SOLDI PER L'ORIENTAMENTO

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    Carrozza: nelle scuole c’è bisogno del tutor per l’orientamento


    di Lucio Ficara
    21/12/2013
    I "tutor" (ma il Ministro preferisce usare il termine "mentor") dovranno provenire dal mondo dell'impresa e aiutare ciascuno studente a scegliere il percorso formativo più adatto alle proprie capacità e inclinazioni.
    È già pronta, sulla scrivania del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, una nota del Miur che riguarda nello specifico l’orientamento degli studenti delle scuole secondarie. Tale nota verrà inviata a tutte le scuole italiane già al rientro dalle vacanze natalizie.
    Cosa prevede in concreto questa nota ministeriale? Prevede che tutte le scuole secondarie di I e II grado dovranno dotarsi di una figura tutor o meglio definita come mentoring per l’orientamento degli studenti. Questa figura, prosegue la su citata nota, dovrà provenire dal mondo universitario o imprenditoriale e dovrà essere in grado di indirizzare gli studenti sui percorsi di studio o del mondo del lavoro a loro più congeniali. Questo provvedimento si innesta nell’ambito della campagna proposta dal Miur sull’orientamento, ed è presentata, in questi giorni, dallo stesso ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza.
    Nelle occasioni pubbliche di questi giorni il responsabile del Miur, sta facendo precise dichiarazioni al riguardo, affermando che: “lo studente dovrà essere affiancato da un tutor che lo aiuterà a scegliere e a farlo in modo precoce, ben prima della conclusione del corso di studi”. Il ministro Carrozza ha sottolineato che si sta adoperando con la Conferenza dei rettori per realizzare dei veri e propri percorsi di formazione professionale per i tutor dedicati all’orientamento, che saranno presenti in ogni scuola.
    L’aspetto importante è che non si tratterà di una figura autoreferenziale.
    I "tutor", Infatti, dovranno essere manager provenienti dal mondo dell’impresa, capaci di aiutare ad indirizzare i giovani studenti a scegliere, ognuno secondo le proprie attitudini, la strada da intraprendere. Il Ministro ci tiene a precisare che non si tratta di una campagna di marketing, tesa a far scegliere allo studente un corso di studi piuttosto che un altro, ma piuttosto di un’azione di mentoring volta ad incanalare le particolari attitudini ed inclinazioni degli allievi verso i settori più appropriati.
    Si tratta di un cambiamento di mentalità che segue valori pedagogici e non come accade ora, dove la scelta di studio o professionale si basa sulla convenienza o addirittura sulla moda. Attendiamo di leggere il testo della nota del Miur, che nonostante la scarsità di risorse economiche ha deciso di investire diversi milioni di euro sull’orientamento dei giovani ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado.
     
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