A SCUOLA CI SI AMMALA?! AUMENTO PATOLOGIE PSICHIATRICHE E TUMORALI

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    INSEGNARE STANCA?! Imparare a gestire lo stress d’aula





    Mercoledì 11 dicembre, alle 11.30, presso la Sala della Traslazione del Convento San Domenico a Bologna, si svolgerà un’iniziativa della Gilda degli insegnanti , in forma di assemblea sindacale provinciale, sul tema del burnout e sul disagio della professione docente dal titolo “INSEGNARE STANCA?! Imparare a gestire lo stress d’aula”.

    Parteciperà il dott. Vittorio Lodolo D’Oria, medico specialista. Dal 1992 è componente del Collegio Medico della ASL di Milano per il riconoscimento dell’inabilità al lavoro per causa di salute e si occupa del Disagio Mentale Professionale (DMP) negli insegnanti dal 1998. Ha al suo attivo oltre 100 corsi sul DMP e collabora con istituzioni, USR, USP, associazioni e sindacati di categoria, autor e di numerose pubblicazioni e convegni sul tema, il prof. Dotti, del Centro Studi della Gilda degli insegnanti, che tratterà delle componenti che contribuiscono ad accentuare questa situazione di disagio.

    Coordinerà la prof.ssa Renza Bertuzzi, responsabile di redazione del mensile della Federazione Gilda-Unams, Professione Docente,

    Nel corso dell’assemblea verrà presentata un’iniziativa della Gilda degli insegnanti di Bologna a sostegno dei propri iscritti che lo desidereranno: la possibilità di fare riferimento ad una psicologa-psicoterapeuta alla quale rivolgersi gratuitamente per avere un supporto psicologico.

    Edited by redrose - 15/1/2014, 08:41
     
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    Psicologi per i prof: insegnare stanca


    di P.A.
    12/12/2013
    I prof? Categoria ad alto rischio stress. La Gilda degli insegnanti, dopo l’assemblea sullo "stress d'aula", aprirà a gennaio uno sportello "gratuito ed anonimo" per i docenti in difficoltà e del cui progetto si occuperà Eleonora Motta, psicologa e psicoterapeuta. L'iniziativa presentata a Bologna durante l'assemblea sindacale dedicata
    Ed è proprio la psicologa, Eleonora Motta, a spiegare: “Riscontro innanzitutto un senso di enorme solitudine parlando coi professori e lo sportello non è pensato come uno spazio terapeutico ma di ascolto. Un'occasione per trovare una persona che proverà a starvi al fianco per aiutarvi a trovare e sperimentare strategie per la soluzione dei problemi". Una "scommessa importante", la definisce Renza Bertuzzi, responsabile di "Professione docente", il mensile della Gilda: un progetto che "va nella direzione di considerare gli insegnanti come attori del cambiamento e non solo oggetto di qualcosa che subiscono".
    Anche Vittorio Lodolo D'Oria, medico del lavoro e autore di diverse pubblicazioni sullo stress da lavoro correlato dei docenti afferma: “Gli insegnanti vivono una tipologia di rapporto con l'utente unica che si protrae tutti i giorni e più ore al giorno, per nove mesi all'anno e per cicli di tre o cinque anni". In un contesto in cui "l'alleanza tra le agenzie educative, cioè famiglia e scuola, è completamente saltata": in altre parole, afferma D'Oria, di fronte a ciò che ottiene e combina l'alunno, il "genitore si considera sempre innocente". Dall'altro lato, un docente che in media ha 51 anni e nell'82% dei casi è donna: dunque incide anche la menopausa, sostiene D'Oria, per una categoria che svolge un lavoro "psicofisico usurante" e, dunque, risulta "fortemente a rischio".
    In Italia non esistono dati specifici ma basti pensare che in Inghilterra, ad esempio, quella degli insegnanti è la categoria "a più alto rischio suicidio di tutte le altre". Tra le cause di inidoneità al lavoro, poi, quelle psichiatriche rappresentano ben il 64% del totale, incidenza "maggiore di cinque volte rispetto alla disfoniama questa è riconosciuta come causa di servizio e le prime no". Una situazione distribuita "quasi in modo uguale nei diversi ordini di scuola", continua il medico, segnalando che tra gli insegnanti aumenta anche il rischio oncologico, perchè "la depressione porta con sè anche immunodepressione". Per giunta, sostiene D'Oria, di fronte a questi elementi i dirigenti sono "completamente impreparati". Tutto ciò in barba ai "maledetti stereotipi" sugli insegnanti, conclude D'Oria: più che dei famosi "tre mesi all'anno di vacanza", bisognerebbe parlare di vera e propria "convalescenza".
    Di fronte a genitori sempre più "aggressivi", è necessario che l'opinione pubblica "si liberi della visione studentecentrica", sottolinea Gianluigi Dotti, responsabile del Centro studi nazionale della Gilda, "spostando l'attenzione anche sulla figura e la professione dei docenti, perchè sono loro che si occupano dello studente, lo educano e lo fanno crescere". Si tratta, dunque, di "prevenire il disagio, fornire formazione adeguata- aggiunge- strumenti e ambienti di lavoro idonei, obiettivi compatibili con le risorse".
    Tra i docenti che intervenute all’iniziativa della Gilda, una di Q96: "Sono una delle insegnanti che, grazie alla riforma Fornero, dovranno lavorare fino a 67 anni, quali sono le strategie per arrivare fino a quell'età?".
    E un altro insegnante: "Tutti sanno quante assenze facciamo e che voti diamo; ma quelle statistiche sono zeppi di errori, perchè si vogliono fare queste cose ma senza avere il tempo di tenerle aggiornate".
    Un'altra prof si lamenta del registro elettronico che l’ha “mandata in palla". E un'altra ancora: "Ci vedo poco, devo lavorare fino alle dieci di sera per immettere tutti i dati".
     
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