Reddito di Inclusione, Si parte il 1° gennaio 2018. Le novità

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    Reddito di Inclusione, Si parte il 1° gennaio 2018. Le novità



    Venerdì, 09 Giugno 2017 19:50
    Scritto da Paolo Piva

    Palazzo Chigi ha approvato in via preliminare il decreto legislativo che introduce il reddito di inclusione. Il provvedimento passa ora all'esame delle Commissioni Parlamentari.

    Primo sì del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che introduce il reddito di inclusione al fine di combattere la povertà per circa un milione e 800 mile persone, 660 mila famiglie. Il provvedimento che attua la delega approvata a Marzo rendendo operativa la misura unica di contrasto alla povertà a partire dal 1° gennaio 2018. Ora il provvedimento dovrà acquisire i pareri delle Commissioni parlamentari prima dell'adozione definitiva attesa dopo l'estate.

    Secondo il Comunicato diffuso dalla Presidenza del Consiglio il ReI sarà una misura a vocazione universale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa finalizzato all’affrancamento dalla condizione di povertà. Viene riconosciuto ai nuclei familiari che rispondano a determinati requisiti relativi alla situazione economica. In particolare, il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. In prima applicazione sono prioritariamente ammessi al REI i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni (con la possibilità a regime di una ulteriore estensione).

    Fermo restando il possesso dei requisiti economici, il REI è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa. Viceversa, non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
    L'articolazione del beneficio

    Il ReI è articolato in due componenti: 1) un beneficio economico erogato su dodici mensilità, con un importo che andrà da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti; 2) una componente di servizi alla persona identificata, in esito ad una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terrà conto, tra l’altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell’educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona e servirà a dar vita a un "progetto personalizzato" volto al superamento della condizione di povertà.

    Tale progetto indicherà gli obiettivi generali e i risultati specifici da raggiungere nel percorso diretto all’inserimento o reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale, nonché i sostegni, in termini di specifici interventi e servizi, di cui il nucleo necessita, oltre al beneficio economico connesso al ReI e, infine, gli impegni a svolgere specifiche attività, a cui il beneficio economico è condizionato, da parte dei componenti il nucleo familiare. Il ReI sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente. Al ReI si accederà attraverso una dichiarazione a fini ISEE "precompilata".

    Il decreto disciplina anche le possibili espansioni del REI, in termini di graduale incremento del beneficio e di graduale espansione dei beneficiari. In presenza di maggiori risorse o di risparmi strutturali, l’estensione della misura potrà essere realizzata mediante l’adozione di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, da adottarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Il decreto istituisce inoltre la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, presieduta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e composta da rappresentanti dei diversi livelli di governo. E’ una struttura permanente di confronto e programmazione delle politiche sociali, nonché di coinvolgimento nelle decisioni programmatiche del terzo settore, delle parti sociali e degli altri stakeholder. La Rete si articola in tavoli regionali e territoriali e ha l’obiettivo di rendere più omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali.

    Soddisfatto il premier Gentiloni: «L'occasione è importante per dire che il decreto sulla povertà fa parte di una politica generale del governo che cerca di mettere l'accento sull'inclusione sociale, lo abbiamo fatto anche a livello europeo». La priorità nel riconoscimento del Reddito d'inclusione, spiega, verrà data ai nuclei "con almeno un figlio minorenne o con disabilità anche se maggiorenne, a quelli con una donna in stato di gravidanza o un over50 in disoccupazione". In futuro la misura potrà essere estesa ulteriormente a seconda delle risorse che saranno rese disponibili.

    Leggi Tutto: http://www.pensionioggi.it/notizie/previde...3#ixzz4jgbRBOxC
     
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