Approvato emendamento Quota96. Forse è la volta buona.

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    Approvato emendamento Quota96. Forse è la volta buona. Aggiunto ricalcolo a pensione secondo sistema contributivo per lavoratrici


    E' stato approvato dalla Commissione Affari costituzionali, intorno alle 22 e 30, l'emendamento al Decreto PA-EXPO l'emendamento che pensiona dal 1 settembre 2014 i Quota 96 del 2012. Lo stanziamento prevede 416mln di euro.

    All'emendamento che era stato anticipato da OrizzonteScuola.it, è stato aggiunto un nuovo comma, il 3bis.

    Ecco il testo

    3.bis Le lavoratrici della scuola che entro l'anno scolastico 2011/12 abbiano maturato, ai sensi dell'art. 59, comma 9 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, i requisiti per il pensionamento ai sensi delle disposizioni vigenti prima della data di entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011. n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011 n. 2014 e succcessivamente alla data di entrata in vigore del medesimo decreto, abbiano optato per la liquidazione del trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo del sistema contributivo ai sensi dell'artcolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004 n. 243 possono chiedere che, a decorrere della data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il trattamento loro erogato sia ricalcolato sulla base delle disposizioni dell'art. 1. comma 12 e 13 della legge 8 agosto 1995, n. 335 e dell'articlo 24 comma 2 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni della legge 22 dicembre 2011, . 214.

    Il resto dell'emendamento è rimasto praticamente invariato: Quota 96, che sia la volta buona? Pubblichiamo il testo dell'emendamento che potrebbe mandarli in pensione

    I 4mila lavoratori della scuola possono inziare il conto alla rovescia.
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  2. rsustaff
     
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    I 4mila ‘Quota96’ possono brindare alla pensione: immediato il turn over
    Alessandro Giuliani Sabato, 26 Luglio 2014

    Per 'liberarli' dal servizio coatto cui li aveva destinati la riforma Fornero, è stato decisivo, dopo l’accertamento delle coperture economiche, il passaggio del decreto legge di riforma della PA in commissione Affari costituzionali alla Camera. Nella tarda serata del 25 luglio è infatti passato l'emendamento al decreto che consente di sbloccare la loro posizione già da settembre. Aprendo così alla possibilità di nuove assunzioni. Approvato pure un emendamento che permette all'amministrazione di procedere a pensionamenti d'ufficio del personale, inclusi i dirigenti. Arrivano però anche i "tetti" minimi per andare in pensione: serviranno a contenere l'uscita troppo anticipata, soprattutto di chi ha tanti anni di studio da riscattare.

    AAAA

    Seppure con due anni di ritardo, i 4mila ‘Quota96’ della scuola possono brindare alla pensione: per 'liberarli' dal servizio coatto cui li aveva destinati la riforma Fornero, è stato decisivo, dopo l’accertamento delle coperture economiche, il passaggio del decreto legge di riforma della PA in commissione Affari costituzionali alla Camera.

    Nella tarda serata del 25 luglio è infatti passato l'emendamento al dl di riforma della Pubblica amministrazione che consente di sbloccare la loro posizione già da settembre. Aprendo così anche alla possibilità di nuove assunzioni, come del resto espressamente richiesto da molti parlamentari.

    La stessa Commissione ha anche messo mano alla norma che impedisce ai lavoratori pubblici, quindi anche a quelli della scuola, di rimanere al lavoro oltre l’età pensionabile: non solo viene eliminato il trattenimento in servizio, che consente di restare a lavoro per altri due anni, ma l'amministrazione può procedere a pensionamenti d'ufficio del personale, inclusi i dirigenti. E un emendamento del relatore, sempre al dl sulla PA, ne stabilisce nel dettaglio le modalità, prevedendo che la scelta sia motivata da esigenze organizzative e senza recare pregiudizio ai servizi offerti.

    “Soprattutto – spiega l’agenzia Ansa - vengono fissati dei limiti d'età, per cui non si può scendere sotto: 62 anni per il complesso dei lavoratori pubblici e 65 per medici e professori. La misura invece non si applica ai magistrati, per loro la soglia restano i 70 anni. Sono stati posti paletti precisi per evitare penalizzazioni e un'uscita troppo anticipata, soprattutto per coloro che possono riscattare tanti anni di studio. E' questa una delle principali novità al decreto legge di riforma della Pa, ma non l'unica”.

    Nelle prossime ore contiamo di fornire ai nostri lettori ulteriori approfondimenti sulle nuove disposizioni approvate dalla I Commissione della Camera, che danno di fatto il via libera ai provvedimenti di riforma della PA.
     
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1 replies since 26/7/2014, 10:24   7 views
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