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Classi pollaio Elusi sistematicamente i parametri sul numero di alunni - News dal mondo della Scuola.
Carrozza, sulle classi "pollaio" c’è la mia attenzione costante
di P.A.
18/09/2013
Lo ha assicurato la ministra dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, rispondendo, durante il question time, a un'interrogazione sulle iniziative per contrastare il sovraffollamento nelle classi. Ma la questione dipende anche dagli organici su cui hanno inciso tagli
La dimensione delle classi "è un problema sul quale l'attenzione mia e del Ministero è costante, particolarmente al momento di avvio dell'anno scolastico".
"Il recente decreto-legge in materia di istruzione non è intervenuto sul tema non perché ne sia stata sottovalutata l'importanza o perché si escludano situazioni di emergenza, ma in quanto - ha spiegato - è possibile intervenire su questo tema a livello amministrativo".
Al di là dei casi particolari, la ministra ha ribadito l'impegno "nell'assicurare che ogni classe di ciascuna scuola italiana abbia un numero di studenti adeguato all'ordine e al grado degli studi, oltre che alle caratteristiche degli studenti stessi".
"La giusta dimensione di una classe dipende comunque - ha aggiunto - da diversi fattori. Il primo e il più importante, naturalmente, è costituito dalle esigenze educative, da valutare anche alla luce di eventuali situazioni di disabilità. Non si può negare, peraltro, che sulla dimensione delle classi incidano anche altri fattori, quali l'edilizia scolastica, la sicurezza degli edifici, sulla quale i dirigenti scolastici sono chiamati a vigilare, ma soprattutto gli organici del personale docente della scuola, sui quali hanno inciso pesantemente le misure di contenimento della spesa pubblica, che hanno fatto registrare negli scorsi anni una riduzione di 87.400 unità di personale docente e di 44.500 unità di personale Ata.
Rispetto a tali dati si è però registrata, già dal precedente anno scolastico, un'inversione di tendenza con la conferma anche per l'anno appena iniziato di 627.732 unità di personale, cosa che garantisce alle scuole la formazione di tutte le classi necessarie, il mantenimento del tempo scuola nei vari gradi di istruzione, nonché l'istituzione di tutti gli indirizzi nelle scuole secondarie di secondo grado". -
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I costruttori dell’Ance: 30mila scuole sono a rischio
di P.A.
18/09/2013
Secondo i costruttori dell'Ance occorre varare un programma di sostituzione edilizia per almeno 15mila scuole
“Un piano massiccio che preveda tre grandi filoni di intervento: la costruzione di nuove scuole, in sostituzione di quelle obsolete, stimate in circa 15.000 unità (un terzo del patrimonio esistente); la messa in sicurezza degli edifici esistenti; la riqualificazione energetica e gli adeguamenti funzionali degli edifici esistenti. La valutazione dei costruttori italiani è chiara, che l’ha pure presentata all'audizione presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati
in più, scrive ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com, l'anagrafe ministeriale dell'edilizia scolastica - progetto avviato dal 1996 con l'obiettivo di censire il patrimonio e il suo stato di conservazione - non è stata ancora conclusa. Ma a parte ciò, che rimane comunque un fatto grave, i più autorevoli centro studi lanciano l'allarme sullo stato degli edifici scolastici in Italia. Secondo il recente Rapporto Ance-Cresme sulla situazione degli edifici strategici nazionali in relazione allo stato del territorio italiano, sono oltre 24 mila le scuole che si trovano in aree a elevato rischio sismico e circa 6.250 quelle che sorgono in aree a forte rischio idrogeologico.
“Questa situazione - sottolineano i costruttori edili - è il risultato più eclatante della mancanza di una politica di manutenzione del Paese e del progressivo disimpegno dello Stato nella realizzazione di interventi, come quelli di messa in sicurezza delle scuole e di mitigazione del rischio idrogeologico, in grado di garantire la qualità della vita dei cittadini”.
“A questa mancanza di visione e alla pesante riduzione delle risorse da destinare alla sicurezza dei luoghi in cui viviamo, si è aggiunta la scarsa capacità di attuazione dei programmi finanziati, che, peraltro, risultano frammentati e incoerenti tra loro. Ad oggi, infatti, - sottolineano sempre i costruttori edili - lo Stato ha previsto diversi programmi di investimento per la riqualificazione degli edifici scolastici, che prevedono 8 diverse fonti di finanziamento e 12 procedure attuative”.
Secondo le stime dell'Ance, molte risorse rimangono ancora da attivare: il 53% dei fondi stanziati tra il 2004 ed il 2012 non è stato ancora attivato, ai quali si aggiungono 1,3 miliardi stanziati nel corso del 2013. -
Sicurezza, qualità e accessibilità a scuola: Pantaleo, "servono investimenti adeguati" - BACHECHE DEI SINDACATI.
Sicurezza, qualità e accessibilità a scuola: Pantaleo, "servono investimenti adeguati"
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
18/09/2013
Edilizia scolastica: Pantaleo, non servono annunci ma interventi concreti
Il rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità, accessibilità a scuola conferma lo stato disastroso degli edifici scolastici. L'aumento del numero degli alunni per classe e il contemporaneo taglio di organici ha determinato un ulteriore peggioramento delle condizioni di sicurezza e di agibilità delle scuole.
Non si può separare l'obiettivo di innalzare la qualità del sistema d'istruzione e un progetto di costruzione e messa in sicurezza degli edifici scolastici che preveda anche la deroga al patto di stabilità.
Le scuole cadono a pezzi, non si cancellano le barriere che rendono impossibile l'accesso per gli alunni disabili, sono carenti e alcune volte inagibili i bagni e non si riesce a garantire le necessarie manutenzioni ordinarie. In queste condizioni diventa scarsamente credibile la stessa agenda digitale che dovrebbe contribuire a migliorare la didattica e il funzionamento delle scuole.
Le risorse stanziate nel decreto legge del fare e nel decreto legge sull'istruzione sono del tutto insufficienti anche se è apprezzabile che si inizi ad intervenire su una delle priorità fondamentali. Non bisogna aspettare che succeda qualche ennesima tragedia! Occorre completare l'anagrafe sullo stato degli edifici scolastici, snellire le procedure amministrative e semplificare le responsabilità garantendo un maggiore potere decisionale delle autonomie scolastiche. Ma senza investimenti adeguati non si risolveranno quelle criticità evidenziate dal rapporto. -
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Il 97% degli studenti non vuole Gelmini al Miur
di P.A.
23/04/2013
Skuola.net promuove un sondaggio fra gli studenti e scopre (senza meraviglia) che il 97% degli studenti italiani non vuole il ritorno di Gelmini al Miur, così come da qualche parte si è ventilato: “Non può, è impegnata a scavare il tunnel”
In alternativa, meglio restare con Profumo, ma neanche troppo, mentre rimane quel 97% di studenti intervistati che sarebbe contrario al bis, giudicando negativo il precedente operato del tanto contestato ex-Ministro.
Potendo scegliere, gli studenti si terrebbero Francesco Profumo a favore del quale si è espresso il 24%, mentre, invertendo le preferenze, solo il 2% ha promosso la Gelmini. Saldo quindi, deciso e senza tentennamenti un buon 63% di studenti che non vorrebbe nessuno dei due.
Ma cosa ricorderebbero i ragazzi della gestione Gelmini al Miur? Dai famosi 8 miliardi di tagli, passando per la riforma delle superiori, il voto in condotta, la riforma dell'Università e molto altro ancora. Gli studenti infatti ricordano il Ministro Gelmini soprattutto per i tagli alla scuola, per il 72% dei votanti. Il 19% lega la Gelmini principalmente alla riforma delle scuole superiori, infine per il 9% il magic moment di Mariastella è stato legato alla celeberrima gaffe del tunnel dei neutrini.
Interessanti i commenti nati sulla fan page di Skuola.net, che sono stati quasi 200, con un tono prevalente tra lo stupito e l'incredulo. C'è chi commenta chiedendosi se "Siamo su Scherzi a parte?", oppure chi ironicamente ricorda che "Non ha tempo! E' troppo impegnata a scavare il tunnel!". -
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CERTAMENTE!
UNIVERSITA' DI ROMA "SAPIENZA"SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA DEL LAVORO
UNITA' OPERATIVA DI MEDICINA DEL LAVORODipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico Legali, e dell'Apparato Locomotore
SORVEGLIANZA SANITARIA EX ESPOSTI ALL'AMIANTO
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QUANDO IN BALLO C'è LA MIA SALUTE NON MI FIDO DI NIENTE E DI NESSUNO
Eternit
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Eternit è un marchio registrato di fibrocemento e il nome di una ditta che lo produceva.
Utilizzato in edilizia come materiale da copertura nella forma in lastra piana o ondulata, oppure come coibentazione di tubature.
La commercializzazione in Italia di tale prodotto o comunque della variante cemento-amianto, è cessata tra il 1992 e il 1994.
Storia
Nel 1901 l'austriaco Ludwig Hatschek brevetta il cemento-amianto, un materiale che per la sua elevata resistenza viene battezzato Eternit[chiarire quando e da chi, nei sagomari del 49 è indicato ancora come cementoamianto] (dal latino aeternitas, eternità)[3]. Un anno dopo Alois Steinmann acquista la licenza per la produzione e apre nel 1903 a Niederurnen le Schweizerische Eternitwerke AG.
In breve l'Eternit diventa popolarissimo e nel 1911 la produzione di lastre e tegole sfrutta appieno la capacità produttiva della fabbrica.
Nel 1915 vengono messe in commercio le famose fioriere in Eternit. Nel 1928 inizia la produzione di tubi in fibrocemento, che fino agli anni settanta rappresenteranno lo standard nella costruzione di acquedotti. Nel 1933 fanno la loro comparsa le lastre ondulate, in seguito usate spesso per tetti e capannoni.
Negli anni quaranta e cinquanta l'eternit trova impiego in parecchi oggetti di uso quotidiano. Il più famoso è probabilmente la sedia da spiaggia di Willy Guhl. Nel 1955 nasce lo stabilimento di Eternit Siciliana, tra Priolo e Augusta in Sicilia (chiuso nel 1993).
Dal 1963 l'Eternit può essere prodotto in varie colorazioni.
A partire dal 1984 le fibre di amianto vengono via via sostituite da altre fibre non cancerogene fin quando, nel 1994 l'ultimo tubo contenente asbesto lascia la fabbrica.
Benché sin dal 1962[4][5] fosse noto in tutto il mondo che la polvere di amianto, generata dall'usura dei tetti e usata come materiale di fondo per i selciati, provoca una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico (oltre che alla classica asbestosi), a Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Broni (Pavia) e Bari la Eternit e la Fibronit continuarono a produrre manufatti sino al 1986 (1985 per Bari e 1992 per Broni), tentando di mantenere i propri operai in uno stato di totale ignoranza circa i danni (soprattutto a lungo termine) che le fibre di amianto provocano, al fine di prolungare l'attività dello stabilimento e quindi accrescere i profitti.
In particolare a Casale Monferrato i morti e i contaminati da amianto sono e saranno migliaia, anche perché lo stabilimento disperdeva con dei potenti aeratori la polvere di amianto in tutta la città, causando la contaminazione anche di persone non legate alle attività produttive dell'Eternit. Soltanto nel periodo 2009-2011 nella città monferrina ci sono stati 128 nuovi casi di persone ammalate[6]. Siccome la malattia ha un periodo di incubazione di circa 30 anni, si trovano attualmente in pericolo tutti coloro i quali fino alla fine degli anni Ottanta risiedevano in zone limitrofe contaminate dalle polveri. Fino al 1994, ricorda il presidente di Assoamianto Sergio Clarelli, la situazione era paradossale, perché la legge 257/1992[7][8] riconosceva i rischi per la salute e «metteva al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietando l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti amianto, ma non la loro utilizzazione», a parte eccezioni[9]. Oggi l'azienda è fallita presso il Tribunale di Genova ed il Comune di Casale Monferrato sta spendendo milioni di euro per la bonifica del sito. Nella zona di Casale Monferrato e nell'intera Provincia di Alessandria si contano circa 1.800 morti per esposizione ad amianto, morti avvenute perlopiù in silenzio.
Presente
In seguito alle indagini, condotte da Raffaele Guariniello, nel 2009 inizia, presso il Tribunale di Torino, il processo contro Stephan Schmidheiny[10] (uno dei due fratelli Schmidheiny — l'altro è Thomas[11] — ex presidenti del consiglio di amministrazione dell'Eternit AG) ed il barone belga Louis De Cartier de Marchienne. Sono ritenuti responsabili delle numerose morti per mesotelioma avvenute tra gli ex-dipendenti delle fabbriche Eternit a contatto con l'asbesto[12].
Il 13 febbraio 2012 il tribunale di Torino emette una sentenza storica, condannando in primo grado De Cartier e Schmidheiny a 16 anni di reclusione per "disastro ambientale doloso permanente" e per "omissione volontaria di cautele antinfortunistiche", e obbligandoli al risarcimento di circa 3000 parti civili oltre al pagamento delle spese giudiziarie. Il caso Eternit è il primo al mondo in cui i vertici aziendali vengono condannati, costituendo un precedente importante che potrebbe dare il via a decine di processi in tutta Europa[13].
Incapsulamento, rimozione e smaltimento
Innanzitutto si deve determinare la presenza di amianto nella lastra di fibrocemento, questo si può accertare risalendo alla data d’acquisto del manufatto, oppure semplicemente facendo analizzare un campione, possibilmente una lastra intera, poiché uno o più frammenti, se poi confermati contenere amianto, sono nella condizione ideale per nuocere gravemente alla salute. Il costo di un'analisi presso laboratorio privato non supera i 200,00 Euro, ed è assolutamente conveniente per la nostra salute e quella dell'ambiente che ci circonda.
Incapsulamento, è un metodo di bonifica "transitorio" che prevede il trattamento della superficie delle lastre esposta agli agenti atmosferici con sostanze sintetiche, idonee ad inglobare e consolidare le fibre di amianto al manufatto cementizio ed impedirne il rilascio nell’ambiente.
Rimozione e smaltimento, è un metodo di bonifica "radicale" che prevede diverse procedure speciali atte a garantire la sicurezza: degli operatori addetti alle varie operazioni di rimozione, trasporto e smaltimento; delle persone e degli animali che si trovano in prossimità del cantiere e dei mezzi usati nel trasporto e infine in generale dell'ambiente dove si opera.
La normative Italiana di riferimento per questi tipi di bonifiche è la legge 257/1992 e per la normativa sulla sicurezza il D.Lgs. 81/2008. -
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Parte l’iniziativa organizzata da Sirona con il patrocinio di ANTLO: interventi a vari livelli contribuiranno ad avvicinare studenti e docenti delle scuole di odontotecnica alle tecnologie CAD CAM.
L’odontotecnica, come tutte le attività fortemente caratterizzate da un’attività manuale tipica dell’artigianato, è stata poco influenzata dall’arrivo dell’informatica, se non come strumento di supporto organizzativo ed amministrativo. Tuttavia negli ultimi anni le tecnologie CAD CAM e l’arrivo di materiali con caratteristiche estetiche innovative hanno iniziato a modificare radicalmente i processi produttivi, amplificando le possibilità riabilitative e instaurando un nuovo modo di collaborazione fra odontoiatria e odontotecnica.
Tutto questo può portare benefici e rinnovamento nella professione, a patto che venga mantenuto costante il livello di aggiornamento culturale e tecnico, a partire dalle scuole, dove purtroppo l’attività è oggi fortemente penalizzata dalla difficoltà nel mantenere il passo con l’innovazione tecnologica, con maggiore evidenza nelle situazioni di confronto diretto con il mondo del lavoro, come nel caso delle scuole di odontotecnica, che dovrebbero fornire le basi per l’inserimento nel mondo del lavoro con un bagaglio di tecniche ed abilità innovative.
Per questo motivo Sirona ha deciso di dedicare una parte delle proprie attenzioni al mondo della scuola, con l’intento di avvicinare gli studenti al mondo delle nuove tecnologie digitali in campo odontotecnico, aiutando le scuole ad organizzare laboratori didattici all’interno dei quali sia possibile verificare l’applicazione dei processi lavoro basati sulla scansione di modelli-studio e la progettazione di manufatti protesici mediante software.
In collaborazione e con il patrocinio dell’associazione di categoria ANTLO, verranno organizzati diversi livelli di intervento: corsi di formazione per docenti sulle nuove tecnologie; seminari e workshop per studenti; fornitura di attrezzature a costo agevolato per l’allestimento di laboratori; viaggi di istruzione presso la sede Sirona, con visita alla fabbrica e training specialistici.
Una delle prime attività del 2013 avrà luogo il prossimo 20 febbraio presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Europa – Virginia Woolf” di Roma, dove la Direttrice Giuliana Ventricelli ha voluto e organizzato già da tempo un laboratorio attrezzato con tecnologia CAD CAM. Di seguito il programma, che si svolgerà in orario scolastico:
- Benvenuto - saluto delle autorità scolastiche e di ANTLO
- Introduzione – “Il senso dell’innovazione”, a cura di Franco Capelli e Domenico Abbate di Sirona
- Presentazione – “Nuove frontiere dell’odontotecnica”, a cura di Enrico Scolaro di Sirona
- Presentazione – “I nuovi materiali per l’odontotecnica”, a cura di uno specialist Vita
- Esempi di progettazione - Attività svolta da un odontotecnico con software inLab
CHI SIAMO
ANTLO (Associazione Nazionale Titolari di Laboratorio Odontotecnico), e libera, autonoma e indipendente. Nasce nel 1983 a Marina di Carrara con la sottoscrizione di accorpamento di UNTLO e AITLO. Gli allora presidenti Nicola Pilla per UNTLO e Luigi Scaiola per AITLO, trasformano le loro associazioni a respiro interregionale in un'unica grande associazione nazionale.
Oggi ANTLO e presente in tutte le regioni italiane con proprie delegazioni territoriali e fa attivita formativa ed informativa con convegni seminari e congressi in tutte le province italiane grazie alle delegazioni provinciali. Ha un numero di associati che sfiora le diecimila unita, ed inoltre e editore della rivista" il Laboratorio Odontotecnico" che viene stampato in circa dodicimila copie ad uscita.
ANTLO e l'unico sindacato autonomo di categoria, e libero, autonomo e indipendente, ad esso sono iscritti tutti quegli odontotecnici che non si ravvedono o si sentono poco rappresentati dalle associazione di mestiere delle confederazioni artigiane, e quindi a volte anche inadatte alle rivendicazioni di peculiarita professionale e soprattutto prive di quella equidistanza politica, valore irriducibile nell'azione di rappresentanza di operatori sanitari quali gli odontotecnici.
DIFENDIAMO LA PROFESSIONE DI CHI CURA LA SALUTE DEI CITTADINI
Gli obiettivi di ordine sindacale sono:
Le migliori condizioni di esercizio della professione e la massima sburocratizzazione nei laboratori odontotecnici.
La tutela e il miglioramento delle condizioni professionali, giuridiche ed economiche.
La rivalutazione dell'immagine e della funzione nel sociale e nel professionale degli odontotecnici .
La promozione della sicurezza nei laboratori odontotecnici e la tutela della salute degli odontotecnici.
A cio consegue che per ANTLO e prioritario l'ottenimento del riconoscimento professionale per l'odontotecnico italiano, la lotta a tutte quelle azioni intese ad appiattire la figura dell'odontotecnico come semplice artigiano o, ancor peggio, di assemblatore, non tenendo conto dell'alta professionalita intellettiva necessaria all'odontotecnico.
Quindi aderire ad ANTLO vuol dire contribuire all'evoluzione della figura odontotecnica, portare esperienza, competenza e passione nel dibattito continuo necessario per essere parte attiva e non succube.
ANTLO E LE ISTITUZIONI
ANTLO si propone di essere strumento di collegamento fra odontotecnici e le Istituzioni, un mezzo per far giungere agli organi legislativi e di governo le idee, le istanze e le proposte di chi opera in prima linea nella tutela della salute dei cittadini .
Le importanti esperienze nate dal quotidiano rapporto con la classe medica odontoiatrica , l'interazione clinico - tecnica votata a dare il miglior giovamento al paziente dentale, impongono ad ANTLO di essere in prima linea affinché siano riconosciuti tali interventi come di prassi e normati.
Una classe di operatori dentali moderni nell'interazione tra loro per il benessere del cittadino sono elementi di grande evoluzione nazionale.
ANTLO E I CITTADINI
ANTLO ritiene di essere un utile strumento di collegamento fra gli odontotecnici e l'opinione pubblica, un mezzo che permette di sviluppare con i cittadini quel dialogo e quella conoscenza a cui non si deve rinunciare, ma che le istituzioni non sempre facilitano.
Per ANTLO e di fondamentale importanza mettere in campo tutti gli strumenti necessari affinché l'opinione pubblica abbia la giusta conoscenza su tutto quello che potrebbe essere inserito nel loro cavo orale una volta divenuti pazienti dentali, ed inoltre portare a conoscenza dell'opinione pubblica l'importanza di sapere chi e che fabbrichera la propria protesi e con quali materiali e tecniche sara eseguita
Le occasioni in cui cio deve avvenire sono gli interventi sulla stampa e sulle televisioni, le partecipazioni a dibatti e convegni, i confronti e la collaborazione con le associazioni dei consumatori, ed ogni altro contatto con chi e interessato alla salute del cittadino.
La nostra autonomia da ogni parte politica e da qualsiasi altra influenza garantisce un atteggiamento realmente al servizio della societa.
OBIETTIVI
ANTLO a tale scopo si propone di raggiungere i seguenti fini:
- la concertazione della categoria per lo studio e la risoluzione dei problemi della stessa;
- ogni utile intervento, sindacale, giuridico e politico atto a favorire la risoluzione di problemi della categoria e l'unitarieta della stessa e delle sue rappresentanze;
- la promozione del rispetto e dell'applicazione delle leggi a tutela della categoria e per la crescita della stessa, l'impulso per l'adeguamento delle normative che identificano e regolano l'attivita e la loro proporzionalita alle attivita professionali degli odontotecnici;
- la consulenza sui problemi della gestione dell'attivita odontotecnica e l'erogazione agli associati di eventuali servizi atti a ridurre il peso burocratico e a risolverli;
- la rappresentanza sindacale degli associati e delle loro istanze nei confronti delle istituzioni, di enti pubblici o privati e di associazioni italiane ed estere e del comparto industriale e del commercio;
- l'attivita di editoria, di promozione e di diffusione di periodici specializzati, compatibilmente con la normativa editoriale vigente, per l'informazione, l'aggiornamento sindacale e professionale della categoria degli odontotecnici. Per tale attivita, l'Associazione puo erogare contributi a copertura degli oneri derivanti dalla gestione delle pubblicazioni. Dette erogazioni potranno essere deliberate in relazione alla necessita di gestione delle pubblicazioni;
- la promozione e la gestione di attivita di formazione, di scambi professionali, studi analitici ed anche attraverso l'organizzazione di attivita per l'aggiornamento professionale; in questo ambito l'associazione costituisce al suo interno, con funzioni consultive, l'Assemblea dei Docenti composta da associati con specifici requisiti valutati sulle basi di un regolamento approvato dal Consiglio nazionale;
- la ricerca e la valorizzazione della collaborazione con le scuole di odontotecnica, di odontoiatria e con le facolta universitarie, nonché lo sviluppo di relazioni e collaborazione con altre autorita, organismi ed enti pubblici e privati.
Edited by rsustaff - 8/3/2013, 18:37