La scuola con Confindustria per indirizzare gli studenti

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    La scuola con Confindustria per indirizzare gli studenti


    di Patrizia Del Pidio


    Domani, 7 ottobre 2014, sarà presentato a Roma il progetto la “Nuova Scuola” da Confindustria. L’obiettivo principale di questo progetto è fare in modo di sfruttare lo spirito creativo degli italiani per rilanciare la scuola nel futuro del nostro Paese.

    Il 7 ottobre 2014 Confindustria promuove Roma la 1° Giornata nazionale dell’Education in collaborazione con il quotidiano il Sole 24 Ore presso l’Aula Magna dell’Università capitolina Luiss.

    Nel corso della giornata la stessa Confindustria annuncerà “100 nuove proposte” per provare a riformare il sistema educativo basandosi sull’autonomia, il merito e la valutazione.

    A intervenire durante la giornata saranno, oltre al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, Ivan Lobello, Vice Presidente di Confindustria per l’Education e Gianfelice Rocca, Presidente dell’AssoLombardia.

    Attraverso questa giornata si vuol far interagire tra loro tutte le personalità che rappresentano le istituzioni che collegano il mondo della scuola con quello del lavoro per rafforzare la collaborazione tra sistema educativo ed imprese, con lo scopo di provare a combattere la disoccupazione giovanile che sta raggiungendo livelli altissimi.

    La scuola italiana ha sicuramente bisogno di una rivoluzione radicale che porti al centro processo di istruzione lo studente laddove, oggi, al centro del sistema educativo, basato sul sistema tolemaico, vede il docente. L’insegnante deve diventare la spalla, il coordinatore che indirizza gli allievi verso la giusta via della conoscenza e della formazione delle idee. Oggi, l’attuale ordinamento, che si basa sulla riforma Gentile, vede al centro il docente come una figura che, con lezione frontale trasferisce i suoi saperi agli allievi senza confronto.

    Per far si che questa rivoluzione avvenga bisogna fare in modo che le discipline fondamentali vengano in qualche modo superate per trasmettere ai giovani quelle che sono, invece, le discipline e le competenze richieste dalla imprese e dalle aziende che offrono lavoro. Le discipline fondamentali devo sicuramente rimanere nella scuola senza però fare in modo che fagocitino tutto il resto delle conoscenze che gli allievi sono portati ad imparare per avvicinarsi in maniera sempre più specialistico al mondo del lavoro e delle imprese.

    Il sistema educativo, quindi, come è oggi, è sicuramente inefficace, non risponde alla domanda delle aziende e bisogna fare in modo, come fa presente Education, che la scuola prepari a rispondere alle offerte di lavoro offerte. Ovviamente per fare questo andrà potenziata tutta la filierà tecnica e professionale facendo in modo che gli ITS siano diffusi sempre di più, visto che al momento sono i percorsi di studio che permettono maggiormente di trovare lavoro al termine del percorso (si parla del 65% degli studenti).
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