LE GIUSTE RIVENDICAZIONI DEI D.S. (SIAMO CON LORO)

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    Dirigenti scolastici: quel diritto alla perequazione che sembra un sogno

    da TuttoscuolaNews

    Dirigenti scolastici: quel diritto alla perequazione che sembra un sogno

    Dirigenti pubblici gli uni, dirigenti pubblici gli altri: ma quanta sperequazione tra dirigenti amministrativi di 2.a fascia e dirigenti scolastici!

    Prima del 2000, quando a capo degli istituti c’era il personale direttivo (presidi e direttori didattici), la dirigenza pubblica era lontana, per funzioni e per retribuzione.

    Dal 2000 con l’autonomia scolastica i capi d’istituto sono diventati dirigenti scolastici con nuove funzioni, nuove responsabilità e maggiori carichi di lavoro conseguenti ad aggregazioni di scuole.

    Ma erano tanti, troppi per il bilancio statale, e nel primo contratto nazionale ottenevano una retribuzione complessiva pressoché pari al 70% di quella dei colleghi dirigenti amministrativi. L’obiettivo era quello di raggiungere la completa perequazione, ma..

    Dal 2000 ad oggi, nonostante la razionalizzazione degli organici, è aumentato il numero dei dipendenti a carico (docenti e personale ATA) a causa del ridimensionamento delle istituzioni scolastiche. In media attualmente ogni dirigente scolastico ha cento dipendenti e più.

    Per effetto anche dell’autonomia scolastica, il dirigente scolastico, come capo dell’istituzione, è l’apicale e risponde in prima persona dei risultati.

    La funzione dirigenziale fin dall’inizio ha posto a carico dei dirigenti scolastici nuove competenze e responsabilità con carichi di lavoro notevoli. Per effetto di innovazioni che negli ultimi anni hanno riguardato i servizi pubblici, essi hanno ampliato competenze e responsabilità personali, quali, ad esempio, l’applicazione del regolamento della privacy, la responsabilità per la trasparenza dei siti web, la titolarità delle relazioni sindacali, la contrattazione integrativa d’istituto con le RSU, la responsabilità come sostituto d’imposta, l’assunzione diretta del personale supplente, l’attuazione delle norme anticorruzione. Tutto questo senza considerare le altre competenze ordinarie di direzione, di gestione e di coordinamento (in allegato la tabella comparativa curata da Tuttoscuola e ripresa da molti nei giorni scorsi: www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=32491 ).

    E la perequazione retributiva? Si è persa per strada. Dal 70% circa, anziché salire verso il 100%, è scesa verso il 50%: retribuzione lorda complessiva media di un dirigente scolastico 55 mila contro quella di un dirigente di II fascia di 110 mila.

    Il rilancio e la credibilità della scuola passano anche dall’effettivo riconoscimento della funzione dirigenziale e da una reale perequazione.
     
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    Sit-in dei dirigenti scolastici FLC al MIUR. Una delegazione incontra rappresentanti della maggioranza davanti a Montecitorio


    Partecipata manifestazione dei dirigenti scolastici in difesa dei propri diritti retributivi. Insufficienti le risposte del MIUR.
    28/01/2014


    Continua la mobilitazione dei dirigenti scolastici in difesa dei loro diritti retributivi
    Stato di mobilitazione su emergenze contrattuali e salariali: la FLC CGIL non concilia
    28 gennaio 2014, sit-in dei dirigenti scolastici: 100 ragioni per dire basta!
    Poche luci e molte ombre dopo l'incontro con il Ministro Carrozza

    Questa mattina, 28 gennaio 2014, i dirigenti scolastici hanno manifestato davanti al MIUR per rivendicare il rispetto del contratto nazionale e dei contratti integrativi regionali.

    Alla protesta per l’inaccettabile decurtazione della retribuzione si sono aggiunte le tantissime altre ragioni per dire “basta” alla condizione in cui si trova la dirigenza scolastica.

    In risposta alla rilevazione on line della FLC moltissimi dirigenti scolastici hanno infatti inviato i loro contributi che evidenziano un disagio diffuso e profondo per le enormi difficoltà che vivono nel loro lavoro dovendosi confrontare quotidianamente con le istanze delle famiglie, con i problemi degli alunni, con la frustrazione del personale, colpito dal taglio degli organici e dalla riduzione delle retribuzioni, con la scarsità delle risorse finanziarie e, come se non bastasse, con la crescita continua delle responsabilità, degli adempimenti e delle “molestie burocratiche”.

    La situazione è diventata insopportabile e la manifestazione dei dirigenti davanti al MIUR ne ha dato completa rappresentazione.

    Contemporaneamente alla manifestazione si è svolto l’incontro fra la Ministra Carrozza e le Organizzazioni Sindacali. In quella sede la FLC CGIL ha ribadito le ragioni della protesta dei dirigenti scolastici e il Segretario Generale Domenico Pantaleo ha dichiarato che ai dirigenti, che stanno portando avanti le scuole in un momento difficilissimo, non si può chiedere addirittura di “dare indietro dei soldi” perché sarebbe un segnale devastante per quei lavoratori e per la scuola.

    L’impegno assunto dalla Ministra, al termine dell’incontro, di continuare a cercare una soluzione, di concerto con il MEF, non è sufficiente: il tempo è ormai scaduto e devono essere date risposte rapide.

    In assenza di soluzione positiva ai problemi, sarà inevitabile la proclamazione dello sciopero dei dirigenti scolastici.

    Il sit-in si è spostato alle 14,00 davanti a Montecitorio dove una delegazione di dirigenti scolastici ha incontrato alcune deputate della maggioranza di Governo che si sono impegnate alla presentazione di ordini del giorno e di emendamenti al decreto legge in corso di conversione, finalizzati a difendere la retribuzione dei dirigenti scolastici.
     
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  3. rsustaff
     
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    Dirigenza: tra definizioni e rivendicazioni


    di Aldo Domenico Ficara
    29/01/2014
    Bassanini definì la Dirigenza scolastica, che secondo i dettami della sua visione di scuola avrebbe dovuto essere la guida illuminata dell’Autonomia, con le seguenti parole:
    “Il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell'istituzione, ne ha la legale rappresentanza, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio. Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, spettano al dirigente scolastico autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. In particolare il dirigente scolastico organizza l'attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali ... Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e amministrative il dirigente può avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali possono essere delegati specifici compiti, ed è coadiuvato dal responsabile amministrativo, che sovrintende, con autonomia operativa, nell'ambito delle direttive di massima impartite e degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi ed ai servizi generali dell'istituzione scolastica, coordinando il relativo personale”.
    Oggi, nel 2014, in un comunicato stampa dell’Associazione Nazionale Presidi si parla di:
    - reintegro del Fondo Unico Nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato, mediante rinuncia da parte del MEF a confiscare la RIA dei pensionati. Di conseguenza, immediata certificazione ed esecutività dei Contratti integrativi già stipulati e bloccati dagli organi di vigilanza;
    - sblocco dell’impegno assunto dal Ministero nell’aprile 2010 (e mai onorato) per lo stanziamento di una somma di 5 milioni di euro, da destinare ad un avvio di perequazione interna per i neodirigenti provenienti dall’insegnamento;
    - blocco dei recuperi erariali attualmente in corso in Campania e Sardegna e restituzione ai dirigenti delle somme già trattenute.
    Quindi si può affermare che tra le definizioni teoriche di Bassanini e le rivendicazioni reali dei Dirigenti scolastici alle prese con le sempre maggiori difficoltà organizzative del loro lavoro quotidiano, esiste un gap chiamato MEF.

    TECNICA DELLA SCUOLA
     
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    Vertenza FUN Area V - Snals Confsal, Cisl Scuola e Uil Scuola proclamano lo sciopero della categoria per il prossimo 14 febbraio



    Fallita la conciliazione, i dirigenti scolastici scioperano il 14 febbraio con manifestazione nazionale a Roma. Il Comunicato di SNALS Confsal, CISL Scuola e UIL Scuola e la lettera di proclamazione dello sciopero



    COMUNICATO



    FALLITA LA CONCILIAZIONE,
    SCIOPERO IL 14 FEBBRAIO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI,
    CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

    Le organizzazioni sindacali CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, al termine dei lavori dell’Organismo Collegiale Nazionale di conciliazione e raffreddamento convocato a seguito della proclamazione dello stato di agitazione dei Dirigenti Scolastici, lavori avviati presso il MIUR il 21/1/2014 e conclusi il 22/1/2014;



    - pur prendendo atto dell’ulteriore intervento dell’on.le Ministra Maria Chiara Carrozza teso a rimuovere per via amministrativa le rigidità interpretative sui vincoli posti dal DL 78/2010, secondo quanto comunicato dalla dott.ssa Simona Montesarchio, Vice Capo di Gabinetto Vicario del MIUR nella sua veste di Presidente dell’Organismo predetto;

    - considerato che allo stato dei fatti non sono state comunque fornite solide garanzie circa la concreta prospettiva di dare immediato corso ai contratti integrativi regionali per la retribuzione di posizione e di risultato per l’a.s. 2012/2013, sulla base della quantificazione del Fondo Unico Nazionale determinata dal MIUR e comunicata alle OO.SS. nel corso dell’informativa resa il 20 dicembre 2012;

    - ritenuto che la paventata decurtazione dell’ammontare complessivo del FUN, derivante dall’applicazione delle modalità di calcolo imposte dall’Ufficio Centrale di Bilancio presso il MIUR, comporterebbe un consistente arretramento retributivo dei Dirigenti Scolastici;

    - tenuto conto che nei confronti dei Dirigenti Scolastici viene perpetrata fin dal 2000 – anno di acquisizione dello status dirigenziale – un’illegittima, discriminatoria e non più tollerabile sperequazione retributiva rispetto ai Dirigenti Amministrativi di seconda fascia, circostanza che rende non sostenibile oltre che provocatoria la ostinata pretesa del MEF di ritenere la condizione “giuridica” della dirigenza scolastica del tutto assimilabile a quella delle restanti amministrazioni pubbliche (salvo il trattamento stipendiale!), senza alcuna considerazione della specifica situazione professionale, dei crescenti carichi di lavoro e delle connesse responsabilità;

    - preso attodella mancata conciliazione, così come risultante dal Verbale della seduta del predetto Organismo conclusa alle ore 13,20 del 22/1/2014

    HANNO PROCLAMATO

    lo sciopero nazionale dei dirigenti scolastici per l’intera giornata del 14 febbraio 2014, dandone contestuale comunicazione ai soggetti istituzionali individuati dalle vigenti disposizioni in materia di regolamentazione del diritto di sciopero dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni

    Roma, 22 gennaio 2014

    CISL SCUOLA
    Mario Guglietti


    UIL SCUOLA
    Rosa Cirillo


    SNALS CONFSAL
    Pasquale Ragone




    Trascriviamo la lettera formale di proclamazione dello sciopero:



    Roma 22 gennaio 2014

    Prot. n. 76



    Ministero della Pubblica Istruzione
    Gabinetto

    Dipartimento della Funzione Pubblica
    Presidenza del Consiglio dei Ministri
    Ufficio per le relazioni sindacali

    Commissione di Garanzia per
    l’Attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali



    Oggetto: Proclamazione dello sciopero nazionale dell’Area V della dirigenza scolastica, per il giorno 14 febbraio 2014.



    Le scriventi Organizzazioni sindacali, preso atto dell’esito negativo del tentativo di conciliazione esperito in data 21 e 22 gennaio 2014 con l’apposito Organismo nazionale collegiale costituito presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, comunica la proclamazione dello sciopero nazionale del personale dell’Area V della dirigenza scolastica, con le seguenti modalità:

    Sciopero per l’intera giornata del giorno 14 febbraio 2014

    Lo sciopero è motivato dalle insufficienti risposte fornite dall’Amministrazione dell’Istruzione alle richieste contenute nella nota del 14 gennaio 2014, con la quale veniva proclamato lo stato di agitazione del personale dell’Area V della dirigenza scolastica, considerando che allo stato dei fatti non sono state fornite solide garanzie circa la concreta prospettiva di dare immediato corso ai contratti integrativi regionali per la retribuzione di posizione e di risultato per l’a.s. 2012/2013, sulla base della quantificazione del Fondo Unico Nazionale determinata dal MIUR e comunicata alle OO.SS. nel corso dell’informativa alle OO.SS. resa il 20 dicembre 2012.

    Distinti saluti.

    CISL SCUOLA
    Francesco Scrima


    UIL SCUOLA
    Massimo Di Menna


    SNALS CONFSAL
    Marco Paolo Nigi


     
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    14 febbraio 2014: sciopero dei dirigenti scolastici




    FLCGIL - Continua la mobilitazione dei dirigenti scolastici a difesa della loro retribuzione, delle condizioni del lavoro e della qualità della scuola pubblica. La FLC CGIL proclama lo sciopero dei dirigenti scolastici per il giorno 14 febbraio 2014 dopo gli esiti negativi della conciliazione del 20 gennaio e l’incontro insoddisfacente con il Ministro Carrozza del 28 gennaio.

    La proclamazione dello sciopero riepiloga le ragioni della protesta dei dirigenti scolastici che hanno avuto in questi ultimi anni un inaccettabile ed insostenibile aumento di lavoro dovuto anche ai processi di dimensionamento delle scuole, sono continuamente gravati di nuovi adempimenti, sono responsabili perfino sotto il profilo penale dei diritti degli alunni, delle famiglie e dei lavoratori, dell’uso di risorse finanziarie insufficienti, dell’applicazione di norme estranee alla scuola e alla sua funzione e non riescono più ad occuparsi del diritto fondamentale per il quale esiste la loro funzione: il diritto all’istruzione delle alunne e degli alunni.

    L’ingiusta decurtazione della retribuzione dei dirigenti scolastici e la violazione dei contratti integrativi regionali sottoscritti per il 2012/13, insieme alle sperequazioni retributive interne (fra ex presidi e direttori didattici, ex incaricati di presidenza e vincitori dei due ultimi concorsi) e alla forte differenza retributiva con le altre dirigenze pubbliche, costituiscono un’insopportabile offesa nei confronti della categoria.

    Pochi dati oggettivi e di fonte non sindacale descrivono la situazione retributiva dei dirigenti scolastici :

    i dirigenti scolastici sono diminuiti del 24,8 % fra il 2008 e il 2011 (Relazione Corte dei Conti giugno 2013) e oggi sono il 31% in meno rispetto al 2008 (elaborazione dati MIUR);
    i dirigenti scolastici in servizio nel corrente anno scolastico sono circa 7500 e dirigono 8.640 istituzioni autonome con circa 44.000 sedi (elaborazione dati MIUR);
    la retribuzione individuale media dei dirigenti scolastici è in costante diminuzione dal 2010 (Relazione Corte dei Conti giugno 2013).

    Lo sciopero del 14 febbraio 2014 è un passaggio indispensabile del percorso che ha come obiettivo il cambiamento della condizione dei dirigenti scolastici.
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    Dirigenti. ANP: aumento responsabilità 25%, ma stipendio decurtato




    Ieri, in VII Commissione l'Associazione Nazionale Presidi ha presentato il proprio dossier con le richieste di emendamento al Decreto salva-scatti. Il sindacato ha posto l'accento soprattutto sull'aumento dei carichi di lavoro e di responsabilità, cui non corrisponde una adeguata retribuzione.

    Trattamento economico che, fin dalla nascita della Dirigenza scolastica, afferma l'ANP, ha visto un "trattamento economico complessivo fortemente sperequato rispetto ai dirigenti di pari livello (II fascia) delle altre amministrazioni pubbliche ed in particolare di quello dello stesso Ministero di riferimento (MIUR)".

    Uno squilibrio, continua la memoria dell'ANP, "dovuto per intero alla parte variabile della retribuzione, e cioè all’indennità di posizione ed al premio di risultato". Ed il sindacato mette in evidenza quello che definisce il primo paradosso della Dirigenza scolastica. Infatti, queste voci intendono remunerare la complessità dell’incarico svolto, ma le responsabilità attribuite ai dirigenti scolastici sono molto più numerose e complesse di quelle ordinariamente svolte dai dirigenti amministrativi. "Basti un dato per tutti: un dirigente ministeriale coordina di solito l’attività di 5-10 persone al massimo. Un dirigente scolastico, per limitarsi a docenti e personale dipendente, gestisce in media 120-130 persone (un milione di addetti per meno di ottomila dirigenti). Per non parlare degli studenti, dei genitori, dei fornitori, degli Enti locali, degli Enti di vigilanza e di tutto il resto. Di tale dissimmetria nei carichi di lavoro si è anche occupata la stampa: si allega un prospetto sintetico predisposto da una diffusa testata del mondo scolastico."

    Situazione aggravatasi, dicono dall'ANP, a partire dal 2012, "per effetto di misure di contenimento della spesa, che hanno cancellato oltre duemila sedi dirigenziali, ridistribuendo il lavoro e le responsabilità sui dirigenti rimasti, con un incremento medio del 25% a testa. Il tutto a retribuzione invariata, per effetto del blocco decretato con DL 78/2010."

    A tutto ciò si aggiunge anche un nuovo tassello, con il Ministero dell’Economia che ha ricalcolato Fondo Unico Nazionale da cui vengono corrisposte le retribuzioni di posizione e di risultato ai dirigenti scolastici, tale da comportarne l’abbattimento per un importo di circa diciotto milioni di euro. Il che si traduce in un taglio di circa duemila euro annui nella retribuzione di ciascun dirigente. Insomma, dice l'ANP, "a lavoro accresciuto si vuole fare corrispondere addirittura una diminuzione della retribuzione (oltre tutto, già fortemente sperequata al ribasso)".

    Tutta la memoria, con gli allegati e gli emendamenti
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    Dirigenti scolastici: convegno nazionale a Bologna il 25-26 febbraio 2014


    Il tema della gestione partecipata delle scuole e di una leadership diffusa sarà al centro dell’appuntamento di quest’anno.


    Leadership partecipata: la dirigenza scolastica tra didattica ed organizzazione è il titolo dell’annuale appuntamento dei dirigenti scolastici organizzato dalla FLC CGIL e dall’associazione Proteo Fare Sapere.

    Il convegno si terrà a Bologna il 25 e 26 febbraio 2014 presso Zan Hotel Europa, Via Cesare Boldrini, 11.

    In allegato il programma con la scheda di partecipazione e una scheda con informazioni logistiche.

    L’iniziativa essendo organizzata da soggetto qualificato per l’aggiornamento (DM 08.06.2005) è automaticamente autorizzata ai sensi degli artt. 64 e 67CCNL 2006/2009 del comparto scuola), con esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi e come formazione e aggiornamento dei dirigenti scolastici ai sensi dell'art. 21 CCNL 11/4/2006 Area V e dispone dell’autorizzazione alla partecipazione in orario di servizio.
     
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    Dirigenti scolastici: Pantaleo, "condizione professionale sempre più difficile, uno sciopero per cambiare"


    Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
    13/02/2014



    Il 14 febbraio 2014 scioperano i dirigenti scolastici e moltissimi di essi hanno accolto l’invito della FLC CGIL di scrivere le loro ragioni al Ministro.

    È gravissimo che essi debbano scioperare per difendere la retribuzione e le condizioni di lavoro.

    Il MEF continua ad insistere perché si operi una decurtazione della retribuzione dei dirigenti scolastici a partire dall’anno scolastico 2012/2013. I dirigenti sono diminuiti di 3.000 unità rispetto al 2008 (meno 31%) e gestiscono lo stesso sistema scolastico: per questo ricevono “in premio” una diminuzione dello stipendio?

    La condizione professionale dei dirigenti scolastici è sempre più difficile; sono caricati di responsabilità che crescono continuamente e gestiscono scuole sempre più complesse e con meno risorse professionali e finanziarie.

    I dirigenti scolastici e le scuole meritano ben altra attenzione.

    Alle scuole pubbliche vanno restituite le risorse necessarie per assicurare funzionalità, continuità ed efficacia dell’azione educativa. Per questo vanno ripristinati i fondi per il salario accessorio di tutti i lavoratori della scuola.

    Le politiche del Governo debbono cambiare, non ci interessa chi o come assume la responsabilità di cambiare, è necessario che cambino.

    _______________________

    Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione sui motivi dell’adesione dei dirigenti scolastici allo sciopero del 14 febbraio 2014

    Onorevole Ministro,
    Il 14 febbraio 2014 è stata proclamata una giornata di sciopero con la quale i dirigenti scolastici vogliono far sentire la propria voce per difendere la loro retribuzione e il diritto a un’istruzione pubblica di qualità.

    La decisione di aderire ad uno sciopero non è cosa che un dirigente scolastico fa a cuor leggero, ciononostante ho deciso di partecipare per testimoniare lo stato di profondo disagio dei dirigenti scolastici per le note vicende legate alla decurtazione della loro retribuzione ma ancora più per le condizioni sempre più difficili nelle quali si svolge il loro lavoro, a causa dei pesanti tagli di organici e di risorse che la scuola ha subito in questi ultimi anni.

    Come anche Lei avrà avuto modo di verificare nello svolgimento del Suo incarico, non era mai stato raggiunto il livello di incertezza e di scarsità delle risorse che caratterizza l’attuale situazione della scuola pubblica: il taglio degli organici, la diminuzione dei finanziamenti, il blocco dei contratti, la riduzione delle retribuzioni del personale e il taglio delle risorse del MOF incidono negativamente sulle condizioni di lavoro del personale e sul funzionamento delle scuole, compromettendo la qualità della programmazione dell’offerta formativa.

    Dal prossimo 21 febbraio è stata proclamata per un mese l’astensione del personale scolastico da tutte le attività aggiuntive retribuite con il MOF.

    I dirigenti scolastici sono preoccupati per gli innumerevoli disagi che gli alunni e tutta l’organizzazione scolastica subiranno se non potranno essere svolte quelle attività irrinunciabili che vengono giornalmente assicurate dal personale docente e ATA grazie al fondo di istituto.

    Ancora più sono preoccupati perché la progressiva diminuzione dei fondi per il miglioramento dell’offerta formativa dal prossimo anno scolastico renderà questi disagi permanenti, non consentendo alle scuole di assicurare accoglienza, attività di recupero e potenziamento, assistenza agli alunni in difficoltà, coordinamento della programmazione e delle attività didattiche, adeguamento dell’ambiente scolastico alle norme in materia di igiene e sicurezza, relazioni con le famiglie e il territorio.

    Finora il senso di responsabilità del personale ci ha consentito di rispondere ai bisogni educativi degli alunni, rendicontando puntualmente alle famiglie in merito ai risultati delle scelte educative e organizzative operate.

    La situazione attuale, e ancora di più quella che si profila per il prossimo anno scolastico, renderanno impossibile garantire il livello di qualità finora assicurato.

    Il taglio della retribuzione dei dirigenti scolastici, deciso per ragioni incomprensibili dettate dal Ministero dell’Economia, è quindi solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la condizione professionale dei dirigenti scolastici è diventata pesantissima.

    Questi sono i motivi della mia adesione allo sciopero del 14 febbraio con il quale Le chiedo, insieme a tutti i miei colleghi, di rendere concreto l’impegno da Lei dichiarato più volte di difendere la scuola pubblica e la sua funzione insostituibile nell’interesse del Paese.

    Distinti saluti
    Il dirigente scolastico
     
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    SNALS. Successo della manifestazione nazionale a Roma dei dirigenti scolastici indetta da Snals Confsal Cisl Scuola e Uil Scuola


    Comunicato SNALS - Più di 500 dirigenti scolastici provenienti da tutte le regioni hanno affollato la scalinata del Miur per protestare contro l'attacco alle loro retribuzioni.

    Numerosa la presenza di dirigenti iscritti allo Snals Confsal accompagnati in molti casi anche dai responsabili delle strutture provinciali e regionali (Roma, Caserta, Marche, Abruzzo, Veneto, Lazio).

    I coordinatori nazionali dei tre sindacati che hanno indetto lo sciopero nei loro interventi hanno ricordato i motivi che hanno generato la protesta, invitando la categoria a nuove mobilitazioni qualora non giungano dalla Parte Pubblica le risposta che ci attendiamo.

    Non abbiamo escluso una nuova forte manifestazione di fronte al Parlamento, se sarà necessario, per dare segnali inequivocabili che la categoria non intende tollerare vessazioni ed umiliazioni.

    Abbiamo anche auspicato che si ricompatti il fronte di tutte le sigle sindacali per dare un segnale forte di unità della categoria di fronte all'attacco che viene portato alla loro dignità professionale.

    Anche negli interventi dei dirigenti presenti alla manifestazione sono state confermate e rafforzate le valutazioni e le proposte avanzate dai coordinatori nazionali.

    Nel corso della manifestazione, una delegazione rappresentativa delle provenienze territoriali dei manifestanti è stata ricevuta dai capi dipartimento dott.ssa Bono e dott. Chiappetta che hanno preso atto delle legittime richieste dei dirigenti, rispetto alle quali il MIUR ha espresso la sua valutazione positiva scontrandosi con il veto ostativo dell'organo di controllo del MEF.

    Hanno ribadito che la decisione sulla questione è di competenza politica e che proprio in queste ore stiamo assistendo alla conclusione del percorso del Governo in carica che quindi non ha più poteri decisionali su una questione come quella rappresentata dai dirigenti scolastici.

    La delegazione, rafforzata dalla presenza dei rappresentanti dei sindacati che hanno indetto lo sciopero, ha sollecitato unanimemente che il MIUR si liberi dalla tutela politica del MEF e che riprenda una sua autonomia decisionale nell'interesse della scuola e dei suoi operatori. In questa prospettiva hanno comunicato che la mobilitazione della categoria continuerà secondo le modalità più opportune per conseguire quanto legittimamente rivendicato.

    La manifestazione si è conclusa con l'impegno comune di attivare nuove stringenti iniziative per sensibilizzare il nuovo Governo e il Parlamento per la positiva soluzione della vertenza
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    Continua il nostro impegno in difesa della retribuzione dei dirigenti scolastici
    Un ordine del giorno del Senato, accolto dal Governo, definisce non sostenibile e provocatoria la pretesa del MEF di ridurre il salario dei dirigenti


    07/03/2014


    La retribuzione dei dirigenti scolastici non deve diminuire
    Sit-in dei dirigenti scolastici FLC al MIUR. Una delegazione incontra rappresentanti della maggioranza davanti a Montecitorio
    14 febbraio 2014: sciopero dei dirigenti scolastici. Scheda con le modalità di adesione e gli adempimenti

    La mobilitazione dei dirigenti scolastici in difesa della loro retribuzione di posizione e di risultato per l’a.s.2012/13, così come prevista dai contratti integrativi regionali regolarmente sottoscritti, e per l’a.s. 2013/14, ha ottenuto un risultato positivo che deve essere concretizzato.

    Le iniziative dei sit-in dei dirigenti davanti al MIUR, lo sciopero della categoria del 14 febbraio 2014 e la pressione del sindacato sul MEF (nostro incontro con il Sottosegretario Baretta), sul Parlamento e sulle forze politiche hanno prodotto un Ordine giorno del Senato accolto dal Governo che lo impegna a quantificare il Fondo Nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato tenendo conto delle RIA (Retribuzione Individuale di Anzianità) dei dirigenti cessati dal servizio.

    Si tratta di una soluzione che può determinare il rispetto dei contratti sottoscritti per l’a.s. 2012/13, una corretta ed adeguata quantificazione del Fondo Nazionale per l’a.s. 2013/14 e l’avvio delle relative contrattazioni regionali, assicurando il mantenimento dei livelli retributivi dei dirigenti scolastici

    Proseguiremo a incalzare il Governo perché dia risposte adeguate alle grave situazione professionale, alle responsabilità e ai carichi di lavoro dei dirigenti scolastici.
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    DL stipendi scuola, commissione bilancio boccia emendamenti salva-presidi. Verso via libera Camera senza modifiche



    Sonia Ricci - Parere contrario agli emendamenti di Pd e Forza Italia che contenevano la norma salva-dirigenti scolastici. Lo ha deciso la commissione Bilancio alla Camera, che ha bocciato quasi tutti gli emendamenti presentati al decreto sugli scatti degli stipendi della scuola (35 su 36 proposte presentate in aula) in quanto "sono suscettibili - si legge nel parere - di determinare nuo vi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura".

    Le proposte, presentate in un primo momento in commissione Lavoro e poi ritirate, sono state ripresentate in aula alla Camera a prima firma Luisa Bossa del Pd e due a firma Elena Centemero di FI e si occupano di sanare l'annullamento da parte del Tar del concorso ordinario 2011 per la dirigenza degli istituti scolastici. A confermare la sentenza è stato anche il Consiglio di Stato il 5 novembre 2013. Con l'annullamento sono 112 i dirigenti scolastici della Regione Toscana - vincitori di concorso - che rimangono sospesi. Ma non solo, perché l'emendamento Bossa riguarda va anche i presidi della della Campania, anche loro vincitori di concorso.

    Per questo gli emendamenti prevedevano "al fine di garantire il regolare svolgimento dell'anno scolastico in corso" che il personale al momento in servizio con funzioni di dirigente scolastico, a seguito della procedura concorsuale annullata, "continua a esercitare le funzioni medesime in via transitoria nelle sedi di rispettiva assegnazione". La reggenza temporanea rimarrà in vigore fino "all'avvenuta rinnovazione e al completamento" del concorso annullato.

    Su questi emendamenti la presidenza della commissione Bilancio chiede al governo "di confermare l'idoneità della clausola di neutralità finanziaria a garantire l'assenza di effetti finanziari negativi per la finanza pubblica".

    Ma a quanto ai apprende, il governo è intenzionato a non apportare modifiche al testo (diversamente da quanto deciso in precedenza e riferito a Orizzonte Scuola dal sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi).

    "Ci avevano dato ampia rassicurazione - spiega una fonte Pd - che gli emendamenti (salva presidi; Ndr) sarebbero stati approvati. Ma forse negli ultimi giorni c'è stato un ripensamento da parte del governo per questioni economiche". Il provvedimento torna oggi in aula per l'esame degli emendamenti, dopo essere approdato ieri in assemblea per la discussione generale.

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    Dirigenti scolastici, diminuisce stipendio, raddoppia lavoro. Iannaccone (ANDIS), "il gioco non vale la candela". Giudicare docenti? Non ci sono condizioni. Al MIUR manca cabina regia




    di Eleonora Fortunato - Cottarelli ha individuato nei compensi dei dirigenti pubblici la vena che potrebbe alimentare il risparmio per rimettere in ordine i conti pubblici. Ma i dirigenti scolastici non perdono le speranze e continuano a domandarsi il perché della sperequazione esistente tra i loro emolumenti e quelli degli ex ispettori del Ministero. “Manca una cabina di regia a livello centrale, in passato era diverso” ci ha detto Gregorio Iannaccone, Presidente Andis.

    Per darci un’idea di quanto agli ex-presidi stiano stretti i panni di dirigenti dello Stato il Presidente Andis ci riporta poi un esempio eloquente: “Sono in tanti ad avere dei ripensamenti dopo l’assunzione in servizio o a non sostenere gli orali del concorso”. Insomma, il gioco non varrebbe la candela “anche perché negli anni la situazione è peggiorata, poiché si è preferito risolvere la situazione dei dirigenti tecnici del Ministero, numericamente inferiori, sottovalutando l’aggravio del lavoro dei presidi”.

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    Eppure in termini economici, spiega Iannaccone, aumentare i compensi ai presidi non avrebbe comportato nessuna spesa, ma soltanto una riduzione del risparmio, senza contare che l’essere passati da un organico di 15000 unità alla metà ha praticamente raddoppiato i carichi di lavoro.

    Proprio su questo piano gli domandiamo un commento alle recenti dichiarazioni del ministro Giannini sull’opportunità che in futuro siano sempre più i dirigenti a segnalare le inadempienze dei docenti. “Quanto ha detto il ministro presuppone scenari per cui attualmente non ci sono ancora le condizioni. L’impressione è che manchi una cabina di regia, una conoscenza approfondita dei problemi e dei meccanismi della scuola. Il Miur di oggi è meno attrezzato rispetto al passato da questo punto di vista”.

    Ma come, la scuola dell’autonomia che rimpiange gli anni dell’ingessato centralismo napoleonico? Gli chiediamo di precisare questo passaggio: “Non dimentichiamo che l’autonomia è rimasta a metà e non si può ignorare il fatto che i direttori generali di un tempo avevano una conoscenza più capillare di quello che avveniva negli istituti. Il processo di autonomia e di decentramento è monco”.

    Ma quali sono le responsabilità che necessiterebbero di un più adeguato riconoscimento giuridico ed economico? Iannaccone si sofferma sull’indennità di risultato, che in assenza di valutazione non tiene conto delle specificità degli incarichi che vengono assegnati ai dirigenti. “Col meccanismo attuale soltanto il 10% dei presidi ottiene una retribuzione aggiuntiva in funzione della ‘complessità’, ovvero del numero degli alunni e dei plessi da gestire”. Ma i coefficienti numerici rischiano di sembrare riduttivi: sono molte e più sfaccettate le variabili che disegnano la complessità di una scuola e gli interventi per governarla devono essere sistemici.

    Ci sentiamo, infine, di domandare al presidente Andis quale sia la vera priorità per il rilancio della scuola: il contratto dei docenti o il contenzioso dei presidi? La risposta è misurata e tradisce una consapevolezza dei problemi al di là dell’appartenenza a una categoria: “Un buon contratto dei docenti servirà senz’altro a migliorare la scuola, purché si superi finalmente il nodo dell’anzianità”.
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