Gelmini rilancia il suo ambizioso progetto: diminuire di un anno durata di superiore

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,197

    Status
    Offline


    Ex Ministro Gelmini rilancia il suo ambizioso progetto: diminuire di un anno durata di superiore




    "Forse la durata della scuola superiore andrebbe diminuita di un anno, come accade in tutti gli altri Paesi dove dura quattro anni". O ha a ffermato l'ex Ministro Maria Stella Gelmini.

    L'occasione è la presentazione del volume di Stefano Cianciotta e Pietro Paganini "Allenarsi per il futuro",che affronta le competenze che la scuola dovebbe dare agli studenti.

    Il Ministro Gelmini ha rilanciato un suo vecchio cavallo di battaglia che è diventata una sperimentazione sotto il Governo Monti.

    Vi rimandiamo ad un vecchio articolo

    Diploma a 18 anni. Il Ministro potrebbe aver firmato il decreto su sperimentazione. Il punto di vista di sindacati e partiti politici



    Diploma a 18 anni. Il Ministro potrebbe aver firmato il decreto su sperimentazione. Il punto di vista di sindacati e partiti politici


    Ieri colpo di scena sul dibattito, svoltosi anche in campagna elettorale, che in questi mesi si è aperto relativamente alla modifica del percorso di studi.

    La discussione sull'argomento si è aperta poco dopo l'insediamento dell'attuale Ministro, a seguito di uno studio realizzato da una commissione ad hoc

    Ieri il colpo di coda del Ministro, che ha comunicato ai sindacati di avere pronto un decreto per realizzare una sperimentazione sulel scuole statali che prevede tre percorsi:

    Anticipo di un anno del percorso di studio al 5° anno di età del bambino;
    Riduzione di un anno tra il 4^ e 5^ anno della scuola elementare o della riduzione tra il 1° e il 2° anno della scuola secondaria di 1^ grado;
    Riduzione di un anno della scuola secondaria di II grado

    La motivazione di tale sperimentazione è legata, hanno detto dal MIUR, alla necessità di equiparare la durata dei percorsi di studio italiani con quella dei percorsi di studio europei che ne prevedono il termine a 18 anni.

    Una equiparazione che permetterebbe allo Stato italiano una cifra non indifferente.

    Che fosse un pallino di Profumo ce ne eravamo già accorti. Infatti, la riduzione di un anno del percorso scolastico è stata inserita nell'atto di indirizzo 2013. Si legge: "occorre superare la maggiore durata del corso di studi in Italia procedendo alla relativa riduzione di un anno in connessione anche alla destinazione delle maggiori risorse disponibili per il miglioramento della qualità e della quantità dell’offerta formativa, ampliando anche i servizi di istruzione e formazione".

    L'obiettivo è chiaro, sopperire ai tagli dei fondi destinati alla didattica risparmiando. A quanto ammonterebbe il risparmio riducendo di un anno il percorso di studi? Circa un miliardo di euro, che andrebbero al potenziamento dell'offerta formativa. Così, almeno, nelle intenzioni.

    Le prese di posizione, in ambito politico e sindacale, sulla questione sono variegate: vanno dal rigetto a posizioni propositive.

    I sindacati da noi interpellati hanno così risposto.

    La Gilda, per voce del Coordinatore Rino Di Meglio, è stata critica. In ballo ci sono dai 30 ai 40mila posti di lavoro, con la possibilità di creare un nuovo esercito di soprannumerari e precari. Si rischia, ha detto Di Meglio, "di passare di taglio in taglio, creando caos".

    Di Menna, segretario UIL, ha chiaramente detto che un tale progetto non è una priorità. Priorità della scuola è un piano di investimento solido, la creazione di un organico funzionale stabile e, solo allora, si potrà prendere in considerazione la possibilità di rivedere il percorso di studi.

    Possibilista la FLCGIL, ma all'interno di un piano che veda l'obbligo innalzato a 18 anni, con anticipo dell'obbligo alla scuola dell'infanzia. Un progetto che prevede la cancellazione dei tagli della Gelmini nella scuola primaria e nella secondaria di II grado e che, di conseguenza, necessita di un aumento di organico (soprattutto per l'aumento delle ore laboratoriali) e non certo di una riduzione. Vedi la video intervista

    Negativo il commento dell'ANIEF: "Il nostro Paese non ha bisogno di altri tagli, che porteranno a cancellare 50mila docenti e Ata, tra l'altro travestiti da finte operazioni didattiche". Leggi tutto il comunicato

    Spaccato il fronte politico.

    Il PDL si è detto disposto ad accettare l'idea, ma fa una proposta ben precisa: anticipo a 5 anni. "Noi vogliamo - ha detto la centemero ad orizzontescuola.it - che in nostri studenti possano andare all'Università a 18 anni e inserirsi prima nel mondo del lavoro. E senza danneggiare i nostri docenti". Vedi la video intervista

    Negativa la risposta del Partito Democratico, che per voce della responsabile, Puglisi, considera deleterio un anticipo a 5 anni. E' un'idea non condivisibile, anzi, "distruggerebbe i modelli di eccellenza della scuola italiana". Ugualmente contrario il Partito Democratico alla decurtazione di un anno delle superiori, "come già dimostrato durante i lavori per a legge di stabilità". Vai alla video intervista

    Nonostante la variegata "biodiversità" sull'argomento, il Ministro, almeno secondo quanto ci informano fonti sindacali, sarebbe in procinto di avviare la sperimentazione, preludio ad una ulteriore riforma. Vedremo nelle prossime ore cosa accadrà.

    Iscriviti alla newsletter di OrizzonteScuola!

    Edited by redrose - 10/12/2015, 20:32
     
    .
0 replies since 10/12/2015, 19:23   4 views
  Share  
.