LA TRUFFA DEI CONTRIBUTI SCOLASTICI

SKUOLA.NET

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    161

    Status
    Offline
    Contributi scolastici: consigli da "Iene"
    La questione dei contributi scolastici volontari che diventano obbligatori viene trattata dalla trasmissione di Italia 1 in onda questa sera. I casi segnalati dal portale specializzato Skuola.net
    foto Ansa
    Correlati

    Non paghi? Mando l'esattore

    15:50 - La truffa dei contributi scolastici volontari ma obbligatori di nuovo al centro dell’attenzione: questa sera se ne occuperà la nota trasmissione di Italia 1 “Le Iene”, in onda ogni domenica dalle ore 21.20.

    Del problema abbiamo già parlato qualche tempo addietro: molte scuole si “dimenticano” di avvisare le famiglie che il contributo è volontario, trasformandolo in una sorta di tassa obbligatoria e nei casi più gravi minacciando nelle maniere più fantasiose chi esercita il diritto di non pagare.
    Un’esperienza capitata anche ai lettori di Tgcom24, come testimoniano le segnalazioni che ci avete inviato e che sono state prese in carico dal portale specializzato Skuola.net , ispiratore dell’inchiesta grazie da un’attività di denuncia che va avanti da ormai tre anni.

    COSA SONO I CONTRIBUTI SCOLASTICI
    La legge parla chiaro: la scuola pubblica non si paga, a maggior ragione in considerazione dell’obbligo formativo fino ai 16 anni. Terminato questo obbligo, gli studenti sono chiamati a pagare all’Erario due imposte, la tassa di iscrizione e la tassa di frequenza, dell’importo complessivo di 21, 17 euro. Le scuole possono poi chiedere alle famiglie di contribuire al conto economico della scuola, mediante il contributo scolastico. La denominazione stessa, contributo e non tassa, implica la natura volontaria. Inoltre esso deve essere destinato a coprire le spese per migliorare e l’ampliare l’offerta didattica, garantendo attività extra al di fuori delle lezioni.

    CONTRIBUTI UTILI, MA NON OBBLIGATORI
    Le famiglie possono quindi decidere di rispondere positivamente a questa richiesta di aiuto economico, ma non sono obbligate a farlo, come ricorda anche una Circolare Ministeriale firmata dal Capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione, Lucrezia Stellacci, appena insediatasi nel Marzo 2012. Al Ministero è infatti noto da tempo il fenomeno, che nasce dai tagli all’Istruzione ma che si alimenta purtroppo a causa di comportamenti non troppo trasparenti di alcuni Dirigenti Scolastici.

    BASTA ALLE MINACCE DELLE SCUOLE
    Infatti non sono poche le scuole che, trovandosi in difficoltà economiche, fanno passare questo tipo di contributo come obbligatorio, a volte arrivando persino a minacciare gli studenti di infliggere provvedimenti disciplinari, quali la bocciatura o il rifiuto dell’iscrizione alla classe successiva, nel momento in cui le famiglie non volessero o non fossero nelle condizioni di pagare. Le famiglie, sempre a norma di legge, sono tenute a pagare alla scuola solamente il rimborso di alcune spese (assicurazione integrativa, libretto giustificazioni) che sommate non arrivano nel peggiore dei casi ad un importo superiore ai 20/25 euro annui. Qualora le scuole insistano sul loro versamento, vi invitiamo a segnalarlo alla nostra redazione che provvederà ad inoltrare il vostro caso a Skuola.net.


    c2documento333filepage0





    c2documento333filepage0










    CONTRIBUTO SCOLASTICO TRUFFA PRIMA PUNTATA








    CONTRIBUTO SCOLASTICO SECONDA PUNTATA





    Edited by rsueuropawoolf - 25/2/2013, 09:27
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    161

    Status
    Offline
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Senza sosta verso la gloria

    Group
    Administrator
    Posts
    631

    Status
    Offline


     
    .
  4. rsustaff
     
    .

    User deleted


    “Niente pagelle e laboratori se non paghi” così il contributo volontario diventa tassa



    da la Repubblica
    “Niente pagelle e laboratori se non paghi” così il contributo volontario diventa tassa
    CORRADO ZUNINO

    ROMA — Era un contributo volontario, introdotto nel 2007 da una scuola già in declino. Serviva per ampliare l’offerta formativa: una didattica più larga, più gite, più visite. Sei anni dopo molti istituti professionali e licei lo chiedono obbligatoriamente. Altrimenti i laboratori di odontotecnica e inglese della scuola italiana — ormai declinata — resterebbero chiusi, le lavagne multimediali spente, il rotolo di carta igienica fisso sul cartoncino, in bagno. Oggi se gli studenti non pagano il contributo volontario, il preside non consegna le pagelle. E in alcuni licei milanesi i dirigenti scolastici arrivano a chiedere 160 euro l’anno, ma molte famiglie fanno fatica. È l’ultima deriva della scuola italiana: il contributo volontario diventato obbligatorio, il contributo sestuplicato nel costo e dirottato sulla manutenzione quotidiana di aule in pezzi. L’Unione degli studenti ha aperto un dossier sulla questione raccogliendo centinaia di casi ed evidenziando «ricatti e ritorsioni su studenti e famiglie» da parte delle autorità scolastiche. « Sempre più scuole minacciano gli studenti che non intendono pagare di non mandarli in gita, di fermare le loro attività integrative». L’unione studentesca offre un modulo da compilare per opporsi all’imposizione. Susan, triestina ripetente del turistico serale Da Vinci, costretta a lavorare per mantenersi gli studi, racconta: «Il nostro preside ci impone il contributo da dieci anni. Dice: “Mandami pure la Finanza, ma se non paghi i 65 euro non ti iscrivo”. Io non faccio contestazioni ideologiche: quei soldi non li ho. Quando sono andata in segreteria per iniziare l’anno, mi hanno fatto firmare un pagherò, un precompilato in cui mi impegnavo a versare. Ho chiesto spiegazioni alla Cgil e loro hanno bloccato tutto. Hanno incontrato il preside, gli hanno parlato di Costituzione e leggi ordinarie, gli hanno detto che le scuole italiane non hanno ancora il potere di imporre tasse. Ma ogni volta che passo dalla segreteria sono lì a ricordarmelo: e i 65 euro?». Sempre a Trieste, licei Dante e Carducci, chi non paga viene sollecitato attraverso circolari. Costantemente. In molti consigli d’istituto s’ignora il fatto che il contributo sia volontario, al Casiraghi di Milano — denuncia l’Uds — i professori sono convinti del contrario. A Brescia un ragazzo di un’altra serale ha denunciato: «Mi hanno spacciato il contributo come tassa di iscrizione e, di fronte alle mie contestazioni, minacciato di non iscrivermi all’anno successivo ». All’Istituto professionale Majorana di Bari il contributo è passato da 50 a 130 euro in una stagione, e la circolare interna lo ha trasformato in versamento obbligatorio: “Per il 2013 2014 non sono previste richieste di esonero”. Tutto illegale, e contro le direttive ministeriali fatte circolare lo scorso marzo. Una studentessa diciannovenne dell’istituto professionale Santarella di Bari (odontoiatria, moda, meccanico termico, elettrotecnico) racconta: «Ai 15 euro di contributo ne sono stati aggiunti sessanta per i laboratori. Noi ragazzi paghiamo tutti, comprendiamo che i laboratori servono, ma chiederemo al preside di togliere la voce “obbligatorio” dalle carte, è impropria». Gli studenti hanno comprensione e spesso amore per le scuole che frequentano, capiscono che senza intervento delle famiglie qualche portone la mattina non si aprirebbe. Ecco Francesca, IV scientifico Cassini, Genova, dove il preside ha minacciato di non consegnare le pagelle a chi non dava 10 euro (altri 70 erano per il miglioramento dell’offerta). «I miei compagni protestano, ma quei soldi vanno in tecnologia e infrastrutture. Da noi il registro elettronico, la sera, da casa, ti dice sempre “scuola non attiva”. Meglio pagare e poi pretendere ».
     
    .
  5. rsustaff
     
    .

    User deleted


     
    .
4 replies since 25/2/2013, 08:34   156 views
  Share  
.