Governo alla ricerca di accordi per aumento ore lavorative docenti

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    Governo alla ricerca di accordi per aumento ore lavorative docenti





    red - L'obiettivo sarebbe un aumento di 6 ore in più, giustificate per far riemergere il lavoro sommerso dei docenti. La notizia è data dall'Unicobas in un comunicato apparso sul sito del sindacato.

    Pare che le "consultazioni" hanno avuto inizio e dai sindacati, anche se in modo informale. Almeno secondo quanto riferito dall'Unicobas.

    Insomma, al Governo si lavora in vista di quella ampia consultazione che affronterà la questione della valorizzazione della professione docente e dell'orario lavorativo.

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    Ma non basta, infatti pare ci sia stato anche un incontro tra il Ministro Giannini e il Primo Ministro Renzi per concordare un piano che vada in questa direzione.

    Incontro dovuto, dopo i rapporti tesi degli ultimi tempi tra i due, sebbene a distanza. A tal punto da discutere anche di una sostituzione del Ministro.

    Adesso il Governo starebbe cercando di capire che reazioni aspettarsi dal mondo sindacale relativamente ad una proposta di aumento di orario lavorativo, che sarebbe stato pensato in 6 ore in più.


    Per far cosa? Non ci sono indizi in questa direzione, certo è che i precari sperano non si tratti di ore a disposizione per effettuare supplenze, così come i docenti di ruolo sperano di non trovarsi davanti ad un aumento senza retribuzione.

    Consensi starebbero cercando, dal Governo, anche in direzione opposizione. E qui, dicono quelli dell'Unicobas, si potrebbero effettuare delle concessioni che vanno verso le scuole non statali.

    In questi giorni c'era stato un susseguirsi di rassicurazione, con il dottor Marco Campione, capo della segreteria del sottosegretario Roberto Reggi, che affermava che non sarebbe stata presa alcuna decisione impopolare, e che l'aumento dell'orario lavorativo e le supplenze ai docenti di ruolo sarebbero stati a carattere volontario.

    Così come lo stesso Ministro che, commentando la consegna della bozza delle prossime riforme, rassicurava dicendo che l'orario lavorativo non era oggetto di riflessione.

    Anche De Angelis, Direttore del Personale Scolastico, almeno secondo quanto riferisce la CUB, ha voluto rassicurare, affermando che il "MIUR non opererà scelte inaccettabili".

    Ma è intenzione avviare delle consultazioni e presentare al grande pubblico, in autunno, una proposta organica.

    Quindi, al via i lavori.

    Vedi anche

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    red - La smentita sarebbe stata espressa dal dottor Marco Campione, capo della segreteria del sottosegretario Roberto Reggi. Speriamo sia l'ultimo capitolo della già lunga telenovela estiva che ha piantato i docenti davanti ai PC.

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    red - A chi ha ancora difficoltà a comprendere che i docenti non ci stanno ad un aumento delle ore lavorative tout court e senza retribuzione, i risultati sorprendenti della petizione dei "Gessetti rotti" dovrebbe fugare qualsiasi dubbio.

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  2. rsustaff
     
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    Orario docenti: continuano le voci su un possibile accordo


    Reginaldo Palermo Venerdì, 25 Luglio 2014

    E' l'Unicobas a denunciare apertamente che è in corso un accordo fra il Governo e la Cgil.
    Ma in realtà la notizia trova conferma anche da voci ufficiose che circolavano già ieri nei corridoi del Miur. Resta il fatto che mercoledì scorso Reggi avrebbe incontrato il segretario della Flc Pantaleo proprio per parlare dell'orario dei docenti. Se l'accordo andasse in porto non ci sarebbe bisogno di assumere i precari, come invece vorrebbe la Corte Europea.

    AAAA

    La notizia circolava già dalla giornata di giovedì ma nelle ultime ore qualcuno, dall’interno del Ministero, non ha resistito alla tentazione di creare un vero e proprio caso e ha confermato quello che era solo un sospetto: mercoledì scorso il sottosegretario Reggi avrebbe incontrato il segretario nazionale della Flc-Cgil per discutere “seriamente” del problema dell’orario di lavoro dei docenti.
    Evidentemente, l’idea del Governo è che una volta incassato il via libera della Flc, la strada della revisione del contratto nazionale potrebbe essere tutta in discesa.
    In poche parole, il ministro Giannini, ma soprattutto il presidente Renzi, sono molto preoccupati di una possibile sentenza della Corte europea sulla questione dei precari perché se davvero venisse imposta all’Italia l’assunzione di decine di migliaia di insegnanti, tutti i conti dell’esecutivo andrebbero immediatamente in tilt con le conseguenze che è facile immaginare.
    Ma la soluzione c’è ed è anche “facile”: aumentando l’orario di servizio dei docenti, diminuiranno i posti da assegnare ai supplenti annuali o temporanei che siano e basterà far presente all’Europa che in realtà i precari da assumere non sono poi così tanti.
    Insomma, come dire che in questo modo il Governo riuscirebbe a “prendere due piccioni con una fava” e cioè a risolvere in larga misura il problema dei precari da assumere “per ordine dell’Europa” e ad affrontare il nodo del contratto nazionale dei docenti.
    L’Unicobas di Stefano d’Errico sta già lanciando l’allarme e, per prima, denuncia l’esistenza di vero e proprio “accordo segreto” fra il Governo e quello che viene definito “il sindacato di riferimento”, cioè la Cgil.
    Quello che non è ancora molto chiaro è quale strumento il Governo intenda utilizzare per dare corpo a quella che, comunque, è per adesso solo una ipotesi.
    Ma prende sempre più quota la possibilità che prima della pausa ferragostana il Governo adotti un decreto legge proprio sulla questione dell’orario di lavoro dei docenti.
    Anche perché (è bene non dimenticarlo) il piano di assunzioni insegnanti e Ata di cui si sta parlando in questi giorni dovrà essere “ratificato” con una modifica del Contratto nazionale come già avvenuto in passato, in modo da garantire una diversa modulazione degli scatti stipendiali legati all’anzianità.
    A questo punto la situazione diventa davvero complicata anche perché è molto probabile che sull’incontro riservato Reggi-Pantaleo gli altri sindacati rappresentativi (CislScuola in testa) potrebbero avere molto da ridire.
    Quello che è però quasi certo è che i sindacati di base cercheranno di sfruttare un eventuale cedimento della Flc-Cgil; non a caso Unicobas ha già più volte ribadito che nei primi due giorni di scuola ci sarà uno sciopero di tutto il comparto scuola.



     
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1 replies since 26/7/2014, 10:18   9 views
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