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole ?
    Il ministro Giannini, poi, parla di budget unico come di una straordinaria novità, ma a dire il vero già Berlinguer aveva aperto la strada e all’epoca dei ministro Fioroni si passò dalle idee ai fatti con il famoso “capitolone” unico.
    Fa poi sorridere la straordinaria “apertura” della Giannini ai contratti di prestazione d’opera già previsti da una vecchia norma voluta dal ministro Luigi Berlinguer (si tratta dell’articolo 40 della legge 449 del 1997).
    L’unica nota positiva su questo tema riguarda l’accenno alla possibilità di
    “favorire l’utilizzo condiviso di risorse strumentali e umane tra reti di scuole, anche nell'ottica di garantire continuità alle supplenze, nonché la presenza di insegnanti di sostegno specializzati, docenti per l’apprendimento nelle lingue straniere (CLIL) e tecnici di laboratorio”, anche se per ora si tratta solo di parole messe in fila. Aspettiamo i fatti.

    da tecnica della scuola
     
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