RIPRISTINO SCATTI DI ANZIANITA'

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    RIPRISTINO SCATTI DI ANZIANITA'






    Ok a ripristino scatti di anzianità, ora all'ARAN. Cosa cambierà nella busta paga
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    red - Ieri la Camera ha dato il via libera al Decreto che salvava gli stipendi del personale della scuola dal prelievo di 150 euro e che ristabilizza gli scatti stipendiali.
    Vediamo cosa riporta il testo del provvedimento e cosa cambierà per le tasche degli interessati
    Salve anche posizioni economiche ATA

    Perché questo provvedimento?



    Ricordiamo che il Decreto in questione è stato emanato dal Governo per recuperare il pasticcio del recupero delle somme legate agli scatti legittimamente maturati dal personale della scuola direttamente dalla busta paga.

    Infatti, il DPR 122 del 2013 prorogava il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali disposto dall'art. 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

    Fino all'adozione del suddetto Dpr, il personale della scuola aveva legittimamente maturato dieci mesi di anzianità (1 gennaio 2013 - 9 novembre 2013) utili, per alcuni dipendenti, per il passaggio alla classe stipendiali successiva e al riconoscimento del relativo trattamento economico. L'emanazione del DPR 122 obbliga il Ministero dell'economia ad intervenire facendo retrocedere alla classe stipendiale inferiore e recuperando le somme già percepite dai dipendenti. Somme stimate intorno ai 150 euro.

    Cosa prevede il Decreto trasformato ieri in legge

    Stop al recupero

    L'Articolo 1 del testo, al comma 1, dà lo stop al recupero delle somme percepite dal personale della scuola a partire dal 1° gennaio 2013. Ma tale stop è legato alla conclusione della sessione negoziale avviata con i sindacati e che dovrà avvenire entro e non oltre il 30 giugno 2014.

    120mln accantonati in vista dell'accordo all'ARAN

    Nel frattempo (comma 2) sono stati accantonati 120milioni di euro relativi ai risparmi certificati dal Ministero dell'Economia e provenienti dal risparmio, corrispondente al 30%, proveniente dai tagli Gelmini-Tremonti.

    Cosa accadrà se sindacati e Ministero non giungeranno ad un accordo entro la fine di giugno?

    La procedura è contenuta nel comma 3. Se non ci sarà accordo all'ARAN, il Ministero dell'economia utilizzerà i 120 mln di euro per la copertura degli scatti già erogati (i 150 euro, per intenderci)

    Sblocco scatti 2014

    Infine, il comma 4 sblocca gli scatti del 2014. In pratica, per la scuola non ci sarà l'applicazione della norma che vieta gli aumenti di retribuzione per tutta la PA anche per il 2014.

    Buco 2013

    Resta il buco del 2013. Infatti, viene ripristinata la progressione economica per anzianità prevista dal contratto vigente, ma viene per tutti rallentata per il mancato riconoscimento del 2013.

    La copertura finanziaria

    Gli oneri relativi alla restituzione degli scatti legati al Dpr 122 sono quantificati in complessivi 120mln di euro, di cui 58,1 relativi a somme corrisposte nell'anno 2013 e 61,9 relativi al mantenimento della posizione economica maturata nel 2013.

    Fino a quando non sarà conclusa la sessione negoziali con i sindacati, viene accantonata la somma di 120mln di euro corrispondente ad una parte dei risparmi conseguiti nell'anno 2012, che rimangono comunque nella disponibilità della sessione negoziale con i sindacati.

    Per quanto riguarda il periodo 2014-16, veniamo a conoscenza, dalla relazione tecnica presentata in Parlamento, che sono già stati stanziati 700milioni di euro, provenienti parzialmente dai risparmi di spesa correlati alla riduzione del personale docente ed ATA.

    Cosa avverrà nelle buste paga degli interessati?

    Accadrà che il personale della scuola (docenti, ata e personale educativo) si vedrà riconoscere un aumento legato all'anzianità di servizio. Sotto riportiamo le tabelle degli incrementi lordi in funzione dell'anziantià di servizio. La prima tabella riguarda i docenti di ruolo, la seconda il personale ATA

    Personale docente

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    Personale ATA

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    I Commenti sul provvedimento

    DL Stipendi. Centemero (FI), sì per responsabilità ma serve altro


    Dichiarazione dell'on. Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola e Università di Forza Italia - "Questo provvedimento è un intervento d'urgenza per porre rimedio ad un pasticcio burocratico del governo Letta e della Ministra Carrozza. Gli scatti di anzianità ai docenti furono sbloccati dalla Ministra Gelmini per il triennio 2010-2012, utilizzando i risparmi originati dalla finanziaria del 2008.

    Decreto scatti. Astensione M5S. Chimienti "Non possiamo accettare la logica ricattatoria dei tagli al MOF"


    inviato da Simone Carella - Il Movimento 5 stelle ha provato fino all’ultimo a migliorare il decreto sugli scatti stipendiali dei docenti, approvato questo pomeriggio alla Camera senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato, ma il Governo ha bocciato tutti gli emendamenti presentati.

    DL Stipendi scuola. M5S: fondi insufficienti e sottratti a studenti


    Area Comunicazione M5S Camera dei deputati - Quello licenziato oggi in tutta fretta dall'Aula, il cosiddetto Decreto "Scatti" è un provvedimento che stanzia fondi insufficienti per gli insegnanti e obbliga la scuola a nuovi tagli che vanno a danno degli studenti. Abbiamo provato a far ragionare la maggioranza e il Governo presentando emendamenti per i quali avevamo trovato la copertura attraverso la tassazione delle rendite finanziarie ma, per l'ennesima volta, ci è stato risposto di "no".

    Scatti anzianità, Gilda: un gioco dell'oca da chiudere presto

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    Scatti di anzianità maturati nel 2013 dal personale della scuola: convertito in legge il decreto “salva scatti”


    Approvata la legge che fa salve le somme già percepite da docenti e ATA per scatti stipendiali maturati nel 2013 e posizioni economiche. Inaccettabile il secondo taglio consecutivo del Mof. Per la FLC CGIL prosegue la battaglia per ottenere l’intangibilità dei fondi contrattuali.
    19/03/2014
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    I contenuti della legge di conversione

    Dal Parlamento è arrivato ieri sera 18 marzo 2014 il via libera alla conversione in legge del Decreto Legge n. 3/2014 concernente le “Disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola”. L’approvazione di questo decreto si era reso necessario dopo che a gennaio 2014 la Ragioneria Generale dello Stato aveva trattenuto dalle buste paghe di docenti e ATA le somme che questi lavoratori avevano legittimamente percepito a titolo di scatti di anzianità maturati nel 2013. Il provvedimento appena approvato fa salvo questo diritto, ma solo fino a giugno 2014, data entro la quale sarà necessario fare un accordo all’Aran per dare copertura finanziaria all’operazione scatti. Infatti, il decreto legge approvato a gennaio 2014 si basava sulle economie (120 milioni di euro) certificate dal Mef per il taglio degli organici docenti e ATA in applicazione al piano Gelmini-Tremonti. Mentre per pagare gli scatti maturati nel 2013 servono a regime circa 380 milioni di euro.

    Il DL scongiura la restituzione delle somme percepite dagli ATA per le posizioni economiche da questi maturate negli anni scolastici 2011-2014. Anche in questo caso è previsto un accordo all’Aran per risolvere sotto forma di una tantum la questione stipendiale. In quest’ultimo caso la copertura finanziaria (38,87 milioni di euro) proviene dai fondi per l’autonomia scolastica previsti dalla legge 440/97.
    Le nostre valutazioni

    Questo provvedimento ci consegna alcuni indubbi risultati (blocco della restituzione delle somme già percepite dai lavoratori) che non possono non essere rivendicati dalla FLC CGIL che ha promosso una prolungata azione di mobilitazione di tutto il personale della scuola a partire dal settembre 2013 fino ad arrivare a proclamare lo sciopero della attività aggiuntive, assieme al personale docente, per un mese a partire dal 21 febbraio.

    Restano sul tappeto tutte le seguenti problematicità:

    mancato ripristino a regime gli scatti di anzianità, compresa l’annualità 2013 tuttora bloccata dal Regolamento approvato dal governo Letta a ottobre 2013
    mancato ripristino delle posizioni economiche secondo contratto
    copertura finanziaria con lo scippo dei fondi contrattuali e per l’autonomia scolastica
    mancata soluzione per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici;

    Tutto ciò è fatto inaccettabile per un sindacato che tuteli diritti e dignità del lavoro. Infatti il rinvio ad un successivo accordo sindacale serve solo per ridurre fondi della scuola a danno dei lavoratori e delle famiglie per la conseguente limitazione delle attività legate ai Piani dell’offerta formativa.

    Gli stessi ordini del giorno approvati dalle commissioni cultura di Camera e Senato che impegnano il governo a ripristinare i fondi Mof, a ricostruire per l’anno 2014 i fondi della legge 440/97 e assicurare l’integrazione del fondo per la retribuzione individuale dei dirigenti scolastici confermano l’insufficienza del provvedimento appena adottato e la necessità di reperire risorse fresche per la scuola.

    Per tutte queste ragioni valuteremo termini e modalità di prosecuzione della lotta nei prossimi mesi per ottenere ulteriori risultati sui punti rimasti aperti e non risolti:

    ripristino scatti di anzianità e ripristino MOF
    ripristino posizioni economiche dal 1 settembre 2014
    pagamento indennità di funzioni superiori ai facenti funzioni dsga come da contratto
    pagamento delle ferie per i supplenti
    tutela salario di posizione e di risultato per i dirigenti scolastici.

    Tutte queste nostre battaglie traguardano la battaglia delle battaglie: il rinnovo del Ccnl.
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    Il decreto sugli scatti diventa legge n. 41


    di Reginaldo Palermo
    25/03/2014
    E' stata pubblicata nella G.U. del 24 marzo ed entra in vigore il 25. Adesso non ci sono più motivi per aspettare ancora: nei prossimi giorni dovrà prendere avvio la contrattazione fra Aran e sindacati per chiudere la vicenda.
    Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 marzo il testo della legge n. 41 che recepisce, con modifiche, il decreto n. 3 del 23 gennaio scorso in materia di disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola,
    Il provvedimento di legge, come è ormai noto, dà soluzione alle difficoltà intervenute dopo l’entrata in vigore del DL 122 (il cosiddetto “decreto D’Alia”) che aveva prorogato di un anno il blocco della progressione di carriera legata all’anzianità di servizio previsto dal “vecchio” decreto 78 del 2010.
    In sede di conversione in legge il decreto ha subito una importante modifica in quanto è stato inserito un comma che impedisce il recupero delle somme erogate al personale Ata destinatario delle cosiddette “posizioni economiche”.
    La copertura finanziaria per questa disposizione normativa arriva da un taglio di quasi 39milioni di euro al fondo per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole che è ormai ridotto a poca cosa e che lo sarà ancora di più quando il Parlamento approverà il decreto sugli appalti di pulizia (anche in questo caso è previsto un taglio di circa 20milioni di euro).
    La legge 41 entra in vigore subito e cioè il 25 marzo.
    A questo punto il Governo dovrà necessariamente trasmettere all’Aran l’atto di indirizzo per l’avvio della contrattazione nazionale, prevista dalla legge stessa, finalizzata alla conclusione definitiva della vicenda; per il riconoscimento degli aumenti stipendiali è infatti indispensabile reperire ulteriori risorse: Aran e sindacati dovranno quindi trovare un accordo per ridurre gli stanziamenti del fondo di istituto (FIS e MOF). Accordo che dovrà essere necessariamente concluso entro il 30 giugno, in caso contrario i 120milioni di euro messi a disposizione dalla legge 41 rientrerebbero nella piena disponibilità delle casse del Stato.
    Vedremo nei prossimi giorni quali saranno gli sviluppi della vicenda.
     
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    Scatti stipendiali. Recuperare il 2013? Si può. Perché sulle immissioni in ruolo è tutto bloccato, scopriamo quale gatta ci cova


    Il 2013 è l'unico anno non valido ai fini degli scatti stipendiali per il personale della scuola, mentre per gli altri anni, 2014 incluso, si è riusciti a trovare la copertura finanziaria. Ma non è ancora tutto perduto. Il Governo vuole bloccare aumenti stipendiali anche per i prossimi immessi in ruolo.

    Ieri, durante l'assemblea nazionale dei delegati Gilda, il Cordinatore, Rino Di Meglio, ha affrontato alcune problematiche che in questo periodo hanno interessato le cronache scolastiche. Tra esse: gli scatti 2013 e il piano triennale di immissioni in ruolo

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    Scatti 2013

    Ricordiamo che la legge salva-scatti approvata qualche giorno fa dal Parlamento, ha reso validi ai fini degli scatti stipendiali sia il 2012 che il 2014, aggirando il blocco per tutta la pubblica amministrazione.

    Ma, mentre sia per il 2012 che per il 2014 sono stati trovati i fondi, manca la copertura per il 2013, anno che verrà escluso ai fini del conteggio dei pensionamenti. (Vedi: Ok a ripristino scatti di anzianità, ora all'ARAN. Cosa cambierà nella busta paga)

    I sindacati hanno, però, intenzione di proporre al Governo il reperimento dei fondi, utilizzando quei 200milioni di euro che le scuole annualmente non spendono dal Fondo di Istituto.

    L'operazione consisterebbe nel recuperare queste somme non spese e utilizzare, per il resto, il fondo di Istituto.

    Scatti stipendiali per i neo assunti

    Sempre relativamente agli scatti stipendiali, questa volta per i neo assunti, il Coordinatore Di Meglio ha anticipato che al MIUR c'è intenzione di proporre la "carriera raffreddata", che prolunga ad 8 anni il aumento di stipendio, anche per i futuri immessi in ruolo.

    Di conseguenza sarà necessaria un'altra contrattazione, dal momento che i sindacati hanno voluto che venisse inserita una postilla che rendesse valida la "carriera raffreddata" solo per le immissioni già avvenute e non per le future.

    Questo il motivo per cui il Ministero non ha ancora avviato le procedure per dare il via al nuovo piano di immissioni in ruolo. (Vedi: Immissioni in ruolo e ricostruzione carriera raffreddata. Sondaggio: 63% dice no)

    Immissioni in ruolo 2014/15, i numeri inviati dal Miur all'Aran: 12.625 docenti, 1604 di sostegno, 4.317 Ata
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