Istruzione professionale, Regioni favorevoli alla riforma. Vediamo cosa cambia

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    Istruzione professionale, Regioni favorevoli alla riforma. Vediamo cosa cambia




    “Riguardo all’impianto della riforma dell’istruzione professionale, esprimiamo un apprezzamento unanime per gli elementi innovativi che riguardano sia l’aspetto didattico che quello organizzativo.”

    Sicuramente è molto positivo il potenziamento delle attività laboratoriali, a partire dai primi anni dell’istruzione professionale, e accogliamo con favore anche la facoltà, per gli istituti, di avvalersi di esperti del mondo del lavoro e delle professioni, attraverso contratti d’opera, e la possibilità di svolgere un’alternanza scuola-lavoro a partire dalla seconda classe, anche in apprendistato, secondo i dettami del decreto 150″.

    Lo dichiara Cristina Grieco, coordinatrice commissione Istruzione della conferenza Stato-Regioni, durante un’audizione in commissione Cultura alla Camera sui profili attuativi della legge n. 107 del 2015, relativa alla riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione.

    “Anche il superamento – prosegue – dell’iperdisciplinarietà che rappresentava secondo noi una delle criticità maggiori dell’assetto precedente, causa dell’alto tasso di abbandono, e l’aggregazione delle discipline in assi culturali sono da accogliere con favore. C’è unanime consenso anche riguardo all’ampliamento degli indirizzi: chiediamo l’introduzione di un ulteriore percorso, quello sui servizi per il benessere della persona, nello spirito di un maggior raccordo fra qualifiche previste e mondo del lavoro”

    “È positivo, nell’ambito della riforma dell’istruzione professionale, il superamento della distinzione rigida tra la sussidiarietà integrativa e quella complementare, prevista nel precedente modello organizzativo: ora si profila un unico sistema di istruzione e formazione professionale, che si può affiancare ai percorsi d’istruzione, a cui poi, dal punto di vista del monitoraggio e delle risorse dedicate, dovranno collaborare i due ministeri dell’Istruzione e del Lavoro”.

    Lo dichiara Cristina Grieco, coordinatrice commissione Istruzione della conferenza Stato-Regioni, durante un’audizione in commissione Cultura alla Camera sui profili attuativi della legge n. 107 del 2015, relativa alla riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione.

    “Nello specifico – puntualizza – quello su cui chiediamo un emendamento rispetto alla bozza di decreto proposto è l’introduzione di un comma dove andremo a prevedere in maniera più elastica l’affiancamento dei percorsi di formazione professionale e di istruzione, in modo che nessun modello regionale sia danneggiato dalla previsione di un unico modello rigido prestabilito”.

    Per i contenuti della riforma vi rimandiamo a: Riforma professionali: più pratica e più indirizzi. Rivoluzione negli organici, vi diciamo cosa cambia
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