Scuole superiori di 4 anni. La sperimentazione verrà allargata a 100 prime classi

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    Scuole superiori di 4 anni. La sperimentazione verrà allargata a 100 prime classi




    Il ministero dell’Istruzione ha deciso di autorizzare 100 prime classi degli istituti scolastici del secondo ciclo,licei, tecnici e professionali, statali e paritari, ad attuare progetti di abbreviazione (di un anno) del percorso di studi, e far così uscire i ragazzi dalle aule a 18 anni.

    Negli scorsi anni partirono alcuni esperimenti in una manciata di licei e istituti tecnici, parte statali e parte paritari; poi il tutto si arenò, complici anche le forti resistenze sindacali per via degli impatti sugli organici.

    L’articolato del decreto di legge, 7 articoli in tutto, è pronto e sta per riprendere l’iter amministrativo: la prossima settimana arriverà sul tavolo del Cspi (il Consiglio superiore della pubblica istruzione, l’organo tecnico-consultivo del Miur) per il parere.

    I successivi passi sono Corte dei conti e pubblicazione ufficiale. Le novità si vedranno a partire dal settembre 2018.

    Il corso di studi “quadriennale” dovrà garantire, attraverso la flessibilità didattica e organizzativa, l’insegnamento di tutte le discipline previste dall’indirizzo di riferimento in modo da assicurare ai ragazzi il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e delle competenze previste per il quinto anno di corso, ma entro quattro anni. L’esame di Stato rimane lo stesso, e identico sarà anche il diploma finale conseguito dagli alunni.L’obiettivo della sperimentazione è capire se in quattro anni si riusciranno a raggiungere i medesimi obiettivi formativi di un percorso quinquennale: per questo in una stessa scuola ci dovranno essere una classe a 4 anni e classi a 5 proprio per consentire il confronto.

    Le scuole interessate a partecipare alla sperimentazione dovranno presentare un progetto, caratterizzato, è scritto nel decreto, da “un elevato livello di innovazione” didattica. Si potrà chiedere l’attivazione di prime classi con in media 25-30 alunni (saranno quindi bocciate aule con pochi studenti). Il percorso di studi prevederà un potenziamento delle lingue, anche attraverso la metodologia Clil; saranno valorizzate le attività laboratoriali e le tecnologie digitali; oltre ovviamente a un generale rafforzamento del curriculo, a partire dall’alternanza scuola-lavoro obbligatoria e attraverso la partecipazione a progetti di mobilità internazionale. Sarà necessario, inoltre, rimodulare il calendario scolastico ed eventualmente potenziare l’orario settimanale delle lezioni (da circa 900 ore annue per 5 anni si potrà passare a 1.000-1.050 ore per 4 anni nei licei).

    Le proposte progettuali degli istituti inviate al ministero verranno giudicate da una commissione di esperti; un comitato scientifico regionale, costituito presso ogni Usr, dovrà monitorare, anno dopo anno, lo svolgimento del corso quadriennale. Spetterà infine a un comitato scientifico nazionale, insediato al Miur, decidere se andare avanti con il progetto e proporre una modifica agli ordinamenti scolastici.
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