Precariato. Mida, doppio canale di reclutamento: una soluzione efficace e di qualità

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    Precariato. Mida, doppio canale di reclutamento: una soluzione efficace e di qualità




    MIDA – Le scuole italiane sono nel caos, a più di un mese dall’inizio, come purtroppo il Mida aveva ampiamente previsto.

    Il piano assunzionale 2015 e il concorsone, a detta del premier Renzi e del ministro Giannini, avrebbero dovuto portare ordine nelle classi e porre fine alla cosiddetta “supplentite”.

    Entrambi i progetti sono invece falliti perché non è mai stato effettuato un censimento per stabilire i docenti realmente necessari alla scuola.

    I fatidici 100.701 assunti nel 2015 appartenevano a una graduatoria ad esaurimento (detta Gae) che, nel corso degli anni, ha immesso in ruolo un numero di abilitati in base al fabbisogno delle scuole.

    Di questa graduatoria facevano parte anche persone che non avevano mai insegnato o erano abilitate in materie obsolete (es. dattilografia o stenografia) o in sovrannumero (es. diritto). Con la creazione del cosiddetto “organico del potenziamento” sono stati assunti tutti, ma senza una reale analisi delle necessità. Infatti scuole che avevano chiesto docenti di matematica o di lingua italiana o straniera si sono visti “recapitare” dal ministero docenti di diritto o di materie lontane dall’indirizzo didattico della scuola. Il potenziamento è utile se ottempera alle richieste del Piano Triennale di Offerta Formativa, non se le disattende. Il potenziamento non ha funzionato, se non come mero strumento per “tappare buchi”, in barba alla qualità della didattica.

    I docenti “utili” (ad es. sostegno, lettere, matematica, lingue straniere, etc.), poco o addirittura non più presenti in queste graduatorie, ovviamente non sono stati assunti, nonostante i numerosi titoli, tanti anni di esperienza alle spalle,corsi di aggiornamento recentissimi.

    Questi docenti si trovano attualmente nelle Graduatorie d’Istituto, sono cioè chiamati direttamente dalle scuole secondo necessità. Stanno perciò tutti lavorando, ma da precari.

    Pur aggiornatissimi, preparatissimi, abilitati su specifica classe di concorso (quindi esperti conoscitori delle materie che insegnano), non solo non sono stati assunti a tempo indeterminato, ma hanno dovuto far posto a persone, peraltro dislocate in giro per l’Italia, che si sono immediatamente messe in malattia o in aspettativa pur di evitare il trasferimento.

    I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non c’è famiglia italiana che non ne sia toccata in prima persona. Nei consigli di classe, sempre più numerosi sono i genitori preoccupati per l’insegnante che non c’è o che devono salutare perché supplente. Sempre più docenti si trovano a fare programmazioni che non realizzeranno perché dovranno andare via. E il PTOF? E la continuità didattica? Insomma, scuole in tilt per mancanza di docenti specifici su materia (pensiamo con apprensione al sostegno) pur in presenza di tantissimi docenti assunti (ma inutili).

    Il concorsone si è rivelato un flop epocale per la marea di irregolarità di cui è stato costellato: l’ha superato metà dei candidati. Tantissimi gli esclusi eccellenti, plurititolati, autori di pubblicazioni didattiche, responsabili del successo formativo per migliaia di studenti. Tanto eccellenti che, appunto, sono stati richiamati ad insegnare anche quest’anno. Grazie a loro sono state riaperte le scuole.

    La soluzione c’è, per riportare ordine e garantire agli studenti italiani l’eccellenza, rappresentata dai docenti che realmente servono alla loro preziosa formazione.

    A fine dicembre verranno presentate le leggi delega, a cui fa riferimento la legge di Stabilità appena presentata.

    Sarà l’ultimo momento utile per risolvere la situazione angosciosa in cui versano le scuole italiane. L’ultimo momento per garantire qualità, inclusione e continuità didattica alle scuole italiane.

    In attesa della riforma del reclutamento, la soluzione più efficace, realistica ed economica è rappresentata da un piano transitorio di assunzione che possa stabilizzare le eccellenze ovvero i docenti necessari.

    Un doppio canale, uno riservato ai vincitori di concorso, l’altro ai docenti abilitati, garantirebbe esattamente il fabbisogno.

    Con questa soluzione gli abilitati delle Graduatorie d’Istituto potrebbero de facto essere stabilizzati nel corso di tre anni, grazie al turn over dei pensionamenti.

    Il Tar Lazio ha già dato ragione a 10mila ricorrenti, che attualmente sono stati immessi nella Graduatorie ad Esaurimento. Altrettanti erano già stati immessi e un numero doppio si prevede con il ricorso al Presidente della Repubblica. Laddove non c’è lo Stato, ci pensano i tribunali. Ma è questa la soluzione che vogliamo tutti?

    È ora di mettere la parola fine ad una vicenda che ha visto troppe contrapposizioni e nessun risultato efficace e soddisfacente.

    È ora di pensare davvero, e con speranza, ai protagonisti della scuola: le nostre ragazze e i nostri ragazzi.

    Non possiamo credere che un governo progressista non voglia investire nel futuro del Paese.

    Il Mida Precari ha già presentato le proposte appena citate e confida nel trionfo del bene comune.

    Coordinamento MIDA Precari
     
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