Personale Ata, da settembre si perdono altri posti. Anief: le scuole non possono continuare.......

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    Personale Ata, da settembre si perdono altri posti. Anief: le scuole non possono continuare a funzionare così, Mattarella dica no




    Per il Miur il personale Ata è figlio di un dio minore: la conferma è arrivata nelle ultime ore, quando ai sindacati è stato comunicato il contenuto del decreto sugli organici del prossimo anno scolastico.

    E c’è da mettersi le mani nei capelli, perché il provvedimento in via di approvazione presenta un diktat improponibile: non sforare il limite di organico imposto dal Ministero dell’Economia, così pur attribuendo i posti in base all’incremento o decremento degli alunni si ipotizza un taglio di 32 posti, scrive Orizzonte Scuola.



    Il provvedimento si aggiunge ad altri altrettanto penalizzanti per la categoria: perché arriva “dopo che la categoria è stata ignorata sia in occasione del piano straordinario di immissioni in ruolo della riforma Renzi e sia del successivo organico di potenziamento degli istituti” e dopo essere rimasta in vigore “l’assurda norma taglia-supplenze brevi, introdotta un anno fa con il comma 332 della Legge di Stabilità 2015 (Legge 190/14 art. 1), che ha portato i tagli alle supplenze ‘brevi’ tra il personale Ata” solo parzialmente superata con la nota n. 2116 del 30 settembre 2015. Come “non si comprende l’esclusione dal bonus di aggiornamento professionale”, né “si conoscono i motivi della mancata proroga dei contratti per il personale assunto fino al 30 giugno su posti vacanti e disponibili”.



    Il decreto è in questi giorni alla firma del Capo dello Stato: Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, chiede quindi “al presidente Sergio Mattarella di non firmare il decreto sugli organici del personale Ata, perché con la Legge 107/2015 gli impegni e le incombenze amministrative e di supporto alla didattica si sono moltiplicate. Negli ultimi cinque anni i governi hanno soppresso quasi 50mila posti, tra amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici”.



    “Detto questo – continua Pacifico – l’aspetto forse più grave è però un altro: dal 2011 non si attuano immissioni in ruolo sul personale Ata. È una scelta deliberata, non casuale, che non ha senso. E non è nemmeno supportata dalla normativa. Perché la stessa legge 133 del 2008, la madre di tutti i tagli nella scuola nell’ultimo decennio, conteneva delle precise indicazioni sul dare seguito al turn over e alla copertura dei posti disponibili, senza alcuna differenza per il personale docente e non docente. Invece, si continua a pensare che l’informatizzazione, quindi il computer, possa sostituire il lavoro umano. È un errore di fondo, che non regge, ma che ai governi fa comodo per fare cassa sulla pelle della scuola, della formazione dei giovani e del personale”.



    A rendere ancora più assurda questa politica è che nelle nostre 8.400 scuole vi sono un numero altissimo di posti liberi e vacanti, secondo i nostri calcoli almeno 30mila, a cui andrebbero aggiunti a dir poco altri 20mila posti per il ‘potenziamento’ scolastico, previsto dalla Buona Scuola solo per il corpo insegnante. Non ci si può meravigliare, poi, se tre precari su quattro della Pubblica Amministrazione operano nelle nostre scuole.



    “Contro il blocco delle assunzioni – continua Marcello Pacifico – l’Anief dal 2015 ha attivato una class action: alla diffida presentata nel novembre del 2015 ha fatto seguito la deposizione del ricorso e siamo in attesa che si fissi la data dell’udienza. Siamo pronti, se sarà il caso, a fare altrettanto anche a seguito della pubblicazione prossima del decreto sugli organici del prossimo anno: non si può pensare di continuare a relegare una marea di posti fino al 30 giugno e congelare le immissioni in ruolo sine die. Visto che Governo e Miur non sembrano voler dare seguito alle nostre richieste, siamo pronti a far partire una nuova azione legale comune, anche per rivendicare risarcimenti, scatti di anzianità automatici e il riconoscimento dei mesi di luglio e agosto altrimenti negati”.



    A questo proposito, il sindacato giudica negativamente, la nota MIUR 24635 inviata nei giorni scorsi, nella quale l’amministrazione centrale sottolinea che “le proroghe devono, pertanto, essere richieste dai dirigenti scolastici nei casi di effettiva necessità qualora non sia possibile assicurare l’effettivo svolgimento dei servizi di istituto mediante l’impiego di personale a tempo indeterminato e di personale supplente annuale”. Per gli Ata, c’è poi da registrare la mancata attivazione del concorso per Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi, atteso ormai da vent’anni. Nel frattempo, le scuole prive di questa fondamentale figura professionale sono diventate 1.667, con 416 Dsga in reggenza solo in Lombardia. Anief ritiene che occorra attivare un concorso riservato a tutti gli assistenti amministrativi che negli ultimi anni si sono prestati a ricoprire il ruolo di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi.



    Anief ricorda che per il personale Ata continuano a essere aperte le adesioni sul portale Anief per aderire ai ricorsi per la stabilizzazione, gli scatti di stipendio e l’estensione dei contratti al 31 agosto (gli interessati possono cliccare qui). Ma anche per il recupero della differenza retributiva per aver ricoperto il ruolo di DSGA, come per la stabilizzazione per chi ha svolto funzioni DSGA per oltre 36 mesi (gli interessati possono cliccare qui). Inoltre, Anief promuove specifici ricorsi contro il criterio della cosiddetta “temporizzazione” applicato ai responsabili amministrativi e agli assistenti amministrativi transitati nei ruoli di DSGA e per ottenere il riconoscimento integrale del servizio pregresso ai fini della ricostruzione di carriera. Allo stesso modo, è incomprensibile che non si abbiano ancora notizie sul concorso per assumere i Coordinatori Amministrativi che hanno competenze superiori agli altri amministrativi e al bisogno sostituiscono lo stesso Dsga.
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