L.S.U. LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI

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    SOLIDARIETA' AI COLLEGHI LSU PRESENTI IN ISTITUTO





    I LAVORATORI E LE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE DELL' I.I.S. EUROPA - VIRGINIA WOOLF ESPRIMONO SOLIDARIETA' E VIVA PREOCCUPAZIONE PER GLI ESITI DELLA VERTENZA DEI LAVORATORI L.S.U. (Lavoratori Socialmente Utili) PRESENTI IN ISTITUTO.

    IL PREVISTO LICENZIAMENTO CHE SARA' ADOTTATO PER IL 28 FEBBRAIO 2014 AGGIUNGE GRANDE DISAGIO E SCONCERTO IN TUTTI I LAVORATORI DELL'ISTITUTO.

    ANCORA UNA VOLTA ESIGENZE DI SPENDING REVIEW COLPISCONO IMMOTIVATAMENTE LE PARTI PIU' FRAGILI.

    STIAMO VALUTANDO OPPORTUNE AZIONI DI LOTTA E DI PROTESTA AL FIANCO DI QUESTI NOSTRI COLLEGHI.


    LAVORATORI E RSU DELL'ISTITUTO


    Edited by redrose - 14/3/2014, 09:08
     
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    IL SERVIZIO DEGLI LSU VIENE PROROGATO AL 31.03.2014


     
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    Addetti alle pulizie, sospensione degli scioperi. Ma la soluzione ancora non c’è


    di A.G.
    28/02/2014
    Dopo il via libera al sospirato decreto, che fa slittare di un mese il pericolo di forte decurtazione degli stipendi o di licenziamento dei 24mila ex Lsu dipendenti delle cooperative, l’Usb revoca dello sciopero del settore già proclamato per il 3 marzo. Ma la situazione rimane delicata: il ministro Giannini ha già programmato per il 4 marzo un tavolo con il ministro del Lavoro.
    In dirittura d’arrivo, a poche ore dal termine, ma è arrivata. È la proroga di un mese dei finanziamenti degli ex Lavoratori socialmente utili, i dipendenti delle cooperative che operano nel servizio di pulizia in migliaia di scuole, giunta attraverso un decreto, di cui non si conoscono i particolare ma solo la sostanza.
    "Con questo decreto – ha spiegato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, dopo il Cdm del 28 febbraio annunciando anche per martedì 4 marzo un tavolo con il ministro del Lavoro - abbiamo affrontato l'emergenza per 24mila addetti alle pulizie con una proroga fino al 31 marzo e con il finanziamento del ministero dell'Istruzione si mette in sicurezza la situazione".
    La proroga al 31 marzo, che era nell’aria, ha spinto almeno una parte dei sindacati a revocare lo sciopero: "è un primo, tenue, risultato delle tante lotte messe in campo nel tempo da questi lavoratori", ha detto Paolo Sabatini, dell'Usb Lavoro Privato, annunciando anche la revoca dello sciopero del settore già proclamato per il 3 marzo e di differirlo ad altra data auspicando che "finalmente il governo adotti reali misure che consentano di risolvere questo più che decennale problema".
    "Restiamo in attesa di poter interloquire attraverso il tavolo interministeriale che dovrebbe essere convocato nei prossimi giorni – ha spiegato il dirigente Usb - a cui ribadiremo la richiesta dell'assunzione diretta di questi lavoratori, misura che, oltre a garantire un servizio migliore, consentirebbe anche di conseguire notevoli risparmi per il Miur. Intanto non abbasseremo la guardia, troppe volte in questi anni i tavoli ministeriali hanno prodotto il peggioramento delle condizioni lavorative. Pertanto proseguiranno le mobilitazioni e le iniziative di lotta. Stiamo organizzando la partecipazione degli ex Lsu della Scuola alla giornata di mobilitazione nazionale del prossimo 14 marzo, con manifestazione nazionale a Roma, convocata proprio contro la spending review imposta in tutti i settori della Pubblica Amministrazione".
    "E' inammissibile che di fronte ad accertate e indicibili ruberie, agli spropositati stipendi dei manager dello Stato, all'enorme buco prodotto dall'evasione e dalla elusione fiscale e contributiva, vengano penalizzati - ha concluso Sabatini - proprio i lavoratori dipendenti ed i precari della Pubblica Amministrazione".
    In ogni caso, l’annunciata boccata d’ossigeno per un mese è arrivata. Restano in piedi tutte le incertezze, legate al taglio dei finanziamenti previsto dalla spending review, per il futuro di tante migliaia di addetti al servizio di pulizia nelle scuole italiane.

    da Tecnica della Scuola
     
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    Pulizie nelle scuole, rimandata al 31 marzo scadenza contratti migliaia di LSU. USB rimanda lo sciopero




    Il Consiglio dei Ministri ha prorogato di un mese i contratti per migliaia di lavoratori delle imprese di pulizia delle scuole. Problema rimandato ma non risolto. Il Miur avrà ora un tempo necessario per trovare una soluzione definitiva.

    I lavoratori interessati sono 24mila che si sono mobilitati in tutta Italia per il rinnovo del contratto.

    I primi commenti

    M5S

    Giusto il provvedimento, ma "il MoVimento 5 stelle è però contrario al fatto che le risorse utilizzate a copertura di tale proroga, vengono prese dallo stesso comparto istruzione, sottraendole al fondo per il diritto allo studio. Questo è un segnale è un segnale molto negativo, che chiarisce come sul comparto dell'istruzione questo Governo non sia assolutamente in discontinuità rispetto
    a quelli che l'hanno preceduto".

    "La nostra proposta di legge, - continua il comunicato - che promuove l'internalizzazione dei servizi ,consentirebbe agli 11 mila lavoratori del personale ATA accantonati di tornare nell'organico di diritto"

    Francesca Puglisi, capogruppo PD in Commissione Istruzione al Senato.

    "Intanto è stata affrontata una grave emergenza, per la messa in sicurezza del personale scolastico non contrattualizzato e fuori dagli
    organici. Ora sarà necessario risolvere in maniera strutturale e definitiva la crisi occupazione del settore delle pulizie scolastiche."

    Unione Sindacale di Base

    La proroga al 31 marzo degli orari lavorativi e dei livelli occupazionali per i 24.000 dipendenti delle cooperative che operano nel servizio di pulizia in migliaia di scuole, annunciata oggi dopo il Cdm dal ministro Giannini, è un primo, tenue, risultato delle tante lotte messe in campo nel tempo da questi lavoratori", afferma Paolo Sabatini, dell'USB Lavoro Privato.

    "A fronte di questa prima risposta - prosegue Sabatini - come USB abbiamo deciso di revocare lo sciopero generale del settore, già proclamato per il 3 marzo, e di differirlo ad altra data auspicando che finalmente il governo adotti reali misure che consentano di risolvere questo più che decennale problema"
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    CONTESTIAMO FONDO PULIZIE E CONFLITTO INTERESSI POLETTI

    SCUOLA, M5S: CONTESTIAMO FONDO PULIZIE E CONFLITTO INTERESSI POLETTI



    ROMA, 28 feb – “La decisione del Consiglio dei Ministri di prorogare fino al 31 marzo il contratto di lavoro per gli addetti alle pulizie, che sarebbe scaduto oggi è, oltre che giusta, anche necessaria, dal momento che non era pensabile mettere dall’oggi al domani in mezzo a una strada 11 mila persone. Il MoVimento 5 Stelle è però contrario al fatto che le risorse utilizzate a copertura di tale proroga, vengono prese dallo stesso comparto istruzione, sottraendole al fondo per il diritto allo studio. Questo è un segnale molto negativo, che chiarisce come sul comparto dell’istruzione questo Governo non sia assolutamente in discontinuità rispetto a quelli che l’hanno preceduto”.

    Lo dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.

    “Inoltre, prendiamo atto del fatto che il Ministro Giannini intende risolvere la questione degli addetti alle pulizie non più con misure tampone, ma in modo strutturale. A tal riguardo è da giugno che noi del M5S abbiamo una proposta pronta, che abbiamo già sottoposto al precedente ministro, e che nei prossimi giorni proporremo al neo ministro dell’Istruzione.

    La nostra proposta di legge, che promuove l’internalizzazione dei servizi ,consentirebbe agli 11 mila lavoratori del personale ATA accantonati di tornare nell’organico di diritto. Agli operatori che hanno lavorato per anni al servizio delle ditte esterne, invece, dovrebbe essere riconosciuto il servizio in modo da essere inseriti nelle graduatorie ATA. Tutto questo è realizzabile senza l’investimento di ulteriori risorse.

    Infine, il fatto che per dare una risposta strutturale al problema il ministro Giannini intenda aprire un tavolo interministeriale con il ministro del Lavoro Poletti è cosa che ci mette in guardia. Infatti, Poletti è stato per oltre un decennio presidente della Legacoop al cui interno ci sono realtà, come la Manutencoop, che, appunto, sui occupano di pulizie nelle scuole, . Il dubbio che il ministro del Lavoro, in questo caso, non possa esprimere una figura super partes, esiste. Vigileremo sull’andamento dei lavori ministeriali”.
     
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    Appalti pulizie scuole, sistema al collasso. M5S, inserire LSU in graduatorie ATA




    Siamo alla terza proroga per un sistema che costa 20mln di euro e che permette una retribuzione di 800 euro per ognuno dei 24mila ex LSU impiegati nelle ditte che si occupano delle pulizie delle scuole.

    Il sistema è ormai al collasso, presto un tavolo tecnico tra MIUR e Funzione pubblica, ma M5S e SEL propongono di internalizzare il servizio, risparmieremmo due terzi dell'attuale spesa. CISL, "sì, ma dobbiamo assumere tutti i 24mila LSU".

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    11.800 esuberi da appalti pulizie, saranno usati per ritinteggiare le scuole. Domanda: se ne occuperanno sempre ditte esterne?




    Il Governo non risponde al quesito, posto ieri da Luigi Gallo del Movimento 5 stelle durante il dibattito sulla proroga dei finanziamenti alle ditte esterne che si occupano della pulizia delle scuole.

    Ieri alla Camera, Roberto Reggi, sottosegretario all'istruzione, ha anticipato l'intenzione del Governo di utilizzare le circa 11.800 le unità lavorative in esubero in un piano – previa idonea riqualificazione del personale - di utilizzo nella piccola manutenzione degli edifici scolastici, come la tinteggiatura delle aule e i lavori idraulici.

    Rileva quindi come con lo stesso numero di addetti ai servizi ausiliari nelle scuole attualmente utilizzati con i contratti di esternalizzazione si svolgerà sia l'ordinario lavoro di pulizia degli edifici scolastici sia la manutenzione ordinaria, senza che si faccia assistenzialismo.

    Questi lavoratori rientreranno, dunque, in quel grande progetto del Governo relativo all'edilizia scolastica. A partire dall'attivazione di procedure rapide per realizzare la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza delle scuole.

    Al termine dell'intervento il deputato Gallo hanno chiesto se tale attività di manutenzione ordinaria annunciata dal sottosegretario Reggi sarà affidata a ditte esterne all'amministrazione, oppure si profila un percorso differente.

    Vedi il servizio di Daniela Sala




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    Continua il "massacro" della legge 440


    di Reginaldo Palermo
    19/03/2014
    Il decreto legge n. 16 consente la proroga dei contratti di appalto di pulizia e per coprirne i costi prevede un taglio di 20 milioni di euro ai fondi dell'autonomia scolastica. Il provvedimento è all'esame della Camera in questi giorni.
    Ormai non ci sono più dubbi: la legge n. 440 del 1997 voluta dal ministro Luigi Berlinguer per sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche sta diventando un lontano ricordo e gli stanziamenti da essa previsti sono sempre più aleatori.
    Dopo il taglio di 39 milioni di euro previsto dal decreto sugli scatti stipendiali per risolvere (o per meglio dire per tamponare) il problema delle posizioni economiche del personale Ata, arriva adesso un altro taglio: 20 milioni di euro per consentire la proroga degli appalti di pulizia nelle scuole fino al 31 marzo prossimo.
    La disposizione è contenuta nel decreto legge n. 16 del 6 marzo scorso all’esame della Camera in questi giorni.
    Proprio nella giornata del 19 marzo la Commissione Cultura ha espresso sul provvedimento il proprio parere favorevole anche perché il rappresentante del Governo sottosegretario Reggi ha assicurato che la gara in corso gestita tramite la Consip consentirà un risparmio di più di 250 milioni di euro e pertanto sarà possibile garantire la prosecuzione dei contratti anche dopo il 31 marzo.
    Resta il fatto che ormai quando è necessario reperire qualche risorsa per affrontare una emergenza, si fa spesso riferimento alla legge 440 come se fosse una sorta di “pozzo di San Patrizio”.
    Il fatto è che ormai gli stanziamenti della legge 440 sono confluiti da tempo in un fondo unico destinato a garantire il funzionamento amministrativo e didattico delle istituzione scolastiche che, a questo punto, risulta sempre più ridotto.
    Nel corso del dibattito parlamentare sulla conversione in legge del decreto n. 3 sugli automatismi stipendiali le forze politiche si sono trovate tutte d’accordo nel richiedere al Governo di individuare al più presto risorse adeguate per coprire i tagli sulla legge 440 e sul fondo di istituto. Il sottosegretario Toccafondi si è dichiarato ampiamente favorevole, ma resta il fatto che - per il momento - gli stanziamenti per il funzionamento ordinario delle scuole continuano a diminuire.
    Forse il Ministro non si è ancora accorta che la situazione è ormai al limite e il rischio è che persino il normale funzionamento degli uffici di segreteria venga messo in discussione.

    da tecnica della scuola
     
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    Ex LSU, siglato accordo: si occuperanno della manutenzione degli edifici scolastici. Saranno stanziati 450milioni




    I sindacati siglano l'intesa, come anticipato già qualche giorno fa dalla nostra redazione. I 24mila lavoratori Ex Lsu in esubero legati alle ditte che si occupano delle pulizie delle scuole, saranno riqualificati e lavoreranno al fine di realizzare il piano dell'edilizia del Governo.

    L'intesa è stata raggiunta la scorsa notte dalle confederazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e dalle federazioni di categoria Fisascat, Filcams e UIltrasporti con i ministeri del Lavoro e dell'Istruzione e con le imprese assegnatarie della gara Consip.

    Il Miur - nell'ambito del più ampio programma per l'edilizia scolastica deciso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - ha stabilito di destinare complessivamente 450 milioni di euro da impiegarsi sino al 30 marzo 2016 - 150 milioni per l'anno 2014, a decorrere dal 1° luglio 2014 e ulteriori 300 milioni per l'anno 2015 - al fine di affidare al sistema delle aziende gli interventi di ripristino del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti ai servizi scolastici.

    Tra le nuove mansioni delle quali si occuperanno questi lavoratori anche quelle legate ai lavori di manutenzione delle scuola, a seguito di corsi di riqualificazione cui il personale in esubero dovrà sottoporsi.

    Inoltre, sarà avviato il programma di sostegno al reddito con il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per un ammontare complessivo di risorse pari a 60 milioni di euro. Oltre ad un sistema di incentivi all'esodo volontario per circa 700 lavoratori che già posseggono i requisiti per la maturazione della pensione.
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    Ex LSU e manutenzione dell'edilizia scolastica. Cosa faranno con esattezza? Scontento dei COBAS




    La soluzione siglata da Cgil, Cisl e Uil che punta ad un riutilizzo degli ex LSU soprannumerari impiegati nelle ditte di pulizia per la manutenzione delle scuole non piace a tutti. Vediamo il perché. I lavoratori si occuperanno degli intonaci, ma anche di piccole opere in cartongesso, degli impianti sanitari, elettrici etc.

    Sabato vi abbiamo dato notizia dell'avvenuto accordo tra sindacati e Governo per il riutilizzo di 24mila lavoratori ex LSU in esubero legati alle ditte che si occupano delle pulizie delle scuole.

    L'accordo prevede uno stanziamento di 450milioni di euro da impiegarsi sino al 30 marzo 2016 - 150 milioni per l'anno 2014, a decorrere dal 1° luglio 2014 e ulteriori 300 milioni per l'anno 2015 - al fine di affidare al sistema delle aziende gli interventi di ripristino del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti ai servizi scolastici.

    Inoltre, sarà avviato il programma di sostegno al reddito con il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per un ammontare complessivo di risorse pari a 60 milioni di euro. Oltre ad un sistema di incentivi all'esodo volontario per circa 700 lavoratori che già posseggono i requisiti per la maturazione della pensione.

    Ma ciò non ha soddisfatto tutti, in quanto si tratta di una “soluzione ponte” per due anni e non risolve alla radice il problema.

    Inoltre, mentre si attende il via definitivo del piano biennale, sebbene le ore contrattuali rimarranno 35, per questo periodo poiché non si è pronti al nuovo programma le ore di lavoro settimanali scenderanno a 18 coperti per la differenza da cassa integrazione.

    I Comitati, inoltre, denunciato che i fondi necessari per tutto questo saranno prelevati da quelli destinati dal Governo in queste settimane all’edilizia scolastica.

    Tra le nuove mansioni delle quali si occuperanno questi lavoratori anche quelle legate ai lavori di manutenzione delle scuola, a seguito di corsi di riqualificazione cui il personale in esubero dovrà sottoporsi. Il testo dell'accordo, del quale siamo in possessi, elenca gli interventi per i quali si dovrà fare un'apposita formazione (i cui contenuti saranno decisi domani, 1 aprile, da un gruppo tecnico coordinato dal MIUR).

    queste le tipologie di intervento previste:

    rifacimento di intonaci e tinteggiatura delle parti interne ed esterne degli edifici
    cancellazione di scritte o segni sulle pareti e sugli infissi con vernici smalto o cementite
    piccole riparazioni e rifacimento della coloritura degli infissi esterni ed interni anche con sostituzione dei vetri
    smontaggio e rimontaggio o sostituzione di componenti di controsoffitti, tende oscuranti, persiane e rifacimento di pavimenti o rivestimenti sopraelevati
    manutenzione, montaggio, smontaggio e riparazione di attrezzature funzionali agli spazi sportivi e ludico ricreativi
    piccole opere di cartongesso funzionali all'implementazione dei lavoratori e delle dotazioni tecnologiche per la didattica
    piccoli interventi all'impianto idrico-sanitario
    interventi su impianti elettrici con sostituzione di corpi illuminati a risparmio energetico, etc
    manutenzione delle sistemazioni a verde esterne e degli spazi e delle strutture dedicate alle attività ludico-ricreative e sportive, impianti di irrigazione ecc
    sostituzione, manutenzione e riparazione di attrezzature e arredi scolastici interni ed esterni
    etc.

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    Appalti ed ex LSU nelle scuole: un accordo risolve l’emergenza, ma lascia ancora molti problemi



    Si estendono i servizi prestati dai lavoratori delle ditte private. La gestione degli appalti spetta agli Enti locali e non alle scuole.
    04/04/2014


    L’Accordo siglato il 28 marzo 2014 tra il Ministero del lavoro e dell’Istruzione e le parti sociali (senza la partecipazione dei sindacati scuola), a tutela dell’occupazione dei lavoratori ex LSU e appalti storici, ha il merito di fare uscire da una continua emergenza, almeno fino al marzo del 2016, le scuole e i lavoratori coinvolti nelle pulizie esternalizzate fin dal 1999.

    Faremo una più meditata valutazione circa le sue ricadute sul servizio scolastico, rimanendo tuttavia convinti che sia necessario affrontare e superare radicalmente questa situazione attraverso il recupero totale dei servizi all’interno dell’Amministrazione.

    Non possiamo nel contempo non esprimere il nostro dissenso sulla parte dello stesso Accordo che prevede che siano le istituzioni scolastiche, sia pur organizzate con scuole capofila, a doversi far carico dell’acquisto dei nuovi servizi a partire dal 1 luglio 2014.

    Tale previsione risulta discutibile almeno sotto due profili.

    Il primo è di contenuto: l’incombenza dell’acquisto di tali servizi non può gravare sulle scuole. Infatti, trattandosi di un servizio che deve essere erogato dagli Enti Locali, non è il personale scolastico a doversi sobbarcare questo nuovo onere gestionale. Non possiamo fare a meno di ricordare che le segreterie scolastiche sono state depauperate in questi anni di un gran numero di unità organiche e sono state sottoposte a continui processi di dimensionamento (peraltro ancora non esauriti).

    Il secondo profilo attiene alla forma, che è anche sostanza: l'organizzazione del lavoro del personale scolastico deve essere negoziata dai Sindacati della scuola e non da altri soggetti. A tale proposito ricordiamo che più volte abbiamo richiesto al Miur la convocazione dei sindacati scuola a quei tavoli per le evidenti ricadute sull’organizzazione del lavoro e sulla qualità del servizio implicate dal lavoro erogato dalle ditte di appalto. Ma, evidentemente, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. E i risultati, su questo punto, si vedono. E sono negativi.

    Poiché per la FLC CGIL non è accettabile che un servizio “esterno”, a gestione esterna, abbia poi ricadute sul personale scolastico, senza che i suoi rappresentanti possano decidere in merito, chiederemo ai sottoscrittori di quell’Accordo di rivedere quel punto riconvocando questa volta anche i sindacati scuola.
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