MONDO PRECARIO

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    In difesa dei diritti dei precari della scuola: manifestazione nazionale 13 febbraio 2014




    mm6e



    La FLC scende in piazza anche nelle regioni il 10 febbraio. Stabilizzazioni, retribuzioni, diritto al lavoro e all'abilitazione tra i temi delle iniziative.


    I precari della scuola stanno vivendo in questi giorni ulteriori problemi in aggiunta a quelli che già determina la condizione di precarietà.​

    La FLC CGIL da tempo chiede un piano di stabilizzazioni per il personale docente ed ATA, per migliorare la qualità della scuola attraverso la continuità didattica e del servizio, ma anche la certezza dei diritti di chi lavorando nella scuola con regolari contratti, si trova nella condizione di dover elemosinare il pagamento dello stipendio e delle ferie non godute e la possibilità di abilitarsi.

    La FLC CGIL organizza per giovedì 13 febbraio 2014, dalle ore 10,00 alle ore 13,00, davanti al MIUR, un presidio in difesa dei diritti dei precari della scuola, includendo tutte le tematiche aperte in questi giorni: pagamento stipendi e ferie, immissioni in ruolo e rispetto dei diritti contrattuali del personale docente ed ATA, piano di stabilizzazioni per avviare un percorso di riduzione del fenomeno del precariato strutturale, soluzione rapida dei problemi inerenti la frequenza dei PAS per i docenti non abilitati.

    Poiché il problema dei PAS sta esplodendo in ogni regione la FLC CGIL ha anche indetto per il giorno 10 febbraio, in contemporanea in tutte le regioni, un sit in davanti alle università o all’USR chiamando a raccolta gli aspiranti ai PAS che in questi giorni ci stanno inviando numerose richieste di aiuto.

    Come abbiamo già denunciato, i ritardi e gli ostacoli frapposti all'attivazione dei PAS stanno determinando gravi problemi, in particolare per i diplomati magistrali, per i docenti di strumento musicale, per gli ITP, ma anche, in alcune regioni, per altri insegnamenti.

    In questa situazione potrebbe non essere garantito il lavoro a chi non sarà abilitato al momento della riapertura delle graduatorie, pur lavorando da anni nella scuola pubblica.

    La FLC CGIL auspica che la solidarietà tra tutti i precari, al di là della collocazione nelle graduatorie, determini una partecipazione di massa, nella convinzione che la soluzione è nell’occupazione per tutti. La scuola pubblica ne ha bisogno.

    Edited by redrose - 14/3/2014, 18:55
     
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    Precari, giovedì 13 febbraio presidio Flc-Cgil davanti al Miur


    di Alessandro Giuliani
    12/02/2014
    È lunga la lista dei motivi della protesta: mancato pagamento di stipendi e ferie, scarsità delle immissioni in ruolo, inosservanza dei diritti contrattuali del personale e di un piano di stabilizzazioni per avviare un percorso di riduzione del fenomeno del precariato strutturale. Oltre che alla mancata soluzione rapida dei problemi inerenti la frequenza dei PAS per i docenti non abilitati.
    Un presidio in difesa dei diritti dei precari della scuola. Ad organizzarlo è la Flc-Cgil, che ha chiamato a raccolta i lavoratori per giovedì 13 febbraio, dalle ore 10 alle ore 13 davanti al ministero dell’Istruzione. Secondo il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo, “i precari della scuola stanno vivendo in questi giorni ulteriori problemi in aggiunta a quelli che già determina la condizione di precarietà”.​
    La protesta del sindacato Confederale, quindi, giunge per contestare una serie di provvedimenti che vedono docenti e Ata della scuola sempre più come vittime predestinate di un sistema in difficoltà: si va dal mancato pagamento di stipendi e ferie alla scarsità delle immissioni in ruolo, fino, più in generale, alla inosservanza “dei diritti contrattuali del personale” e di un “piano di stabilizzazioni per avviare un percorso di riduzione del fenomeno del precariato strutturale”. Oltre che alla mancata “soluzione rapida dei problemi inerenti la frequenza dei PAS per i docenti non abilitati”.
    “La Flc-Cgil – continua il sindacato - da tempo chiede un piano di stabilizzazioni per il personale docente ed Ata, per migliorare la qualità della scuola attraverso la continuità didattica e del servizio, ma anche la certezza dei diritti di chi lavorando nella scuola con regolari contratti, si trova nella condizione di dover elemosinare il pagamento dello stipendio e delle ferie non godute e la possibilità di abilitarsi”.
     
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    Stabilizzazione precari: cresce l’attesa per la sentenza del 27 marzo della Corte di Giustizia Europea. Anief: è importante ricorrere adesso al giudice nazionale




    Anief - Per godere dei benefici derivanti in caso di pronunciamento favorevole. ANIEF mette a disposizione l’istanza di accesso agli atti per avviare la procedura e verificare la natura vacante e disponibile dei posti occupati con contratto a tempo determinato per almeno 36 mesi.

    Chiedi le istruzioni operative entro il 27 marzo a [email protected].

    Manca un mese a quello che potrebbe diventare il D-Day del precariato scolastico in Italia: il prossimo 27 marzo, infatti, la Corte di Giustizia Europea è chiamata ad esprimersi sull'abuso di precariato che si attua in Italia nei confronti dei lavoratori che hanno svolto un impiego a tempo determinato, anche non continuativo, per almeno 36 mesi su posti privi di titolare.

    La sentenza, che segnerà il culmine dell’iniziativa lanciata dall’ANIEF nel 2010, potrebbe assumere davvero una portata storica, aprendo definitivamente le porte per la stabilizzazione del personale docente e Ata precario che, in questi anni, ha garantito il funzionamento delle nostre scuole.

    È bene tuttavia chiarire che per godere dei benefici di quanto dovesse essere disposto dal giudice europeo occorre aderire al contenzioso prima delle sentenza definitiva di fine marzo. Per questo, ANIEF mette a disposizione l’istanza di accesso agli atti, che consente di verificare la natura vacante e disponibile dei posti occupati negli anni precedenti (sono necessari almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativi) e che rappresenta il primo passo per l’avvio del contenzioso.

    Contestualmente, gli interessati (docenti abilitati inseriti in GaE o Ata inseriti in graduatoria permanente) devono inviare, entro il prossimo 27 marzo e comunque fino alla pubblicazione della sentenza, una mail a [email protected] per ricevere le istruzioni operative per l’attivazione del ricorso.

    L’istanza di accesso agli atti per la stabilizzazione

    Per approfondimenti:

    Per 140mila precari arriva il giorno della verità: il 27 marzo la Corte di Giustizia Europea deciderà se vanno assunti
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    Sciopero precario 11 aprile: vano sperare nell'adesione dei sindacati confederali?




    Il Coordinamento Lavoratori scuola ci informa che finora hanno aderito all'iniziativa "Giorno dello sciopero precario" organizzata per l'11 aprile 2013, i sindacati USI-AIT, CUB e Slai-Cobas per il sindacato di classe, ma i Precari auspicano e, anzi, postulano la convergenza, sulla data dell'11 aprile, anche dei sindacati confederali, di quelli di base e delle associazioni di categoria, per una mobilitazione generale di tutti i lavoratori della scuola.

    Riproponiamo il comunicato con la sfilza di motivazioni che spingono alla protesta

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    "Non si contano, finora, i proclami governativi che hanno millantato di voler restituire dignità e risorse alla Scuola Pubblica, depauperata dal taglio di 8,5 miliardi di euro e 150.000 posti; le concrete politiche scolastiche, tuttavia, appaiono chiaramente finalizzate alla riconversione della Scuola in una fucina di manodopera acritica, addestrata a rispondere ai bisogni di un Mercato volubile, fattosi, con la crisi, più aggressivo nelle sue pretese di “selezione” e controllo sociale.

    I Precari della Scuola Pubblica, che da anni, a prezzo di immensi sacrifici, garantiscono la tenuta strutturale del sistema scolastico e quella culturale delle nuove generazioni, riuniti in assemblea nazionale a Roma, lo scorso 19 gennaio, dopo aver operato una ricognizione delle criticità vecchie e nuove, soffermandosi, in particolare, sull'avvio illegale (mancando il vincolante e obbligatorio parere del CNPI), a Milano e a Napoli, di sperimentazioni “pilotate” di cicli di studio superiore della durata di soli 4 anni, preludio a ulteriori tagli, hanno convenuto che Scuola e Ricerca, lungi dall'essere al centro del dibattito politico, vengono prosciugate delle ultime risorse e surrettiziamente assimilate, nelle loro dinamiche, al modello produttivo dell'azienda, con grave pregiudizio per la libertà d'insegnamento, per il livello di preparazione degli studenti e per il confronto democratico.

    I ministri che si sono finora succeduti si sono fatti garanti di questo scellerato progetto di liquidazione dell'istruzione e di azzeramento della mobilità sociale, mascherandolo con uno specioso ricorso alla “meritocrazia”. I docenti e gli ATA precari, dunque, privati del sacrosanto diritto ad una stabilizzazione che perfino l'UE, minacciando di comminare all'Italia multe salate, ha ritenuto assolutamente improcrastinabile, hanno deliberato di proclamare un'agitazione che culminerà nelle giornate del 21 marzo e dell'11 aprile.

    Nella prima giornata, i Precari chiederanno in massa le ferie, evidenziando il cruciale ruolo svolto dal personale precario nella Scuola, e organizzeranno, in simultanea, iniziative di protesta a livello locale. Per l'11 aprile, poi, è stato indetto uno sciopero dei precari della Scuola Pubblica, cui si accompagnerà una manifestazione nazionale. Hanno finora risposto positivamente all'appello, indicendo lo sciopero, i sindacati USI-AIT, CUB e Slai-Cobas per il sindacato di classe, ma i Precari auspicano e, anzi, postulano la convergenza, sulla data dell'11 aprile, anche dei sindacati confederali, di quelli di base e delle associazioni di categoria, per una mobilitazione generale di tutti i lavoratori della scuola, in ragione dei molteplici e gravissimi attacchi sferrati al comparto nel suo complesso, dal blocco degli scatti stipendiali e dal mancato pagamento delle ferie non godute alla riduzione all'osso dei Fondi di Istituto; dall'attivazione di procedure di abilitazione costose, a posti zero, con l'intento di fomentare guerre tra poveri alla fatiscenza vergognosa delle strutture scolastiche; dai BES e dall'ingerenza intollerabile dell'Invalsi nella valutazione e nella programmazione didattica alla neutralizzazione della collegialità.

    Parimenti, i Precari chiamano in piazza anche le numerose associazioni di genitori e cittadini da anni impegnati nella difesa strenua della Scuola Pubblica, per chiedere, unitariamente e con fermezza:

    L'assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari della scuola, docenti e ATA, attraverso il rifinanziamento della scuola pubblica e il ritiro dei tagli Gelmini
    L'attivazione di un sistema di reclutamento unitario che consenta, in tempi rapidi, nel rispetto della normativa europea contro l'iterazione abusiva dei contratti a tempo determinato, l'immissione in ruolo di tutti i docenti abilitati inseriti nelle Gae, dei neoabilitati TFA e di tutti i docenti non abilitati, seguendo, per quanto riguarda i tempi di stabilizzazione, il criterio del servizio prestato e dei titoli, e prevedendo corsi abilitanti gratuiti
    L'abrogazione della Riforma Fornero, in ottemperanza ai prescrittivi pronunciamenti dell'UE sull'intollerabile abuso del lavoro precario (L. 70/1999/CE)
    Lo sblocco del turn-over per il tramite dell'abrogazione della L. 449/97, che condiziona le assunzioni al parere favorevole del MEF, perché l'istruzione non può essere considerata e trattata come una variabile dell'economia
    La definitiva rinuncia del governo alla forzata immissione dei docenti “inidonei” nei ruoli degli ATA precari
    Il ritiro delle confuse e vergognose direttive sui BES, volte a tagliare posti di sostegno, che ledono il diritto allo studio dei disabili e quello all'integrazione degli immigrati. Il ripristino del rapporto 1:1 per gli alunni con gravi disabilità, in ossequio alle numerose sentenze emesse in tal senso
    La soppressione dei quiz INVALSI, che calpestano le prerogative dei docenti, isteriliscono le capacità di elaborazione critica, rimodellano la didattica sulle esigenze dell'imprenditoria e costituiscono il pretesto per tagliare fondi proprio a quegli istituti che costituiscono la sola occasione di riscatto di certi territori
    Il rifiuto della chiamata diretta da parte dei dirigenti e di ogni altra pratica equivalente (concorsi per reti di scuole, organico funzionale per reti di scuole, etc.), da cui conseguirebbero derive clientelari e tentativi di “normalizzazione” ideologica
    Il ripristino dei quadri-orario anteriori alla riforma Gelmini, dei laboratori e delle discipline caratterizzanti penalizzate dai tagli
    Il pagamento regolare delle ferie non godute e degli scatti di carriera al personale precario e di ruolo e il pagamento regolare degli stipendi dei supplenti temporanei, spesso costretti a elemosinare le loro spettanze
    Il blocco dell'incostituzionale finanziamento della scuola privata e “paritaria”, per lo più confessionale
    Lo stanziamento di fondi per la messa in sicurezza delle scuole, teatro, negli ultimi anni, di incidenti anche mortali

    I Precari sono ben consci che uno sciopero comporta sacrificio; sono tuttavia convinti che si tratti di una forma di protesta ancora dirompente, oltre che moralmente dovuta. Auspicano, perciò, che l'11 aprile emerga con forza il dissenso di quelli che non si arrendono alla logica del “cosa fatta capo ha”, né vogliono chiudersi in un individualismo rassegnato. Insieme, con il nostro “no” solidale e deciso, possiamo invertire la rotta, per evitare di naufragare e di veder naufragare le nostre laboriose conquiste e i nostri irrinunciabili diritti di lavoratori.

    PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI (Per adesioni e comunicazioni: [email protected] ) "
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    21 marzo dalla dignità precaria al riscatto di tutto il mondo della scuola
    Diamo “il benvenuto” al neo-ministro Giannini


    Dal giorno dell’insediamento del ministro dell’istruzione Giannini al MIUR un sentimento profondo d’inquietudine e di disagio si sta diffondendo capillarmente nelle scuole. Mentre il presidente del consiglio Renzi comunicava enfaticamente all’opinione pubblica che la priorità del suo Governo sarebbe stata la scuola, il ministro montiano da lui stesso nominato si affrettava da subito in dichiarazioni pubbliche che esplicitavano in un articolato programma di Governo il senso preciso di questa priorità. Riduzione di un anno del ciclo scolastico, eliminazione degli scatti d’anzianità, reintroduzione dell’aumento dell’orario di lavoro, esaltazione del “merito” concepito individualisticamente attraverso invalsi e chiamata diretta degli insegnanti (modello Aprea) equiparazione tra scuole pubbliche e private con conseguente accrescimento dei finanziamenti a queste ultime.
    Il disegno del ministro Giannini risulta chiaro: privatizzare, dequalificare la scuola pubblica impoverendola di contenuti e di professionalità; realizzare tale risultato parlando all’opinione pubblica, alle famiglie e agli studenti. La proposta di riduzione di un anno del ciclo scolastico, se non viene spiegata in tutta la sua pericolosità, può trovare facili consensi tra i genitori e gli studenti; è necessario contrastare efficacemente l'impoverimento didattico che ne conseguirebbe attraverso l'informazione e la mobilitazione.
    Il mondo della scuola pubblica non può rimanere inerme di fronte ad un attacco di queste dimensioni.
    Venerdì 21 Marzo ci sarà la giornata della dignità precaria.
    Il Coordinamento delle Scuole di Roma in quella stessa giornata, il pomeriggio, invita tutte le componenti della scuola a generalizzare la protesta ed a manifestare l’indignazione collettiva al Miur contro le politiche sull’istruzione dal pericolosissimo ministro Giannini.
    Allo scopo di preparare al meglio la giornata del 21 marzo il Coordinamento delle Scuole di Roma invita gli insegnanti, le rsu, i sindacati tutti ad indire assemblee in ogni scuola, a sostenere la richiesta di ferie per i precari la mattina del 21 marzo e a partecipare massicciamente all’assemblea del 10 marzo al Cielo Sopra Esquilino (Via Galilei 57, Metro Manzoni) alle ore 16,30 per valutare insieme la forma di protesta da attuare al MIUR il pomeriggio (presidio, assedio al ministero, corteo).
     
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    MANIFESTA ANCHE TU
    PER LA SCUOLA PUBBLICA STATALE DI QUALITÀ
    21 MARZO 2014 - ORE 16.00
    MIUR viale Trastevere 76 ROMA
    Coordinamento Scuole Roma / Coordinamento Precari
    Scuola Roma




    dgvv
    File Allegato
    mani12.pdf
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    Verso lo sciopero dei precari della scuola




    Coordinamento Lavoratori Scuola Milano "3 ottobre" - Il 21 marzo, in occasione della Giornata nazionale della dignità precaria, si è svolto un presidio sotto la sede metropolitana del Partito Democratico di Milano. L' 11 aprile 2014 ci sarà lo sciopero dei precari della scuola con manifestazione a Roma per richiedere l'assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari della scuola, docenti e ATA, e contro i progetti politici di smantellamento della scuola pubblica statale.

    Circa una settantina di lavoratori della scuola, in prevalenza precari, hanno affisso cartelli e striscioni e hanno gridato slogan per denunciare la continuità, nelle politiche scolastiche, del neo Governo Renzi/Giannini con il precedente Governo di centro-destra Berlusconi/Gelmini e i successivi Governi "tecnici" Monti/Profumo, e di larghe intese Letta/Carrozza, nel quale il PD era già partito di maggioranza. Presenti anche un nutrito gruppo di maestre e maestri del Coordinamento Nazionale Diploma Magistrale.

    Su ritiro dei tagli Gelmini, concorsi e assunzioni, finanziamenti alle scuole private, dichiarazioni della Ministra Giannini su valutazione degli insegnanti e merito, taglio di un anno delle superiori, test Invalsi, pagamento delle ferie non godute, ingresso dei privati negli organi decisionali delle scuole statali e blocco dei pensionamenti le risposte dei rappresentanti PD sono state generiche, evasive e assolutamente insoddisfacenti.

    Il presidio ha rigettato, compatto, la proposta dei rappresentati PD di partecipare a un futuro tavolo tecnico ristretto, per "fare le nostre proposte", dichiarando che le proposte ci sono già nero su bianco sulla piattaforma dello sciopero dell'11 aprile (che è stata consegnata alla senatrice Malpezzi, con richiesta di farla recapitare al Presidente del Consiglio Renzi e al Ministro Giannini) e ritenendo che la strada migliore sia quella di proseguire con i presidi e un'azione di sensibilizzazione dell'opinione pubblica fino allo sciopero precario dell'11 aprile.

    Il Coordinamento "3 Ottobre", insieme a tutti i partecipanti del presidio, rilancia quindi un nuovo presidio sotto la sede metropolitana del PD di Milano, in via Pergolesi 8 per venerdì prossimo, 28 marzo, alle ore 15.30.

    Invitiamo, inoltre, ai prossimi appuntamenti:

    Giovedì 3 aprile ore 21 c/o COX 18, via Conchetta 18, incontro sul precariato scolastico nell'ambito del FREE FEST DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI - SCUOLA BENE COMUNE

    11 aprile 2014
    SCIOPERO DEI PRECARI DELLA SCUOLA con Manifestazione a Roma: per l'assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari della scuola, docenti e ATA, e contro i progetti politici di smantellamento della scuola pubblica statale.

    Da Milano stiamo provando ad organizzare un autobus per andare a Roma a prezzi popolari. Mandateci al più presto la vostra adesione all'indirizzo: [email protected]
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    27 marzo 2014: la Corte di Giustizia Europea deciderà la sorte dei 300.000 precari della scuola




    Anief - Sulle ordinanze di remissione della Corte Costituzionale e del Tribunale di Napoli. Per Pacifico, i legali Anief e la Commissione UE, la normativa italiana (legge 106/11) è in contrasto con il diritto comunitario (direttiva 1999/70/CE) che prevede la stabilizzazione dopo tre anni di contratti, un risarcimento danni dissuasivo, il principio di non discriminazione tra personale di ruolo e a termine anche in tema di scatti stipendiali.

    Tanti sono i docenti – ata, dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo della Confedir, inseriti nelle graduatorie da cui negli ultimi due anni sono chiamati sempre 140.000 supplenti, la maggior parte, al termine delle attività didattiche, per far risparmiare allo Stato le due mensilità di luglio e agosto, nonostante i posti siano vacanti e disponibili e non vi siano ragioni sostitutive di personale assente: il 13,8% dell’organico necessario per far funzionare le scuole, una percentuale scesa di due punti percentuali rispetto al 2007, dopo la cancellazione di 124.000 ad opera dei piani di razionalizzazione (- 94.000 tolti ai precari e - 30.000 mancate assunzioni dal turn-over), quando i supplenti erano 233.000 e il tasso di precarietà era del 15,9%, il più alto tra i comparti del Pubblico impiego.

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    Il precariato nella scuola non soltanto è rimasto costante negli anni ma oggi è a suoi massimi storici se si considera che soltanto la metà del personale inserito nelle graduatorie ottiene una supplenza al 30 giugno o al 31 agosto mentre altri 150.000 docenti (abilitati con il TFA, SFP, Diploma magistrale, PAS) attendono di essere inseriti nelle stesse graduatorie.

    La precarietà è una malattia endemica nella Scuola italiana e ora la Corte europea potrebbe avere la cura: la Repubblica, fin dal suo nascere, ha utilizzato i supplenti per non chiudere le scuole e per risparmiare sulla finanza pubblica, visto che non riconosce loro aumenti di stipendio e li licenzia al 30 giugno piuttosto che al 31 agosto quando termina l’anno scolastico. Una legge (576) del 1970 riconosce soltanto nella scuola il periodo di pre-ruolo come utile ai fini della ricostruzione di carriera una volta assunti a tempo indeterminato, a testimonianza come il fenomeno sia ben noto al legislatore.

    Nel 2011, il ministro Gelmini di fronte alle prime pronunce dei tribunali che condannavano l’amministrazione al risarcimento danni e al pagamento degli scatti stipendiali con quote intorno ai 30.000 euro per ricorrente e a una procedura d’infrazione (2124) aperta nel 2010 che porterà nei prossimi mesi alla condanna dello Stato italiano per inadempimento, chiede al Parlamento di intervenire. La legge 106/2011 così chiarisce che nella scuola non si applica il d.lgs. 368/2001 che recepisce la direttiva comunitaria sui contratti a termini e autorizza un nuovo piano di immissioni in ruolo di 67.000 unità ma a invarianza finanziaria, con stipendi bloccati per i successivi 9 anni, nonostante qualcuno dei neo-assunti da precario già riceva gli scatti stipendiali grazie ai giudici del lavoro. La Cassazione condivide l’intervento del legislatore perché ritiene che esistano ragioni oggettive imputabili al privilegio che hanno i precari della scuola italiana di poter essere assunti per scorrimento di graduatoria grazie all’anzianità di servizio maturata e all’oscillazione degli organici dovuta all’iscrizione degli alunni. Ma i legali Anief e la stessa Commissione UE con osservazioni scritte contestano tale difesa considerato che si accede alle graduatorie dopo aver superato concorsi per titoli ed esami, l’essere inserito nelle suddette graduatorie non comporta un diritto soggettivo all’assunzione dopo 36 mesi, il ricorso alle supplenze per l’ordinario funzionamento è persino aumentato in un decennio nonostante l’aumento del numero degli alunni.

    E il precariato costa in termini di spending review. Non possono, infatti, essere dedotte ragioni finanziarie che, ancorché non imperative per la Commissione UE, sono inesistenti: secondo la Ragioneria dello Stato, nel periodo 2007-2012, nella Sanità dove si sono effettuate 24.000 stabilizzazioni si è ridotta la spesa per il personale a tempo determinato di 80 milioni di euro (- 7,5%), mentre nella Scuola dove è stata vietata la stabilizzazione, al netto delle assunzioni, la spesa è aumentata di 348 milioni di euro con un + 68%.

    Sui docenti, basti pensare che il numero delle assunzioni è stato inferiore, a parità di tagli al fisiologico turn-over: dall’a. s. 2001/2002, 258.000 immissioni a fronte di 278.000 pensionamenti. In undici anni aumentano anche le supplenze, ma si dimezzano i posti assegnati al 31 agosto: nell’a. s. 2002/2003, primo anno di riapertura delle ex graduatorie permanenti, prima esaurite, le supplenze erano 105.000, di cui 26.000 al 31 agosto, mentre nell’a. s. 2013-2014 salgono a 120.000 di cui soltanto 12.000 al 31 agosto. A niente sono serviti i piani triennali di immissioni in ruolo annunciati con diverse leggi dello Stato (143/2004, 296/2006, 106/2011, 128/2013), i precari rimangono sempre lì per far funzionare le scuole. Che i numeri non tornano è evidente, visto che quando hai 15.000 pensionamenti e 26.000 supplenze assegnate su posti al 31 agosto vacanti e disponibili non procedi ad alcuna assunzione nell’a. s. 2003/2004, mentre quando hai certificato neanche 25.000 posti vacanti e disponibili nel 2011/2012 tra pensionamenti e supplenze annuali procedi all’assunzione di 30.000 insegnanti.

    La legge (124/1999) è chiara: se un posto è vacante e disponibile deve essere assegnato al 31 agosto, ma la maggior parte dei posti, nonostante non vi sia il titolare, sono assegnati in supplenza al 30 giugno. Lo sanno bene i docenti di sostegno il cui organico stabile è stabilito dal legislatore (244/2007, 128/2013) sempre nel 70% di quello utilizzato ogni anno per garantire un rapporto uno a due con alunni con handicap, altro che Europa. Ma ora, finalmente la parola passa ai giudici di Lussemburgo cui si sono rivolti il giudice Coppola del tribunale del lavoro di Napoli e il giudice Napolitano della Consulta che per la prima volta, invece di invocare il d.lgs. 165/2001, peraltro già bocciato dalla Corte Europea, o l’art. 97 della Costituzione, hanno chiesto se le nostre norme sono compatibili con quelle comunitarie.

    Anief che aveva denunciato la mancata stabilizzazione e la discriminazione dei precari della scuola italiana dalle pagine di un quotidiano nazionale il 16 gennaio 2010 e che ha già ottenuto presso diversi tribunali del lavoro sentenze positive in primo grado in tema di stabilizzazione e/o risarcimenti danni, confermate in appello per gli scatti stipendiali durante il pre-ruolo grazie al prezioso coordinamento della Rete dei legali operato dagli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, sarà rappresentata in CGUE dagli esperti avvocati Sergio Galleano e Vincenzo De Michele che hanno vinto, sempre in Europa, il contenzioso sulla stabilizzazione del personale delle Poste italiane.

    Il personale precario che è interessato ai ricorsi per la scuola, può aderire chiedendo info a [email protected] o ancora seguire le istruzioni a questo link.

    Nel frattempo, anche il sindacato dei medici Prodirmed, aderente a Confedir, sulla scia dell’Anief apre una vertenza giudiziaria per stabilizzare i medici precari dopo il divieto introdotto nel 2012 dal legislatore, in analogia a quanto avvenuto per la Scuola. Per info, scrivi a [email protected]
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    Domani Corte di giustizia europea deciderà della sorte di 140mila precari


    red - Domani i giudici di Lussemburgo potrebbero decidere in favore dei docenti precari i cui contratti sono stati reiterati per più di tre anni. Si ricorda che la sentenza sarebbe comunque vincolante per l'Italia.

    L'ANIEF, che ci ha inviato un comunicato, ricorda di essere stata la prima ad avviare un ricorso in Europa per stabilizzare i docenti precari.

    Marcello Pacifico (Anief-Confedir) si augura che con questo pronunciamento si stabilisca "una volta per tutte che le ragioni di finanza pubblica, seppur comprensibili, non possono mortificare la professionalità dei lavoratori e discriminarli a livello sia di retribuzione che di stabilizzazione dell'impiego. E danneggiando la continuità didattica."

    Ma attenzione, perché la politica ha già lanciato i suoi messaggi. Infatti, sia il Ministro che il principale partito d'opposizione, Forza Italia, hanno preso posizione affermando impossibile una immissione in massa dei precari e puntando su un graduale assorbimento del precariato e parallelamente mantenere il doppio canale del concorso per l'afflusso di "giovani insegnanti".

    Tra l'altro, in questi giorni in Parlamento si sta discutendo una mozione del Movimento 5 stelle che chiede, proprio in vista della sentenza, un piano straordinario di immissioni in ruolo che metta fine a questa anomalia tutta italiana.

    Su cosa potrà accadere dopo l'eventuale sentenza positiva di consigliamo la lettura integrale del seguente articolo: Ministro Giannini e Centemero (FI): impossibile stabilizzazione in massa precari. Ma a decidere potrebbero essere i tribunali


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    Il Miur non si nasconde più: i precari della scuola sono mezzo milione
    di A.G.

    27/03/2014
    Considerati per la prima volta anche i supplenti ‘brevi’. Per assorbire almeno quelli nelle GaE il Ministro intende attuare “un piano di medio termine per il reintegro dei precari e il loro inserimento all'interno degli organici funzionali che permetta una gestione più snella delle supplenze e l'aumento dell'offerta formativa”.
    Il nuovo corso del Miur passa anche per un’ammissione che mai nessun ministro dell’Istruzione aveva fatto: nella scuola italiana lavorano a vario titolo mezzo milione di precari. Giannini ha snocciolati i numeri in Commissione Istruzione al Senato, il 27 marzo, durante la presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero. I precari, ha detto il responsabile del Miur, sono circa 170.000 i docenti nelle graduatorie a esaurimento che saranno immessi in ruolo nei prossimi 10 anni grazie al turn over, i cosiddetti precari storici, a cui aggiungere gli insegnanti inseriti nelle graduatorie d'istituto e utilizzati per le supplenze brevi arrivando così a quota 460 mila, 10.000 abilitati Tfa, quasi 70.000 Pas, 55.000 diplomati magistrali, 40.00 idonei di vecchi concorsi: il precariato nella scuola arriva a 500 mila persone". E' una cifra davvero alta quella indicata dal Ministro. Che, comprendendo anche docenti e Ata presenti in più graduatorie d'istituto, potrebbe essere addirittura superiore a quella dei precari effettivi
    Giannini ha presentato anche il piano di assorbimento di quelli che oggi sono inseriti nelle graduatorie pre-ruolo. "I precari - ha detto il Ministro - vanno riassorbiti in un'ottica di lungo periodo che si abbini ai concorsi a cattedra. E lo strumento fondamentale per fare ciò - ha aggiunto - è un piano di medio termine per il reintegro dei precari e il loro inserimento all'interno degli organici funzionali che permetta una gestione più snella delle supplenze e l'aumento dell'offerta formativa".
    Il responsabile del Miur ha ricordato che "l'organico funzionale serve ad affrontare i problemi del sostegno e dell'integrazione". Per questo motivo Gianni pensa alla creazione di un gruppo professionale qualificato che operi in una rete di scuole, un progetto che nelle passate settimane aveva proposto anche la Uil Scuola attraverso il suo segretario Massimo Di Menna: "percorrere questa strada comporta un impegno finanziario notevole - ha ammesso la titolare del dicastero di viale Trastevere - ma attraverso una 'due diligence' seria sui costi che sosteniamo oggi per le supplenze brevi e per l'integrazione dei disabili potremmo arrivare a un bilanciamento finanziario".
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    Precari. Quanti sono, in quanti lavorano e con quale canale. Un esercito di 190mila persone che bussa alla porta



    Quanto sono importanti i docenti precari per la scuola italiana? Un semplice riassunto per ricordare la consistenza del fenomeno precariato scolastico in italia, dai numeri complessivi, ai precari che lavorano

    Quanti sono i precari in Italia? I numeri ce li ha forniti la Giannini, durante la presentazione del piano programmatico del suo dicastero

    Secondo le stime ministeriali i precari sono così suddivisi:

    170mila iscritti nelle GaE
    460mila iscritti in Graduatoria di istituto per supplenze annuali (da sottrarre i 170mila iscritti in GaE)
    10mila nuovi abilitati TFA
    70mila con titoli di servizio e abilitandi PAS
    55mila diplomati magistrali

    A questi bisogna ggiungere i laureati in Scienze della formazione primaria immatricolati dall'anno accademico 2008/09.

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    Di questi, coloro che hanno lavorato sono stati 120.339 su 728.325 docenti.

    108.284 assunti fino al 30 giugno e solo
    12.055 con contratto al 31 agosto
    tra i 40-50 mila supplenti chiamati dalle graduatorie d'istituto

    A questi bisogna aggiungere 18.979 Ata

    Il totale si aggira tra i 180 e i 190mila precari realmente utilizzati nelle scuole. Un esercito che bussa alla porta della stabilizzazione.

    Precariato, no a stabilizzazione di massa, sì a doppio canale e smaltimento GaE in 10 anni. Approvata risoluzione per riapertura graduatorie
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    Verso lo sciopero dell'11 aprile. Precari della scuola occupano simbolicamente sede del PD a Milano

    inviato da Coordinamento Lavoratori scuola - Gli insegnanti precari che da due settimane tengono un presidio davanti alla sede del PD a Milano per chiedere un impegno sul tema della Scuola Pubblica e della stabilizzazione di chi insegna da troppi anni come precario, hanno occupato simbolicamente la sede del PD esponendo il loro striscione.

    L'onorevole Malpezzi era assente, ma ciò non ha scoraggiato i lavoratori della scuola pubblica che hanno deciso di entrare nella sede del PD e ribadire le loro richieste.

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    Si annuncia lo sciopero dei precari della scuola l'11 aprile con un corteo a Roma. Giannini fa rima con Gelmini. I precari scioperano l'11 aprile

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    Riforma scuola. Prima mobilitazione dei precari graduatorie di istituto il 10 settembre


    immagine MIDA precari manifestazione

    Ad organizzare la manifestazione dei precari delle graduatorie di istituto è il MIDA Precari. Appuntamento il 10 settembre 2014 alle ore 14:00 in Piazza Montecitorio, Roma.

    "La mobilitazione - si legge nel comunicato - ha lo scopo di legittimare tutti i docenti abilitati di ogni ordine e grado inseriti in II fascia delle Graduatorie di Istituto, graduatoria valida a tutti gli effetti per lo scorrimento e attribuzione di posti a ruolo esattamente come la Graduatoria ad esaurimento"

    Il punto di partenza sono le Linee guide presentate dal Governo Renzi il 3 settembre 2014. In esse si prevede la cancellazione della III fascia delle graduatorie di istituto, mantenendo la seconda solo per gli abilitati. Vai al pezzo

    Segui su Facebook le news della scuola e partecipa alle conversazioni. Siamo in 131mila

    Quest'ultima - secondo il MIDA Precari - ai fini dell'attribuzione delle supplenze diventerebbe inservibile se le cattedre dovessero essere coperte dalle 150.000 assunzioni, come promesso e sbandierato. Si costringerebbero così a riposo forzato se non coatto, 130.000 abilitati, un'intera categoria di lavoratori a soffrire di paralisi lavorativa.

    Rosa Sigillò e Angela Veltri, responsabili Mida Precari invitano tutte Sigle Sindacali e tutte le Associazioni di Categoria a partecipare alla manifestazione. Ad essere già coinvolti il professor Giorgio Mottola, la Collega Valeria Bruccola con l'Associazione ADIDA, il SAESE, sindacato autonomo. Sono 2000 inoltre i docenti presenti nel gruppo gruppo FB Mida Passione Scuola.
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