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Edilizia scolastica. A Tivoli si stacca l'intonaco dal tetto di una scuola, feriti due docenti
di Giulia Boffa
Stamattina si è staccato un pezzo di intonaco dal tetto di una scuola in via del Collegio a Tivoli, delle dimensioni di un metro per un metro e mezzo, mentre si stava svolgendo una riunione di docenti.
Due docenti sono stati colpiti di striscio e sono rimasti lievemente feriti: uno lamenta un dolore al collo e si sospetta contusione, l'altro ha provato solo un grande spavento ma comunque pericoloso essendo cardiiopatico.
Nonostante i fondi stanziati per l'edilizia scolastica, in particolare quello per rendere le scuole sicure, accadono ancora incidenti di questo tipo, che minano l'incolumità di studenti e docenti, come in questo ultimo episodio. Molti sindaci lmentano di non aver ricevuto un euro dai fondi, perché arriveranno solo quando le ditte appaltatrici produrranno le fatture. Sono molti i comuni e le province che stanno stanziando fondi propri, lì dove ci sono, per iniziare i lavori più urgenti.
Edilizia scolastica. Lo stato dell'arte dei tre progetti avviati: #SCUOLE SICURE, #SCUOLENUOVE, #SCUOLEBELLE
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Cadono i soffitti ma a scuola ci si gingilla con gli "aprifila" e i "chiudifila"
Reginaldo Palermo Giovedì, 23 Ottobre 2014
Le scuole spendono tempo e soldi per organizzare improbabili esercitazioni con tanto di aprifila e chiudifila o per spiegare l'uso di estintori e così via, ma intanto tutti i giorni, o quasi, cadono finestre, pezzi di intonaci, frammenti di cornicioni e altro ancora. Forse bisognerebbe rivedere le priorità.
AAAA
Con il rischio di andare controcorrente vorremmo fare una modesta osservazione sul tema delle norme sulla sicurezza negli edifici scolastici.
Quasi ogni giorno, ormai, ci tocca leggere notizie di incidenti più o meni gravi all’interno delle scuole: qualche volta si stacca un pezzo di intonaco, altre volte cade una finestra, di tanto in tanto le crepe nei muri mettono in allarme gli uffici tecnici e in qualche occasione un alunno o un docente subisce conseguenze più o meno serie.
Senza contare l’elenco, sempre più lungo, di scuole che vengono chiuse per motivi di sicurezza.
A fronte di questo continuo stillicidio Ministero ed Enti Locali dovrebbero intervenire seriamente per garantire maggiore sicurezza agli studenti e al personale.
Qualcosa si fa (ma gli sforzi dovrebbero essere almeno decuplicati), e invece nelle scuole ci si continua a gingillare sui corsi di formazione per il personale che sono certamente utili ma del tutto inadeguati ad affrontare la situazione.
Ma che senso ha perdere tempo a studiare nei dettagli tutta la normativa sulla prevenzione incendi (un incendio serio è evento non rarissimo ma pressoché unico, mentre è dimostrato dai fatti che le finestre cadono quasi ogni giorno) ?
Vogliamo dirla tutta: secondo le regole che vengono quasi sempre fornite ai docenti (da esperti esterni decorosamente retribuiti) in ogni classe ci dovrebbe essere l’aprifila, il chiudifila e l’elenco degli alunni presenti dovrebbe stare in bella vista sulla cattedra; in caso di emergenza il docente deve provvedere a far uscire tutti dall’aula portando con sé l’elenco in modo da fare il controllo una volta arrivati nel “punto di raccolta”. Ottima cosa, peccato che con l’uso del registro elettronico, l’elenco degli alunni non esista più !
Ma davvero si pensa che la sicurezza nelle scuole passi attraverso i “preposti” o altre figure del genere?
Domanda conclusiva: anziché spendere decine di milioni di euro ogni anno per improbabili corsi di formazione non si potrebbe utilizzare la stessa cifra per sistemare un po’ di finestre pericolanti e comprare qualche flacone di candeggina in più per garantire una migliore igiene degli ambienti?.