Riforma, da più parti si chiede Decreto legge. Relatore forse la Coscia, martedì si inizia

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    DDL Scuola. Cittadinanzattiva: poco realistici i nuovi poteri ai Presidi. Destinare uno per mille solo alle scuole




    "Se il dirigente è l'anello forte di questo impianto, le famiglie e gli studenti sembrano l'anello debole; non vengono rappresentanti. A loro viene riservato il ruolo di soli ratificatori". A dirlo Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva, in audizione a Montecitorio sul ddl Buona scuola.

    POCO REALISTICI NUOVI POTERI A PRESIDI

    Gli obiettivi dell'articolo 7 del ddl Buona scuola "sembrano poco realistici e molto sbilanciati in capo di una sola figura. Non convince la previsione di affidare esclusivamente al dirigente scolastico il potere di incaricare i docenti".

    "L'eccessiva centralità e l'eccessivo potere riservato ai dirigenti scolastici - ha aggiunto - come chiave di volta per far decollare l'autonomia scolastica non sono realistici. E c'è una scarsa fattibilità dell'esercizio di tali funzioni da più scuole, su una popolazione di studenti e di docenti molto numerosa e difficilmente conoscibile per vie dirette".

    "Non convince - ha proseguito Bizzarri - che il potere di attribuire incarichi ai docenti e di valutazione del personale docente sia appannaggio esclusivo del dirigenti". Sul tema della valutazione dei professori, il ddl "prevede sì i criteri di valutazione per l'assegnazione del bonus annuale, ma non le modalità e gli strumenti di valutazione che dovrebbero invece essere misurabili e verificabili".

    Per questo Cittadinanzattiva propone "di mettere a punto un sistema articolato di valutazione, che riguardi non solo gli studenti, ma anche i dirigenti e i personale docente. Il sistema però dovrebbe essere aperto anche ad altri soggetti valutatori, esterni e interni: colleghi e famiglie"

    POCHE RISORSE PER 92MILA ENTI. DESTINARE UNO PER MILLE SOLO ALLE SCUOLE

    "È condivisibile trovare risorse aggiuntive per le scuole, ma ampliare il 5 per mille alle statali, come modalità di autofinanziamento, non ci sembra né perseguibile né adeguato. Il fondo ammonta a 500 milioni di euro e i soggetti aventi diritto sono al momento 50mila, a cui si aggiungeranno le scuole (per un totale di 92 mila soggetti)". In questo modo "si innescherà una rivalità tra enti. Le famiglie potrebbero poi decidere di donare il 5 per mille e di non donare più il cosiddetto 'contributo scolastico volontario', provocando un danno per il futuro. Quest'ultimo ammonta a 390 milioni di euro. Si creerebbe un divario tra le scuole che hanno più contribuenti e contribuenti più abbienti".

    "Facendo una simulazione su base aritmetica - ha aggiunto - 500 milioni di euro divisi per 92 mila enti verrebbero circa 5.500 mila euro a soggetto. Si capisce in questo modo che questa grande manovra rischia di vanificare questa opportunità. Chiediamo di cambiare questa norma, o di raddoppiare il fondo, oppure di destinare alle scuole l'uno per mille".
    RINVIARE REVISIONE GOVERNANCE PENALIZZA STUDENTI

    "Rinviare per l'ennesima volta alla legge delega la revisione del sistema di governance e degli organi collegiali penalizza fortemente gli studenti". Quest'ultimi "non possono incidere sui Pof, sulla programmazione triennale, sugli investimenti in edilizia scolastica né sul piano di digitalizzazione

    "Chiediamo l'eliminazione della norma, del 2008, che ha innalzato il numero di alunni per classe e chiediamo la predisposizione di un regolamento sulla sicurezza delle scuole, che semplifichi la normativa, che riveda i ruoli e modifichi il sistema assicurativo vigente".


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