Sugli scatti.......(vedi i video)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,197

    Status
    Offline
    sindacati in audizione al Senato: servono 300 milioni per salvare gli scatti del 2013
    di A.G.
    04/02/2014
    È la criticità principale segnalata il 4 febbraio alla VII Commissione. Uil: è l’unico modo per superare la doppia penalizzazione. Flc-Cgil: occhio a non intaccare di nuovo il Mof. Cisl: il decreto del governo sana solo una piccola parte. Messe in evidenza pure le criticità sui tagli alle funzioni aggiuntive Ata e alle decurtazione del Fondo unico nazionale dei ds. Ugl: l’attuale sistema penalizza i lavoratori.
    Bisogna recuperare gli oltre 300 milioni di euro sottratti alle anzianità 2013 dal Governo Letta (con il Dpr 4 settembre 2013, n. 122). È la criticità principale segnalata il 4 febbraio dai sindacati della scuola in audizione in Commissione Cultura del Senato sul Decreto Legge "scatti". Secondo la Uil Scuola è l’unico modo per superare “la doppia penalizzazione dei lavoratori della scuola che vedono sommato il blocco del contratto al prelievo di somme già stanziate nel rinnovo precedente e destinate alla progressione economica per anzianità”. La Flc-Cgil ha spiegato che occorre “ripristinare gli scatti di anzianità per le annualità 2012-2013 senza intaccare nuovamente il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa”.
    La Cisl Scuola ha evidenziato nel suo intervento, di cui è stata consegnata formale "memoria" alla presidenza della Commissione, "la portata complessiva della questione 'scatti', di cui il decreto sana provvisoriamente soltanto una piccola parte" e ha chiesto di inserire in sede di conversione del provvedimento norme che risolvano altre due emergenze altrettanto pressanti, quella delle posizioni economiche del personale Ata e quella della decurtazione del Fondo Unico Nazionale dei dirigenti scolastici. "Solo in questo modo - ha sostenuto la Cisl Scuola - il provvedimento potrà assumere maggior valore e peso: non solo un 'pannicello caldo' con cui porre rimedio a operazioni maldestre, ma concreta dimostrazione di voler rivolgere alla scuola quella diversa attenzione che da tempo attende".
    Anche la Uil Scuola ha sollecitato l'introduzione di una norma interpretativa "che non richiede coperture economiche" per ripristinare le posizioni economiche Ata, il cui blocco - ha spiegato - "causa disservizi e incertezze al personale e alle scuole. Questa situazione, inoltre, rischia di alimentare un colossale e costoso contenzioso nel quale l'amministrazione risulterà perdente. Infatti le prestazioni aggiuntive corrispondenti sono state svolte e retribuite. Va subito bloccato il recupero delle somme già pagate dal 2011, come pubblicamente affermato dal Ministro dell'Istruzione". E sempre la Uil Scuola ha sollecitato l'avvio del rinnovo del contratto della scuola e una soluzione per la questione riguardante i Dirigenti Scolastici oggetto di un prelievo sulla retribuzione derivante dalla contrattazione regionale, per la quale è stato proclamato lo sciopero per il 14 febbraio.
    “Abbiamo inoltre sottolineato – ha detto Mimmo Pantaleo, leader Flc-Cgil - la necessità di trovare le risorse necessarie per il rinnovo del contratto nazionale per tutti i dipendenti pubblici. È confermata la nostra indisponibilità a interventi di riduzione del salario e dei diritti per le future immissioni in ruolo dei precari". Per il sindacalista "non è pensabile continuare a penalizzare le condizioni di lavoro, tagliare i finanziamenti pubblici all'offerta formativa e distruggere la contrattazione". "L'introduzione delle misure richieste sarebbe il segnale tangibile dell'attenzione che la politica vuole dedicare alla scuola pubblica" conclude Pantaleo avvertendo che la Flc continuerà con le iniziative di mobilitazione "per evitare ulteriori colpi alla qualità dell'offerta formativa e alla autonomia organizzativa e didattica delle scuole".
    Forti critiche sono presenti anche nel documento presentato dall'Ugl Scuola alla VII Commissione del Senato sul dl "scatti". "Bisogna tener conto del fatto che l'età media di assunzione nella scuola - si legge - è molto elevata e i meccanismi attuali penalizzano tutti i lavoratori, in particolare i neo assunti. E non dobbiamo dimenticare l'elevato tasso di precarizzazione che, da sempre, affligge il comparto e che negli ultimi anni ha raggiunto livelli inaccettabili. Inoltre, il meccanismo di progressione della carriera attualmente prevede, in modo ingiusto, il riconoscimento dei primi quattro anni di pre-ruolo per intero e del periodo eccedente nella misura dei due terzi. In più, nell'arco della carriera lavorativa scolastica, viene a mancare il tempo utile per maturare le massime posizioni stipendiali", ha concluso l’Ugl Scuola.

    da tecnica della scuola
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,197

    Status
    Offline

    Scatti, il M5S: per finanziarli erano stati destinati 2 miliardi di euro


    di A.G.
    11/02/2014
    La “grillina” Silvia Chimienti: la finanziaria di Tremonti del 2008 prevedeva che il 30% degli oltre 8 miliardi tagliati alla scuola pubblica avrebbe dovuto essere impiegato per pagare gli aumenti automatici. E attraverso un’interrogazione chiede: dove sono finiti quei soldi? A dire il vero per un paio d’anni il sistema ha funzionato, ma ora serve un nuovo accordo.
    Il Movimento 5 Stelle torna all’attacco del decreto del Governo sugli scatti stipendiali, approdato in Gazzetta Ufficiale il 23 gennaio: secondo quanto riportato dall’on. Silvia Chimienti, attraverso un video la soluzione prevista dal Governo non risolve la questione. La quantità di soldi stanziasi sarebbe irrisoria. Per incrementarla, anche pesantemente, bisognerebbe estrapolare quasi un terzo dei tagli derivanti dalla Legge 133 del 2008.
    “Abbiamo scoperto – dice Chimienti - che la finanziaria di Tremonti del 2008 prevedeva espressamente che il 30% degli oltre 8 miliardi di euro tagliati alla scuola pubblica avrebbe dovuto essere impiegato strutturalmente proprio per pagare gli scatti del personale scolastico. Cosa che, evidentemente, non è mai stata fatta” puntualizza la deputata del M5S.
    A tal proposito, l’esponente “grillina” ricorda che nei prossimi giorni verrà discusso in Senato e poi alla Camera il decreto per lo sblocco degli scatti stipendiali del personale della scuola, che prevede una sessione negoziale per il recupero dell'anzianità 2012. E che il M5S ha denunciato già durante la discussione della Legge di Stabilità quello che è il vero fulcro della questione, ignorato dai media e da tutte le forze politiche.
    “In occasione della legge di stabilità – tiene a dire Chimienti - siamo stati gli unici a presentare un emendamento che chiedeva di non applicare al personale della scuola il blocco degli scatti stipendiali e della contrattazione, proprio in virtù di quel pesantissimo taglio. Il Governo però ha bocciato l’emendamento e ora, dopo l’incredibile vicenda del prelievo forzoso dei 150 euro, tenta di mettere una ‘pezza’, stanziando appena 120mln di euro per la copertura finanziaria dell'operazione di recupero degli scatti 2012. Purtroppo – continua la deputata - sono cifre assolutamente insufficienti se raffrontate al 30% dei tagli lineari effettuati dal duo Tremonti-Gemini. Stiamo parlando di ben 2 miliardi di euro: dove sono finiti questi soldi? Per questo motivo abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare e daremo battaglia durante la discussione del decreto”.
    A dire il vero, la destinazione di quasi un terzo dei risparmi attuati nell’ultimo Governo Berlusconi sarebbe dovuta servire per finanziare le prestazioni meritevoli del personale scolastiche. Poi, però, arrivò l’accordo del 2010 di via dei Reti, a Roma, nel corso di una partita della nazionale italiana ai mondiali, tra l’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e i sindacati di categoria. Con il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, a fare da mediatore efficace. Un accordo che, a distanza di tre anni e mezzo avrebbe bisogno di essere aggiornato. C’è tempo fino a giugno.
     
    .
  3. rsustaff
     
    .

    User deleted


    Decreto scatti: dubbi della Commissione Bilancio


    di R.P.
    14/02/2014
    Come già avvenuto in altre occasioni, anche in questa circostanza la Commssione Bilancio del Senato sta sollevando non pochi dubbi sulla copertura finanziaria. La conversione in legge potrebbe essere più complessa del previsto.
    La conversione in legge del decreto n. 3 in materia di scatti stipendiali potrebbe non essere indolore.
    Insomma non è detto che l’operazione si riduca ad una sorta di “atto dovuto”.
    La prova arriva da quanto accaduto nella mattinata del 13 febbraio in Commissione Bilancio del Senato dove il relatore Antonio D’Alì (Nuovo Centro Destra) ha sollevato alcuni dubbi sulla copertura finanziaria chiedendo anche chiarimenti al Governo che, a sua volta, si è impegnato a fornirli nella prima riunione utile.
    I punti interrogativi, secondo il relatore, sono più di uno.
    Il primo riguarda il fatto che il decreto prevede di imputare all’esercizio finanziario del 2014 spese connesse con oneri relativi all’anno 2013; e questo, ha sottolineato D’Alì, “viola il principio di annualità del bilancio proprio della legge di contabilità”.
    L’obiezione più importante è però un’altra ed è assai più sostanziale “Occorre chiarire - ha detto D’Alì - se il riconoscimento della maggiore anzianità stipendiale acquisita nell'anno 2013 consolidi in capo al dipendente una situazione giuridica soggettiva perfetta, che andrà dunque riconosciuta anche in futuro. In tal caso, trattandosi di oneri a regime, andrà fornita la proiezione decennale dei costi di cui all'articolo 17, comma 7, della legge di contabilità e chiarito come verrà affrontato il maggior onere per gli anni 2014 e seguenti”.
    L’osservazione - come si intuisce - è fin troppo chiara ed è proprio la stessa che già in altre circostanze analoghe è stata formulata dalla Ragioneria Generale dello Stato, preoccupata da sempre che gli interventi in materia stipendiale possano incidere in modo strutturale sul bilancio dello Stato.
    A questo punto non resta che attendere gli sviluppi della situazione: la prossima settimana il Governo fornirà i chiarimenti richiesti, quindi D’Alì metterà ai voti il parere della Commissione. E se il parere dei senatori del Bilancio dovesse essere negativo, qualche problema incomincerà ad esserci.

    tecnica della scuola
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,197

    Status
    Offline

    Gli scatti vanno cancellati: Giannini come Gelmini?


    di Alessandro Giuliani
    23/02/2014
    È quello che temono i sindacati dopo che il neoministro ha detto che il modello va rivisitato e che gli automatismi di stipendio sono il frutto di un mancato coraggio politico del passato. Di Menna (Uil): senza aumenti automatici saremmo fuori dall'Europa, considerando che oggi con i 1.200-1.300 euro al mese praticamente fermi siamo già al penultimo posto. Pantaleo (Flc-Cgil) riscontra nelle parole del Ministro le vecchie impostazioni di stampo gelminiano che non tengono conto della realtà. Scrima (Cisl): perché considerare l'anzianità in maniera dispregiativa?
    Come preventivato, le dichiarazioni rilasciate il 23 febbraio dal neoministro, Stefania Giannini, ad alcuni giornali sulla necessità di cancellare gli scatti stipendiali, stanno lasciando il segno. Prima sul web. E ora negli ambienti sindacali. Malgrado il giorno festivo, più di qualcuno ha deciso di rispondere per le rime al nuovo responsabile del Miur. Per spiegargli che per i docenti, in assenza di una carriera, l'anzianità stipendiale automatica è l'unico modo per difendere il potere d'acquisto dei salari e che per premiare davvero il merito occorrono risorse
    La prima organizzazione dei lavoratori ad uscire allo scoperto è stata la Uil Scuola, che attraverso il suo leader, Massimo Di Menna, ha ricordato che superare gli scatti di anzianità ''ci collocherebbe fuori dall'Europa perché in tutti i Paesi, fatta eccezione per la sola Svezia, sono previsti aumenti di stipendio legati agli anni di carriera''. ''Valorizzare il lavoro professionale degli insegnanti, e dunque il merito è anche una nostra priorità - commenta il sindacalista - ma deve essere considerato che lo stipendio degli insegnati italiani al penultimo posto dei Paesi europei. La media è di 1.200-1.300 euro al mese e gli stipendi sono praticamente fermi. Se davvero si vuole promuovere il merito occorrono risorse. Accettiamo dunque la sfida del neo ministro e aspettiamo l'apertura di un negoziato contrattuale ma sapendo che serve un cambiamento'' rispetto a quanto fatto fino ad oggi.
    Sulla stessa linea si posiziona il segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo, che nelle affermazioni del neoministro Giannini intravede lo spettro del suo predecessore Maria Stella Gelmini, a capo del Miur nell’ultimo governo Belusconi: ''Queste idee meritocratiche – sostiene Pantaleo - , queste vecchie impostazioni di stampo gelminiano non tengono conto della realtà, ovvero che il contratto nazionale della scuola è bloccato dal 2006 e che gli stipendi degli insegnati italiani sono tra i più bassi d'Europa''.
    Il sindacalista evidenzia poi che ''in tutta Europa l'anzianità contribuisce alla valorizzazione della professionalità. Quindi c'è tutta la nostra disponibilità a discutere ma si deve aprire un tavolo perché in questi anni con il blocco dei contratti i salari nella scuola, e in tutto il settore della conoscenza, hanno subito un vero e proprio attacco''.
    Più moderata, al momento, appare la posizione della Cisl Scuola: secondo il suo segretario generale, Francesco Scrima, ''non bisogna considerare l'anzianità in maniera dispregiativa, negativa, perché in tutta Europa è considerata un elemento della carriera''. Scrima invita dunque il neo ministro Giannini ''ad affrontare le vere emergenze in atto del settore scuola, dal personale Ata al quale stanno scippando la retribuzione dopo un lavoro regolarmente fatto ai dirigenti scolastici che per una interpretazione del ministero dell'Economia si vedono decurtare lo stipendio. Poi tutta la nostra disponibilità a sederci attorno ad un tavolo per affrontare'' come sostenere gli stipendi dei docenti.
    Sono passate poche ore dalla nomina di Giannini a capo del dicastero di Viale Trastevere: se il buongiorno si vede dal mattino…
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,197

    Status
    Offline

    Gli scatti non vanno tolti, ma semplicemente pagati


    di Lucio Ficara
    25/02/2014
    L'anzianità non è un automatismo, ma è garanzia di maggiore esperienza e più elevate competenze professionali.
    L’anzianità di servizio è, per la carriera di un insegnante, una vera e propria ricchezza professionale. Bisogna comprendere che l’esperienza e la competenza di un docente, è, molto spesso, direttamente proporzionale all’anzianità di servizio.
    Per esempio un insegnante di latino e greco in un liceo classico o uno di matematica e fisica in un liceo scientifico che abbiano accumulato un’esperienza decennale in queste tipologie di scuole e di insegnamenti, hanno dovuto necessariamente acquisire nel corso degli anni una competenza didattica ed educativa, sempre crescente, che è giusto riconoscere anche economicamente.
    L’anzianità di servizio è dunque garanzia di miglioramento dell’offerta didattica e questo è un dato evidente che dovrebbe essere chiaro a tutti gli esperti di scuola.
    Nei primi anni 2000, con alcune ordinanze ministeriali relative a corsi abilitanti, si è avuta dimostrazione pratica del valore aggiunto dell’anzianità di servizio svolta in una data disciplina.
    In quegli stessi anni si sono dati casi di insegnanti di ruolo nelle scuole primarie, che magari avevano acquisito un’anzianità di servizio in quell’ordine di scuola anche ventennale, che - a causa della propria inesperienza - si sono trovati in difficoltàad insegnare in un liceo classico latino e greco o storia e filosofia.
    La stessa cosa è successa per chi aveva un’anzianità di servizio di alcuni lustri in matematica alle scuole medie ed è passato di ruolo ad insegnare matematica e fisica nei licei scientifici. Quei corsi abilitanti che hanno consentito migliaia di passaggi di ruolo e di cattedra hanno svalutato pesantemente il valore dell’anzianità di servizio didattica, facendo credere che un docente può insegnare tutto a prescindere dalle sue competenze acquisite e dal suo servizio pregresso.
    In buona sostanza esiste la convinzione che una buona didattica, ricca di competenza e conoscenza è strettamente legata all’anzianità di servizio specifica. Al contrario, si pensa anche che l’inesperienza didattica sulla specificità degli insegnamenti, possa essere un fattore di debolezza e criticità.
    Questi sono i motivi che ci fanno comprendere come l’anzianità di servizio e in particolare quella svolta negli insegnamenti specifici, deve essere il valore primario per premiare un docente.
    Ecco perché gli scatti non vanno assolutamente tolti ma vanno pagati. Infatti essi rappresentano oggettivamente la competenza didattica acquisita in servizio. Il nuovo ministro dell’Istruzione Stefania Giannini farebbe un errore storico a cancellare gli scatti di anzianità, considerandoli un semplice automatismo e poco stimolante. Togliere gli scatti sarebbe come perseverare con l’errore dei corsi abilitanti che hanno permesso a tanti insegnanti privi di esperienza specifica di fare il salto triplo carpiato, passando dalla primaria al liceo o più raramente il viceversa. Semmai per cambiare verso a questa logica perversa, si potrebbe legare l’anzianità di servizio all’insegnamento specifico della specifica disciplina, incentivando così la specificità dell’insegnamento, in modo da elevare il successo formativo. I trasformismi didattici dell’era berlingueriana, quando gli insegnamenti specifici sono stati poco considerati, hanno abbassato di molto le competenze didattiche e di conseguenza gli apprendimenti degli studenti, che sono verticalmente precipitati nelle classifiche OCSE.
    Tutto ciò vuole essere per il nuovo ministro un elemento di riflessione. Su queste considerazioni ci poniamo una domanda: “Forse l’anzianità di servizio specifica è un valore aggiunto da considerare giustamente per fini puramente didattici e da utilizzare, se si vuole, anche per la carriera di un insegnante?"
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,197

    Status
    Offline

    Scatti di anzianità, il Senato approva il decreto


    di A.G.
    05/03/2014
    Con 183 sì e 56 astenuti, passa il decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 gennaio scorso. Ora il testo passa alla Camera. Dove, pero solo se non subirà modifiche, verrà definitivamente approvato. C’è tempo fino al 30 giugno. La soddisfazione del ministro Giannini
    Come annunciato, la mattina del 5 marzo l'Aula del Senato ha approvato, con 183 sì e 56 astenuti, il decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale 23 gennaio scorso contenente disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola.
    Con il dl, che inizialmente conteneva una copertura pari a 120mlioni di euro, è stato approvato, dopo il sì della VII Commissione Cultura, un ordine del giorno della relatrice Puglisi (PD) riformulato su richiesta del sen. Fabrizio Bocchino (gruppo Misto) impegna il Governo a ripristinare i fondi del MOF decurtati di due terzi proprio per la copertura degli scatti di anzianità del personale.
    Bocciato, invece, fa sapere l’Anief che lo aveva segnalato, “l’emendamento 1.15 sul pagamento degli scatti ai precari e del primo gradone stipendiale ai neo-assunti proposti dal sen. Fabrizio Bocchino (gruppo Misto), per l’impossibilità di verificare coperture certificate”.
    Ora il testo passa alla Camera. Dove, pero solo se non subirà modifiche, verrà definitivamente approvato. C’è tempo fino al 30 giugno.

    Il resoconto completo della seduta della VII Commissione Cultura, dui cui è scaturito il testo approvato dall'Aula del Senato.

    Soddisfazione da parte del ministro Giannini: “Con l’approvazione da parte del Senato del decreto legge di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola abbiamo corretto un errore commesso in passato. Adesso auspichiamo un rapido passaggio parlamentare anche alla Camera dei deputati.
    Abbiamo fatto un importante passo in avanti nel presente, ma è necessario guardare soprattutto al futuro. Il Governo nella sua collegialità deve assumersi la responsabilità, e siamo certi che lo farà, di destinare alla scuola e al mondo dell'istruzione le risorse per migliorare la qualità della didattica e dei servizi e per garantire la formazione degli insegnanti. Siamo pronti a scommettere su questa sfida politica e culturale”, ha concluso il Ministro
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,197

    Status
    Offline

    Via libera definitivo al decreto su scatti stipendi. No della Ragioneria sui Quota 96


    di An.C.
    18/03/2014
    I voti favorevoli sono stati 416, uno contrario e 97 astenuti, ma intanto la Ragioneria dello Stato boccia le coperture per i "Quota 96"
    L'aula della Camera ha dato il via libera definitivo al decreto legge sugli scatti di stipendio del personale della scuola. I voti favorevoli sono stati 416, uno contrario e 97 astenuti. Ad astenersi sono stati i gruppi del Prc e di M5S. Il provvedimento, già approvato dal Senato, diventa legge. Però potrebbe scoppiare presto un'altra grana. Come riporta l'Ansa, arriva lo stop della Ragioneria dello Stato alle coperture del testo unificato che risolve il caso di circa 4mila insegnanti oggetto della cosiddetta "quota 96", che a causa della riforma Fornero non erano riusciti ad andare in pensione nonostante i requisiti. Per la Ragioneria, infatti, non è "idonea una copertura di oneri certi con economie di entità incerta".

    Intanto giungono le prime dichiarazioni dopo l’approvazione del decreto legge sugli scatti stipendiali da parte della Camera dei Deputati. Soddisfazione da parte delministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini: “Con l’approvazione del decreto si è corretto il tiro rispetto ad un errore commesso in passato - spiega il Ministro - che rischiava di pesare sulle tasche degli insegnanti. Ora dobbiamo lavorare sul futuro. L’ho detto in molte occasioni e non mancherò di ripeterlo durante tutto il mio mandato: bisogna davvero cambiare passo. Dobbiamo uscire dalle emergenze continue, progettare una scuola che ridia dignità agli insegnanti, ma che metta al centro soprattutto il diritto dei nostri giovani ad una formazione adeguata per affrontare il futuro”.
    Di parere opposto sono Elena Centemero (FI) e Silvia Chimienti (M5S)
    Centemero (responsabile nazionale Scuola ed Università di Forza Italia) parla di “senso di responsabilità” da parte del suo partito nell’aver votato Sì al decreto: "Questo provvedimento è un intervento d'urgenza per porre rimedio ad un pasticcio burocratico del governo Letta e della Ministra Carrozza. Gli scatti di anzianità ai docenti furono sbloccati dalla Ministra Gelmini per il triennio 2010-2012, utilizzando i risparmi originati dalla finanziaria del 2008. Oggi votiamo il Dl per senso di responsabilità, ma non sono questi gli interventi che ci aspettiamo da chi pone la scuola al centro della sua azione di governo. È necessaria una riforma del sistema di reclutamento dei docenti e l'apertura delle nostre scuole ai giovani - afferma Centemero - che aggiunge, infine che, per quel che riguarda il finanziamento, è arrivato il momento di parlare di costi standard e di rendicontazione pubblica dell'utilizzo delle risorse".
    Anche il M5S esprime forte perplessità in una nota: “Il Movimento 5 stelle ha provato fino all’ultimo a migliorare il decreto sugli scatti stipendiali dei docenti, approvato questo pomeriggio alla Camera senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato, ma il Governo ha bocciato tutti gli emendamenti presentati. Dunque restano appena 120 i milioni stanziati per il ripristino dell’annualità 2012, a fronte dei 370 necessari secondo le quantificazioni del MEF, e diventa legge il conseguente rinvio alla sessione negoziale per reperire i 250 milioni mancanti, che verranno inevitabilmente sottratti al MOF.
    “Tutti i nostri emendamenti - dichiara Silvia Chimienti, relatrice di minoranza del decreto - andavano nella direzione di coprire lo sblocco delle annualità 2012 e 2013 attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive e precisamente aumentando di due punti la percentuale della tassazione sulle rendite di capitale. La stessa identica copertura che viene proposta in televisione e sui giornali dal nostro premier Matteo Renzi per finanziare i mirabolanti interventi promessi. Purtroppo, alla prova dei voti, il Governo dimostra di non essere in grado di invertire la tendenza né di voler realmente fare ripartire la scuola, martoriata negli ultimi anni da tagli inumani.
    “Con la riduzione del fondo in questione - precisa Chimienti - molte scuole si vedranno costrette a privarsi di attività didattiche extracurriculari di fondamentale importanza come i corsi di recupero, ma anche di materiali utili alla didattica, delle ore di straordinario del personale Ata, degli emolumenti per i collaboratori del dirigente scolastico, delle indennità di turno, degli stipendi agli insegnanti di madrelingua, dei compensi per il personale supplente e altro ancora.
    Il M5S si è astenuto in votazione finale: avallare il prelievo sul MOF significa accettare una logica ricattatoria che respingiamo fermamente. Non possiamo essere costretti a scegliere tra la sopravvivenza economica dei lavoratori e la qualità dell’offerta formativa” conclude la deputata".
     
    .
21 replies since 17/1/2014, 18:37   141 views
  Share  
.