Come si diventerà docenti? La riforma della formazione iniziale e della selezione nelle scuole secon

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    Come si diventerà docenti? La riforma della formazione iniziale e della selezione nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado




    E’ stato votato il parere finale del progetto di riforma della formazione dei docenti e della loro selezione. La delega riguarda la formazione e la selezione dei docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado.

    Mila Spicola (PD), spiega su Unita.tv in cosa consisterà la delega che introdurrà una vera e propria rivoluzione nel percorso per diventare insegnanti nella scuola secondaria.

    Un punto fermo: l’abilitazione non c’è più.

    Si disegna un percorso verticale unitario in tre passaggi che prevede:

    l’aquisizione di 24 crediti prima della laurea, negli ambiti psico-pedagogici, didattici e antropologici,
    un concorso per accedere al percorso triennale
    l’accesso ai tre anni di formazione teorico-pratica a cavallo tra scuola e università, distinto in un primo anno di specializzazione, con un primo momento valutativo, e poi due anni sempre più pratici, con percorsi teorici via via minori e momenti via via sempre più pratici legati a un progetto di ricerca- azione da svolgere con laboratori, lezioni e tirocini nella scuola, con la guida di tutor universitari e scolastici, fino a giungere alle supplenze in autonomia. Alla fine dei tre anni un altro momento valutativo.

    Le commissioni, che seguono il docente in formazione per i tre anni, sono composte da docenti universitari e da docenti di scuola e da dirigenti, compreso il tutor scolastico e il tutor universitario.

    Si tratta dunque di un percorso che prevede i 5 anni di corso di laurea, quale essa sia, e poi i 3 anni in formazione/lavoro, già in contratto a tempo determinato, non si paga ma si viene pagati.

    Qualcuno non entrerà in ruolo?

    Mila Spicola risponde “Si matura un titolo spendibile anche altrove, mi riferisco a quei casi, che saranno rari, di docenti in formazione che non entrino di ruolo (per motivazioni oggettive tra le quali una mancata e certificata in itinere attitudine all’insegnamento, eventualità che oggi possiamo solo subire, non prevenire o correggere).”

    Qualcuno dice che “nessuno verrà fermato?”. Invece è una possibilità, come lo è nei dottorati.

    Il regime transitorio

    La proposta discussa alla Camera permetterà di stabilizzare docenti attingendo dalle graduatorie per il 50% come da legge e da concorso in base ai posti e alle cattedre disponibili, si considerano anche i docenti delle seconde fasce. I docenti non abilitati presenti nelle fasce che abbiano svolto tre anni di servizio potranno essere ammessi direttamente al secondo anno di formazione.
     
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