Fissata per il 17 maggio l’udienza della Consulta sull’assunzione di 200mila precari abilitati

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    Anief. Fissata per il 17 maggio l’udienza della Consulta sull’assunzione di 200mila precari abilitati




    Anief - Oggi la Corte Costituzionale ha fissato per il 17 maggio 2016 l’udienza che darà una risposta alla sentenza emessa lo scorso 26 novembre dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo per mettere la parola fine al precariato nel nostro Paese:

    si tratta di un appuntamento molto atteso, perché solo nelle graduatorie della scuola sono collocati, a vario titolo, circa 350mila supplenti. Tra costoro, in particolare, sono fortemente interessati al parere della Consulta, oltre la metà: i 55mila diplomati magistrali, tutti i circa 20mila abilitati con Tfa e 60mila Pas, più diverse migliaia di abilitati con i corsi di Scienze della formazione primaria dopo il 2011.

    Si tratta, in pratica, di tutti gli oltre 100mila abilitati collocati nella seconda fascia delle graduatorie d’Istituto, lasciati illegittimamente fuori della GaE e dal piano straordinario di assunzioni della Buona Scuola e rimasti anche in molti casi senza supplenza annuale perché il Miur non ha realizzato una seria ricognizione dei posti in organico di diritto e di quelli sino al 30 giugno. A cui si aggiungono circa 70mila docenti precari rimasti nelle graduatorie ad esaurimento: sono soprattutto coloro che hanno rifiutato l’assunzione-deportazione e i 30mila della scuola dell’infanzia non compresi nelle fasi finali di assunzioni.

    Ma all’udienza del prossimo 17 maggio sono pure interessati i 55mila precari che verranno immessi in ruolo con la Fase C del potenziamento delle scuola, i quali tra l’altro non sanno ancora cosa andranno a fare e ad insegnare: perché essendo un’individuazione solo di tipo giuridico, la loro nomina verrà posticipata di un anno, a settembre 2016, mentre doveva e poteva essere attuata molto prima. Inoltre, ci sono tutti gli assunti della fase B e C della riforma, almeno 10mila docenti, costretti sotto ricatto a sottoscrivere l’immissione in ruolo a centinaia di chilometri da casa: per costoro, il sindacato ha già predisposto un ricorso specifico, che verrà presentato a fine mese nel corso della Conferenza organizzativa dei legali organizzata dall’Anief. L’intenzione è dare loro una seria opportunità di essere collocati dal Miur nella medesima provincia dove per anni hanno operato come docenti precari.

    “Il parere della Consulta – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief – diventerà anche e soprattutto determinante per l’esito di migliaia di ricorsi pendenti nei tribunali: l’attesa, più che per i risarcimenti adeguati, sempre più spesso considerati favorevolmente dai giudici, riguarda soprattutto il nodo della stabilizzazione di tutti coloro che, non solo nella scuola ma in tutto il pubblico impiego, hanno operato nello Stato anche non continuativamente per almeno 36 mesi, con i titoli richiesti, su posti vacanti”.

    “L’espressione della Corte Costituzione – continua il presidente Anief – diventa quindi l’ultimo anello per completare quel processo di avvicinamento alla normativa europea sul diritto al lavoro e sulla lotta al precariato reiterato negli anni. E avrà effetti diretti pure sulla concessione, anche questa già sufficientemente consolidata, degli scatti di anzianità comprensivi del periodo di precariato, del pagamento dei mesi estivi e di tutte quelle indennità che vengono negati ai supplenti in mancanza di ragioni sostitutive”.

    Anief ricorda che continua ad informare periodicamente la Commissione Europea di questo stato di cose e a permettere di avviare i ricorsi per la stabilizzazione di tutti coloro che hanno svolto oltre 36 mesi su posto vacante. Come è in procinto di depositare al Tar i ricorsi dei 9mila docenti esclusi illegittimamente dal piano di assunzioni e di difendere tutti coloro che sono stati danneggiati dalla riforma 107/15. Per tutte le altre richieste di impugnazione, infine, basta andare sul sito Anief e cliccare sulla “Iscrizione Ricorsi”
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    Vertenza precari: la Corte Costituzionale fissa finalmente l'udienza per il 17 maggio 2016
    È forte l’aspettativa di tanti precari della scuola nei confronti del giudizio della Consulta dopo che da quasi un anno la Corte di Giustizia europea ha dichiarato illegittima la normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato.
    08/10/2015




    Dopo il rinvio dell'udienza già prevista per lo scorso 23 giugno, la Corte Costituzionale ha finalmente fissato per il 17 maggio 2016 la nuova data per discutere della legittimità della normativa italiana in materia di reiterazione dei contratti a termine nel comparto scuola oltre i 36 mesi.
    Come noto su questa materia la Corte di Giustizia europea ha già da tempo espresso il proprio giudizio negativo. Risale infatti al 26 novembre 2014 la pronuncia con cui la Corte di Lussemburgo ha pesantemente censurato lo Stato italiano per l’abuso dei contratti a termine nel comparto scuola.

    Ora da mesi i precari della scuola, che in gran numero hanno avviato una vertenza per avere riconosciuto il proprio diritto alla stabilizzazione dopo tanti anni di supplenza, aspettano che anche la Corte Costituzionale si esprima finalmente e coerentemente su tale materia.

    Questa vertenza assume ancor più rilevanza a fronte di un piano di assunzioni varato dal Governo che esclude ancora tanti lavoratori precari (docenti e ATA) che avrebbero titoli e requisiti per poter essere immessi in ruolo.

    La FLC CGIL con i propri legali, dopo essere già intervenuta nella causa svoltasi presso la Corte di Lussemburgo, parteciperà anche alla discussione del giudizio in Corte Costituzionale e proseguirà con tutte le ulteriori iniziative che si renderanno necessarie - tanto sul piano legale che sindacale - per soddisfare i diritti legittimi dei lavoratori precari.
     
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