Quota 96. Scivolone Renzi "il problema è chi non ha lavoro". I precari?

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    Quota 96. Scivolone Renzi "il problema è chi non ha lavoro". I precari?


    redazione - La questione dei Quota 96 della scuola è come una buccia di banana e va maneggiata con cura. Ha messo in difficoltà la politica e da un punto di vista dell'immagine i Quota ne escono rafforzati.

    Bisogna, quindi, maneggiare con cura e pesare le parole. Ieri il Primo Ministro, intervenendo alla trasmissione "Millennium" su Rai3 ha affrontato la questione delle pensioni dei Quota 96 del 2012.

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    "Ci sono quattromila persone che vorrebbero andare in pensione, che ne hanno legittima aspettativa, non direi un diritto, ma il problema non sono quei quattromila, che un lavoro ce l'hanno, bensì i milioni di persone che non ce l'hanno", ha affermato.

    Giusto, se si vuole sorvolare su un errore della politica che ha procrastinato di 4/5 anni la pensione a 4mila lavoratori e se si guarda solo ad un lato della medaglia.

    Ma la realtà delle cose è sempre più complessa e Renzi dimentica che, dietro 4mila lavoratori della scuola che hanno una "legittima aspettativa", ci sono anche 4mila docenti che aspettano la stabilizzazione e altrettanti che attendono di poter coprire i posti con supplenze annuali.

    Non si tratta di quei lavoratori precari o disoccupati di cui Renzi si preoccupa tanto?

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    Quota 96: sapremo il 29 agosto. Quale soluzione ipotizzabile? Intanto 1 settembre in servizio



    Immagine pensioni quota 96 sapremo 29 agosto

    redazione - Ieri il Primo Ministro ha cinguettato che a fine mese, giorno 29 agosto per l'esattezza, sapremo delle linee guida per la scuola. Tra gli argomenti anche i Quota 96?

    Ci auguriamo che le promesse di Renzi, dopo la bocciatura dell'emendamento al Decreto Madia, vengano mantenute.

    Ricordiamo, infatti, che il Primo Ministro commentò promettendo un intervento a fine agosto per più di 4mila pensionamenti.

    Espressione che può essere interpretata in due direzioni:

    con un intervento ampio che riguarderà le categorie dei pensionandi che hanno rappresentato un'eccezione nel passaggio alla riforma Fornero (dagli esodati ai Quota 96 del 2012), consentendo loro di andare in pensione anticipata con penalizzazione dello stipendio.
    Oppure con una copertura finanziaria che vada oltre i 4mila pensionamenti, comprendendo quei 9mila che secondo l'Inps rispettano le aspettative statistiche prese in considerazione anche dalla Ragioneria dello Stato.

    Si tratterebbe, quest'ultima, di una risposta alle obiezioni della RGS che hanno messo il veto ai tentativi di pensionamento di questa categoria di lavoratori della scuola negli ultimi due anni.

    Infatti, sia la Ragioneria che i tecnici del Senato hanno sempre avanzato dubbi sulla copertura finanziaria, in particolar modo relativamente ai numeri.

    L'obiettivo di Renzi potrebbe essere quello di trovare una copertura certa che comprenda più di 4mila pensionamenti, tagliando (come si suol dire) la testa al toro.

    Pensione che comunque avrà come scotto la rinuncia al TFS fino alla maturazione dei requisiti secondo le novità della Fornero.

    Appare chiaro, comunque, che il personale Quota 96 della scuola dovrà tornare in servizio anche per il 2014/15, per poi, in modo straordinario, poter accedere alla pensione lasciando il posto ai giovani docenti in corso dell'anno.

    La strada è ancora lunga e piena di insidie, dal varo del Decreto, all'assenso da parte della RGS, alla trasformazione in legge, con il via alle procedure di pensionamento che potrebbero oscillare dai trenta giorni (se eseguite con modalità d'urgenza) fino a tre mesi.

    In attesa i precari che vedono sempre più sfumare la possibilità di avere un incarico su questi posti a tempo indeterminato e sicuramente non dal 1 di settembre.

    Nel frattempo i comitati Quota 96 e i precari si sono dati appuntamento proprio il 29 agosto a Roma per manifestare al fine di ricordare al Governo gli impegni pubblicamente assunti.
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