Posizioni economiche Ata: il MEF dice di no

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    Posizioni economiche Ata: il MEF dice di no


    Reginaldo Palermo Giovedì, 15 Gennaio 2015

    Il MEF ritiene che a partire dal 1° settembre deve cessare l'erogazione di qualunque compenso destinato al personale Ata che aveva superato il concorso legato a nuovi impegni professionali.

    FONTE TECNICA DELLA SCUOLA

    La questione delle posizioni economiche Ata sta tornando di nuovo d’attualità. Le prospettive non sembrano particolarmente favorevoli per gli interessati anche se per il prossimo 21 gennaio i sindacati sono stati convocati presso il Ministero proprio per discutere l’argomento.
    Il problema è di vecchia data ed è legato ad una norma del 2010 che aveva bloccato le retribuzioni individuali in tutto il pubblico impiego; e così anche collaboratori scolastici e assistenti amministrativi, che pure avevano superato un apposito concorso al quale erano collegate nuove e più impegnative mansioni (cura degli alunni disabili in modo particolare).
    Il fatto è che a molti Ata destinatari dell’aumento previsto dalle nuove mansioni lo stipendio venne effettivamente aggiornato, ma nell’autunno del 2013 il MEF ne decretò il blocco e anzi chiese addirittura la restituzione di quanto già incassato.
    La situazione era talmente paradossale che il Governo fu costretto ad approvare in fretta e furia un decreto legge (il n. 3 del gennaio 2014) che prevedeva l’erogazione di un compenso una tantum di importo pari all’aumento spettante fino al 31 agosto 2014.
    In realtà la legge subordinava questa operazione alla sottoscrizione di un accordo sindacale, che in effetti c’è stato proprio nell’estate del 2014.
    Stando alla legge e al contratto, quindi, a partire dal 1° settembre 2014 le posizioni economiche non dovrebbero più esistere.
    Di fatto, però, il personale ha continuato a svolgere le mansioni aggiuntive (peraltro del tutto indispensabili per poter garantire il regolare funzionamento delle scuole) e così adesso il problema si pone nuovamente.
    Stando a quanto dice Uil-Scuola, una parte delle economie del MOF è stata trasferita alle scuole che potranno così riconoscere un compenso forfetario per le attività svolte nel periodo settembre-dicembre 2014.
    Ma per il 2015 non c’è molto da fare e il MEF ha già fatto sapere che di qui in avanti non è più possibile riconoscere compensi aggiuntivi al personale destinatario delle cosiddette “posizioni economiche”. I sindacati ovviamente non ci stanno ma la “battaglia” si prospetta lunga e complessa e l’incontro del 21 gennaio non sarà certamente risolutivo
     
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  2. rsustaff
     
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    Posizioni economiche ATA non ancora pagate: il MEF dice no!



    Per il MEF le posizioni ancora non pagate non rientrerebbero nell’Accordo del 7 agosto all’Aran, anche se il lavoro è stato svolto. Per la FLC CGIL la lotta continua: il lavoro svolto va pagato.


    Posizioni economiche ATA: il MIUR riapre il confronto
    Lettera unitaria sulle posizioni economiche ATA: il MIUR apra subito il confronto

    Oggi, mercoledì 21 gennaio alle ore 10.30, si è svolto al MIUR l’incontro chiesto dalle organizzazioni sindacali, sia sulle posizioni sospese e finora mai pagate, sia sul riavvio delle procedure per far ripartire nuove posizioni economiche dal 1 di gennaio 2015, dal momento che la Legge di Stabilità 2015 non ha rinnovato il blocco delle retribuzioni individuali.
    Posizioni non pagate, svolte negli anni 2011/2012, 2012/2013, 2013/2014

    Per il MEF non rientrerebbero nel CCNL sottoscritto all’Aran il 7 agosto scorso. A parere del Ministero dell’Economia la sessione negoziale poteva riconoscere solo una tantum “ai fini del solo recupero della somma percepita”. Dunque le posizioni in questione non avendo avuto, finora, il pagamento di alcun beneficio economico, non sarebbero oggetto di recupero.

    Posizioni economiche con decorrenza 1 gennaio 2015

    L’Amministrazione si è riservata di approfondire la questione in un successivo incontro, fissato al MIUR per mercoledì 28 gennaio, alle ore 17.00.

    La nostra posizione

    I motivi addotti dal MEF sono infondati e rappresentano uno stravolgimento dell’Accordo sottoscritto il 7 agosto all’Aran.

    I titolari di posizione economica, che hanno svolto la funzione, hanno diritto a essere pagati. Questo l’accordo lo afferma in maniera cristallina, quando afferma “l’emolumento una tantum di cui al presente articolo, è corrisposto per il periodo in cui la posizione è riconosciuta ai soli fini giuridici, in ragione delle mensilità stipendiali percepite o da percepire dall’attribuzione giuridica della posizione economica fino al 31 agosto 2014”.

    Infatti, l’Accordo è stato fatto proprio per compensare chi aveva svolto le prestazioni, sia per gli importi soggetti a recupero, sia per quelli non soggetto a recupero e, perciò, da pagare. Questo è stato scritto nel CCNL all’Aran, altrimenti il personale avrebbe dovuto interrompere le prestazioni, poiché il solo riconoscimento giuridico non era sufficiente.

    Se questa vicenda non si risolverà per via contrattuale con l’interpretazione autentica all’Aran o per via amministrativa (ripensamento MEF) apriremo un contenzioso davanti ai giudici.

    Per quanto riguarda poi il ripristino delle posizioni economiche e il riavvio delle procedure di attribuzione e formazione, per la FLC CGIL questa è una priorità assoluta.

    Le posizioni economiche sono il frutto di una lunga battaglia sindacale e i lavoratori se le sono guadagnate con la formazione e con lo svolgimento delle attività. I soldi derivano da fondi contrattuali, quindi, devono ripartire le procedure per surroga e la formazione, a maggior ragione dopo il venir meno del blocco del salario accessorio approvato dalla legge di Stabilità 2015 (vedi scheda di approfondimento). Le posizioni economiche sono vitali per il buon funzionamento delle scuole e per l’attuazione del piano dell’offerta formativa.

    La nostra lotta a difesa della dignità del lavoro ATA va avanti!
     
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    5.200 posizioni economiche ATA dimenticate. "Chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato ha dato". Lettera


    inviata da Anna - Egregio Direttore, Le scrivo in merito alle 5000 Posizioni ATA “dimenticate”, su un problema che si sta trascinando da troppo tempo, senza che il MIUR trovi una soluzione "giuridica" al problema.

    Sono rimasta attonita nel leggere i comunicati diramati dalle varie sigle sindacali presenti all’incontro MIUR- Sindacati tenutosi in data 21 gennaio 2014, leggendoli ho provato un profondo sentimento di forte delusione e di abbandono anche da parte delle istituzioni competenti.

    In un comunicato c’era scritto che il MIUR starebbe applicando una logica del tipo "Chi ha avuto, ha avuto E chi ha dato ha dato", in un altro, addirittura che non ci sarebbero soldi per pagare le residuali 5200 Posizioni economiche rimasta a tutt’oggi non retribuite. Oppure che “qualora si dovesse invece procedere al riconoscimento del beneficio nei confronti del personale non ancora acquisito a sistema, ritiene sempre il MEF, vi sarebbe una scopertura finanziaria fino al 40% degli oneri contrattuali”.

    Tutto ciò è insostenibile giuridicamente in uno Stato di Diritto, dove i lavoratori devono avere la certezza di esser pagati per le prestazioni lavorative richieste e che sono state eseguite. Il ns. Presidente del Consiglio ha scritto nella "Buona Scuola" che tutte le posizioni economiche ATA sono state pagate grazie alla riduzione dei fondi della scuola ... Ma purtroppo sappiamo che 52OO lavoratori ATA, sebbene abbiano prestato la loro attività aggiuntiva, non sono stati pagati.

    Chiedo al MIUR ed al MEF di trovare una soluzione sollecita al problema. Quanto tempo dobbiamo ancora attendere per ricevere il compenso dovuto per il lavoro svolto?

    E' sostenibile giuridamente chiedere ai lavoratori, di qualsiasi comparto essi siano, di compiere alcune prestazioni lavorative e non remunerarle?

    Il tempo è passato, abbiamo espletato le procedure concorsuali nel 2011....sono trascorsi diversi anni, ed il tempo è stato usato molto male, siamo al 22 gennaio 2015 e la questione Posizioni Ecomiche rimane per noi 5200 lavoratori ATA ancora irrisolta.

    Non è solo un problema economico, è anche una questione di forte disagio psicologico cui siamo stati sottoposti in questi anni, nessuno ci potrà restituire il pretium doloris relativo alla discriminazione che abbiamo subito.
    E' '' insostenibile giuridicamente, in uno Stato di Diritto, la tesi: "Chi ha avuto, ha avuto E chi ha dato ha dato".
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2 replies since 16/1/2015, 20:48   30 views
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