L’azienda italiana che «stampa» i denti artificiali in 17 minuti

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    L’azienda italiana che «stampa» i denti artificiali in 17 minuti





    La Dws, terza produttrice al mondo di stampanti 3D, ha realizzato un prodotto dedicato agli odontoiatri. I prodotti di Maurizio Costabeber tornano al Ces di Las Vegas
    di Barbara Millucci



    Denti artificiali prodotti e «stampati» in 17 minuti direttamente nello studio odontoiatrico mentre il paziente attende sul lettino. L’applicazione, unica al mondo, è lanciata sul mercato dall’azienda vicentina Dws (Digital Wax Systems), nata nel 2007, terza azienda al mondo per importanza nella produzione di stampanti 3D. Si tratta dell’unico gruppo italiano in grado di sviluppare sistemi per la prototipazione e produzione rapida implementando la tecnologia della stereolitografia. Oltre a creare stampanti dedicate alla gioielleria e alla produzione di oggetti in plastica, la Dws ha scelto di puntare sul mercato odontoiatrico.



    I sistemi DigitalWax sono gestiti da software di controllo dedicati, compatibili con i programmi Cad/Cam disponibili sul mercato. In pratica il dentista deve solo scansionare la dentatura e la stampante 3D produrrà sul disegno tutti gli elementi di cui può avere bisogno l'odontoiatra: allineatori trasparenti; placche mobili; scheletrati; monconi sfilabili; provvisori; calcinabili; modelli ortodontici; guide chirurgiche. Tutto utilizzando i classici materiali biocompatibili che utilizza il dentista per la sua attività. In soli 17 minuti così un dente è pronto per essere impiantato: il risparmio in termini di tempo è sorprendente perché di fatto può eliminare la necessità di fissare un secondo appuntamento. Ma come funziona una stampante 3D? Nella stampante una sorgente laser di classe 3B realizzata dal centro ricerca e sviluppo Dws, produce raggi ultravioletti che solidificano la resina fotosensibile strato su strato. Attraverso un posizionatore verticale, la piattaforma di modellazione sale della misura corrispondente allo spessore dello strato solidificato. Questo movimento, sincronizzato con quello del laser, produce modelli tridimensionali solidi di eccezionale complessità e precisione.

    Eccellenza italiana

    Il software proprietario Nauta®, frutto di anni di ricerca ed innovazione, è dedicato all’editing di oggetti 3D. L’azienda vanta una lunga e consolidata esperienza nella prototipazione e oggi è arrivata a sviluppare soluzioni hi-tech per la prototipazione e per la produzione rapida esportando il 95% dei propri prodotti in oltre 60 paesi del mondo. Durante l’ultima edizione di Maker Faire Rome, abbiamo intervistato il general manager Maurizio Costabeber, ora in procinto di volare negli Stati Uniti per partecipare al Ces di Las Vegas.

    «La mission dell’azienda è portare la stampa 3D ai più alti livelli di precisione e definizione – spiega Costabeber - aiutando le aziende ad abbassare notevolmente i costi rendendole più snelle e competitive uscendo dai tradizionali schemi e lasciando massima libertà alla creatività in ogni settore». La società ha depositato, in pochi anni, decine di brevetti per proteggere le sue innovazioni tecnologiche e di design.


    Tra i progettisti e designer di prodotto con cui DWS collaborano Roberto Maurizio Paura, Roberto Corazza, Mario Alessiani, Fabio Caresi con Riccardo Gatti, Stefano Pasotti, Alessandra Meacci e Andrea Pirrone; e i designer di gioiello: SOB di spazioFARE, Ciro Esposito per Kioro Design, Marie Hèlène Polo per EllaPolo e Anita Montiel. Lo studio di architettura e ingegneria MC A (Mario Cucinella Architects), vincitore del Concorso Internazionale di Architettura WT Smart Cities Award, ha costruito la nuova sede delle Poste e Telecomunicazioni di Algeri (ARPT - Autorité de Régulation de la Poste et des Télécommunications) grazie alle innovazioni proposte dall’azienda veneta. E’ stato infatti creato un modello in scala grazie alla tecnologia stereolitografica delle stampanti professionali DWS. Anche il designer Pietro Nardi per le progettazioni 3D utilizza questo tipo di strumenti evoluti. Attualmente, Pietro Nardi sperimenta queste soluzioni nei suoi corsi di progettazione e industrializzazione del design presso la Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza, del CPV (Centro Produttività Veneto).
     
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