MIDA e ADIDA: in uno Stato di diritto si procede ad assumere i migliori docenti, non a licenziarli

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    MIDA e ADIDA: in uno Stato di diritto si procede ad assumere i migliori docenti, non a licenziarli




    comunicato MIDA, ADIDA - La mobilitazione di Mida Precari e Adida contro la cosiddetta Buona Scuola continua, ma è evidente che fa paura. Lo sciopero indetto dal Saese per il 26 aprile è stato revocato, senza spiegazioni.

    O forse una spiegazione c’è: il 27 aprile si riunisce il Consiglio di Stato per decidere il destino dei diplomati magistrali e la pacifica manifestazione si doveva tenere proprio lì davanti. Il permesso è stato già dato dalla questura, come boicottarla?

    Nella migliore tradizione autoritaria, si revoca lo sciopero a pochi giorni dalla manifestazione, per impedire ai docenti di partecipare in massa. La posta in gioco è altissima, oltre 10000 insegnanti, a seguito delle sentenze del Consiglio di Stato, hanno firmato contratti a tempo indeterminato e il 27 si decide se questi contratti verranno sciolti o meno. Molti di loro non potevano prevedere che il Consiglio di Stato avrebbe rimesso in ballo la questione in sede di adunanza plenaria e si sono impegnati con mutui e tanto altro. Ora a rischio è il loro futuro e la loro vita.

    Ma niente fermerà l’indignazione degli insegnanti cui è stato negato un diritto, il 26 aprile alle 11.30 saranno tutti lì, in Piazza Capo di Ferro, insieme ai colleghi di seconda fascia.
    I diplomati magistrali, nonostante una chiara sentenza del Consiglio di Stato, anziché essere in Gae e quindi essere immessi in ruolo, sono costretti pur con l’abilitazione e dopo anni e anni di lavoro a fare un concorso per poter continuare ad esercitare la professione. Stesso giogo concorsuale anche per i docenti abilitati. In uno Stato di diritto, si procederebbe direttamente ad assumere i più competenti, i più aggiornati, i più esperti, in Italia invece vengono eliminati.

    Il Governo parla di selezione, merito e legalità per quanto riguarda gli insegnanti, ma fatica a definire questi concetti per se stesso. E laddove la protesta s’infiamma, si tenta di disperderla.

    Mida e Adida invitano i colleghi ad aderire alla manifestazione il 26 aprile alle ore 11.30 in Piazza Capo di Ferro, per ribadire ancora con più forza la decisa opposizione a questo disegno ingiusto e delirante.
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