QUESTION TIME MONTECITORIO SULLA RIFORMA DEL RECLUTAMENTO

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    RESOCONTO PARTECIPAZIONE QUESTION TIME MONTECITORIO SULLA RIFORMA DEL RECLUTAMENTO SCOLASTICO



    Carissimi colleghi,

    scrivo questa lettera per lasciarvi un breve resoconto del question time sul reclutamento promosso dal Movimento 5 Stelle che si è tenuto venerdì 11 Luglio 2014 a Roma ed al quale ho preso parte.


    Poiché tale testo contiene alcune riflessioni e informazioni che ritengo importanti, prego ognuno di dedicare qualche minuto per prenderne visione e consapevolezza.

    PREMESSA: Anzitutto devo premettere che la gestione dell'evento è stata senz'altro migliore rispetto ad altri incontri cui avevo preso parte in passato promossi da M5S. La riunione, si è svolta nella sala Mappamondo di Montecitorio, erano presenti all'incontro circa una cinquantina di persone, la maggior delle quali in rappresentanza di qualche gruppo o coordinamento di precari (soprattutto di gruppi facebook), vi era poi un certo numero di insegnanti attivisti o simpatizzanti del Movimento, due dei presenti risultavano essere docenti ai corsi abilitanti di Didattica della Musica, pochi altri erano lì in ‘veste personale’.

    Tra i deputati erano invece presenti i seguenti onorevoli e senatori: Silvia Chimienti, Manuela Serra, Luigi Gallo, Michela Montevecchi, Giuseppe Brescia, Maria Marzana.

    DOCUMENTO PROGRAMMATICO E PROPOSTE DI M5S: All'inizio dell'assemblea ci è stato consegnato da parte degli organizzatori dell’evento, un documento, visionabile a questa pagina, che oltre a contenere una breve sintesi e analisi sul fenomeno del precariato scolastico, conteneva alcune proposte e orientamenti su una possibile riforma del reclutamento dei docenti. Queste proposte si distinguevano fra quelle orientate ad una gestione di una fase transitoria, e quelle invece per la gestione di un regime futuro definitivo.

    Nel documento, oltre a ribadire un dato che riterrei fondamentale, ovvero che sono previsti nei prossimi anni circa 300mila pensionamenti di insegnanti, si proponevano e ribadivano fra le varie cose:

    La necessità di esaurire le GAE e quindi di attribuire a favore dei soggetti che vi sono inseriti una maggiore percentuale di assunzioni in ruolo, rispetto a coloro che risultano vincitori di concorso (non più 50% GAE e 50% concorso, ma 70% GAE e 30% concorsi);

    L’attuazione di un piano quinquennale straordinario di stabilizzazione del personale con determinati requisiti di titoli e servizi: superamento di concorso o abilitazione + tre anni di servizio;

    La trasformazione delle GAE in graduatorie su base regionale;

    La chiusura definitiva delle Graduatorie d’Istituto;


    IL PUNTO DI VISTA DI LVG SUL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI M5S: Tutti temi su cui gli esponenti dell’associazione si trovavano sostanzialmente in profondo disaccordo per i seguenti motivi:

    a) Anzitutto a nostro avviso è sbagliato gestire la situazione del reclutamento pensando ad una fase transitoria e ad una lontana e futura ‘fase ordinaria’. E’ da oltre mezzo secolo che i vari Governi hanno gestito la questione del reclutamento in quest’ottica, che ha portato solo a caos, incertezza e ingiustizie. Il precariato e il reclutamnto va gestito e basta, con un disegno di legge che preveda adeguate tutele e protezioni per tutti i precari attuali e per quelli futuri e un disegno unico. Tale visione risulta quanto mai necessaria, in vista dell’imminente pensionamento di circa il 40% di tutto il corpo docente. Se si crea una fase transitoria in grado di gestire esclusivamente il precariato attuale, e solo per altro di una parte di esso, ci troveremo tra qualche anno con un numero triplo di precari con tutele ancora minori di quelli attuali. Gli attuali precari, potrebbero forse egoisticamente ribadire che ciò non li riguarda, tuttavia a nostro avviso questa non risulta una scusa valida per volgere altrove lo sguardo e disinteressarsene.

    b) Da un’analisi storica e tecnica, anche sommaria, risulta che le graduatorie Permanenti e quelle d’Istituto, non solo sono sempre esistite (anche se magari con nomi e sfumature diverse, ma pur sempre con funzioni simili), ma soprattutto risulta che così come esse sono strutturate, risultano funzionali ed essenziali per il funzionamento e buon andamento di scuole e istituti statali.

    Infondo, se si guardasse verso la questione del reclutamento scolastico con un minimo di lungimiranza, ci si potrebbe facilmente rendere conto che le possibilità che si hanno per gestire tale questione sono essenzialmente due, in quanto:

    o si procede alla creazione di un organico funzionale assunto in pianta stabile presso le scuole o reti di scuole, tale da coprire non solo tutte le cattedre e posti resisi disponibili, ma anche da sopperire alla necessità di eventuali supplenze temporanee per malattia, maternità ecc..

    oppure si accetta l’idea che l’esistenza permanente e stabile di due graduatorie, una provinciale per l’assunzione del personale su cattedra annuale e vacante e una per l’assunzione di supplenti temporanei, è e rimarrà un esigenza necessaria al funzionamento delle scuole e alla costante erogazione del servizio scolastico.


    c) Accertato quindi che la prima soluzione, non solo risulterebbe molto più costosa rispetto alla seconda, e che un’eventuale attuazione di tale disegno provocherebbe uno stravolgimento di tutto l’attuale sistema nazionale di reclutamento, nonché tempi molto lunghi per l’attuazione e la progettazione di un tale sistema. Ritenuto inoltre che, in considerazione del periodo di profonda crisi economica che stiamo vivendo, della necessità sempre più pressante di risparmiare denaro pubblico, tale soluzione risulterebbe in ogni caso difficilmente approvabile, non resta che constatare che:

    La chiusura delle Graduatorie d’Istituto e ad Esaurimento non è attuabile a meno che non si proceda al contempo ad operare una riforma epocale di tutto il reclutamento, che preveda l’attuazione di un sistema di reclutamento basato sull’istituzione di un organico funzionale, così come previsto alla lett. b), punto 1. Riforma che per altro risulterebbe difficilmente attuabile specie nel breve periodo;

    La chiusura di tali graduatorie, così come già sta avvenendo, non può che causare problemi, malfunzionamenti, e violazione di diritti e aspettative, al quale i legislatori hanno risposto, così come già avvenuto in passato, operando ‘periodiche sanatorie’, che però risolvevano il problema solo momentaneamente, mai definitivamente.

    A meno che non si accetti la logica della ‘periodica sanatoria’, occorre creare un sistema che, partendo dall’idea che tali graduatorie sono necessarie e non vanno chiuse, dia adeguata tutela a tutto il personale docente che abbia maturato anni di servizio alle dipendenze del MIUR, e che quindi sia in possesso di precisi diritti e aspettative onde evitare e prevenire eventuali contenziosi e possibili sanzioni comunitarie, nonché allo scopo di garantire a tale personale un’equa sicurezza economica/lavorativa ed un giusto tenore esistenziale e di vita, sottraendoli dall’abisso della precarierà e dell’incertezza che oggi affligge quasi ognuno di noi.


    E’ su quest’ultimo punto a nostro avviso su cui ci si deve focalizzare se si vuole trovare una soluzione definitiva ed in tempi accettabili all’annoso problema del precariato scolastico italiano. Giacché qualsiasi altra strada o risulterebbe non percorribile o comporterebbe costi elevati e tempi biblici, o sostanzialmente ci riporterebbe all’ormai battuta e non più, a nostro avviso accettabile, ‘strada delle periodiche sanatorie’.

    COSA E’ EMERSO NEL CORSO DELLA DISCUSSIONE: in considerazione del documento programmatico che ci è stato consegnato, è stato chiesto sostanzialmente ai presenti da parte dei deputati del M5S, di esprimersi sui seguenti temi:

    E’ giusto chiudere le Graduatorie Permanenti, se sì, come esaurirle?

    Le assunzioni in ruolo dovranno avvenire per il 50% dalle Graduatorie di Merito dei vincitori di concorso e per il restante 50% dalle Graduatorie Permanenti, oppure per il 30% dalle Graduatorie di Merito dei vincitori di concorso e per il restante 70% dalle Graduatorie Permanenti ad Esaurimento?

    Graduatorie d’Istituto, è giusto chiuderle? E se sì, come esaurirle?


    Nel precisare che avevo già in passato inviato ai deputati del Movimento 5 Stelle un documento dove esprimevo, sulla base di un questionario che mi era pervenuto da parte loro, tutta la mia perplessità non tanto sulle loro proposte, in quanto ancora non mi erano state esposte, ma sul loro approccio, va detto che nel corso della discussione non è emerso alcun punto di vista che si possa dire pienamente condiviso.

    Alcuni si sono espressi favorevolmente verso i concorsi, altri contrariamente, altri ancora erano favorevoli alla chiusura definitiva delle GAE e GI, altri no, altri hanno richiesto l’attribuzione di un peso più elevato a chi aveva acquisito determinati titoli e qualifiche ecc…

    Non solo dunque è mancata una visione condivisa, ma tristemente ho constato come la maggior parte delle persone abbia affrontato la questione della riforma del reclutamento con una visione personalistica/settoriale riguardante la propria questione e/o la categoria di persone che si era chiamati a rappresentare, pochi sono quelli che hanno provato ad affrontare la questione partendo da una visione generale di tutto il problema, assolutamente necessaria a mio avviso se si vuole affrontare e risolvere un simile problema, come pure nessuno mi pare abbia proposto delle profonde riflessioni sul piano giuridico/normativo e dei diritti, benché va detto che, a discolpa dell’operato di ognuno, la tipologia dei quesiti posti, nonché il non molto tempo lasciato ad ognuno per parlare, gli interventi erano infatti cronometrati, non lasciasse poi molto spazio a tale tipologia di riflessioni, e infondo la discussione mi è parsa più impostata come sondaggio, piuttosto che come un dialogo organico fra parti diverse. Ognuno interveniva, in due/tre minuti doveva esporre il suo punto di vista e lasciare la parola ad un altro.

    QUALI SONO LE POSIZIONI ESPRESSE DA LVG: in qualità di rappresentante dell’associazione sindacale La Voce dei Giusti, nei pochi interventi che mi sono stati concessi, oltre ad esprimere il mio disappunto verso una soluzione che prevede una fase transitoria ed una definitiva, invitando i presenti ad uscire da tale mentalità.

    Ho esposto inoltre brevemente nel corso dell’assemblea quelli che erano i punti cardine del nostro progetto sul reclutamento, che chi vuole potrà leggere e commentare a questa pagina, informando infine i presenti che a nostro avviso tale disegno si basa soprattutto sulla imminente necessità di operare una riforma che dia piena tutela ai precari con anni di servizio.

    In particolare si è fatto presente che per legge chi ha maturato almeno tre anni di servizio ha diritto in ordine alla stabilizzazione, alla precedenza nelle assunzioni, ad un adeguato livello di tutela sociale, nonché, qualora si continuasse ad ostinarsi nell’affermare che tali titoli e qualifiche non possono ritenersi valide all’insegnamento, all’equiparazione, ai sensi della direttiva 36/2005/CE e della decisione 1719/2006, del servizio a titolo abilitante. Invitando quindi gli esponenti del movimento, qualsiasi fosse la soluzione da loro proposta per risolvere il problema del precariato, ad attivarsi affinchè si garantisse il pieno rispetti almeno di tali diritti.

    Ho speso inoltre qualche parola per ricordare che l’assunzione da una graduatoria di merito, sia essa quella Permamente ad Esaurimento, o quella d’Istituto, risulta a tutti gli effetti essere una procedura concorsuale per soli titoli pienamente conforme all’art. 97 della Costitutzione, e che la stabilizzazione del personale inserito in tali graduatorie e con molti anni di servizio non costituisce una violazione costituzionale del principio concorsuale, ma solo il giusto riconoscimento dei diritti e delle aspettative di tale personale!

    CONCLUSIONI: questo testo non vuole essere una recriminazione contro l’operato di nessuno, giacché nessuno si è presentato a mio avviso a tale incontro con intenzioni malevole, né i deputati del 5 Stelle si sono posti con atteggiamento ostile e si sono anzi dimostrati bendisposti verso ognuno.

    Quello che si vorrebbe però porre invece in evidenza è che se davvero si vuole arrivare ad una definitiva soluzione del problema del precariato occorre una sostanziale maturazione di tutte le parti in causa e una presa di coscienza da parte di tutti che bisogna andare oltre i personalismi, che bisogna avere il coraggio di vedere il sistema nel suo complesso, che è necessario acquisire la capacità di affrontare e analizzare il problema del precariato scolastico sotto più punti di vista, ed in primis da quello giuridico normativo.

    Non si può infatti negare che il problema del precariato scolastico nasca da una erronea gestione del problema da un punto di vista legislativo/normativo, e più precisamente da un’errata programmazione e pianificazione della questione, e dall’emanazione di una serie di provvedimenti che si sono stratificati nel corso del tempo, spesso disorganici e sconnessi tra loro. Pur riconoscendo la difficoltà di muoversi e prendere piena consapevolezza di tale ambito, è comunque opportuno ammettere che è necessario da parte di chiunque si accinga ad affrontare tale problema, che una buona competenza in tale settore è a nostro avviso fondamentale.

    Un discorso a parte lo meritano i social network e in particolare il fiorire di numerosi gruppi facebook di varie categorie di precari. Premettendo che noi non siamo a priori contrari a tale fenomeno, riscontrando che anzi in molti casi hanno contribuito a creare consapevolezza e alla circolazione di informazioni e idee, non si può però non constatare in ogni caso al contempo l’evidente frammentazione dei precari che ciò ha causato.

    Nel precisare che in ogni caso nemmeno tale elemento deve necessariamente leggersi in maniera negativa, va detto che la nostra vera preoccupazione inescerisce quei rappresentati di gruppi che oltre a costituire contenitore e mezzo per lo scambio di informazioni, spesso portano anche avanti trattative sindacali e politiche di varia natura.

    Ciò non è di per se sbagliato, a patto però che vi sia piena consapevolezza da parte di chi opera in tali contesti dell’enorme responsabilità che costituisce tale attività. Giacché chi porta avanti trattative a nome di altri, si assume non solo l’onere di farsi portavoce per chi volontariamente o involontariamente aderendo al gruppo, ha delegato gli amministratori della loro rappresentanza politica e sindacale, ma invero è che le loro azioni potrebbero ripecuotersi sia positivamente che negativamente anche verso tutti coloro che non risultano iscritti o aderenti al gruppo, ma che ugualmente potrebbero subire le conseguenze delle loro azioni e degli accordi presi a livello politico e sindacale, i quali potrebbero avere enormi ripercussioni.

    Detto ciò si fa presente che sarebbe opportuno che tali amministratori, prendessero piena consapevolezza delle loro responsabilità e poteri, uscendo da un’ottica settoriale, cercando di ampliare quanto più le loro vedute e competenze e cercando sopratutto di comprendere che è necessario confrontarsi tra più parti concordando una soluzione condivisa, se si intende arrivare ad una soluzione definitiva del problema.

    Nel precisare che tale appello è in ogni caso rivolto anche a tutte le rappresentanze sindacali e alle associazioni di categoria che si occupano di precariato scolastico, ci appelliamo inoltre ad ognuno affinché si faccia pressione dal basso perché tale cambiamento possa compiersi e vi sia sempre maggiore consapevolezza di tale esigenza e problematica.

    Francesca Bertolini (Presidente ass. La Voce dei Giusti)
     
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